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Diabete, frequenti apnee notturne ne aumenterebbero il rischio

Salute e Benessere
Diabete (Getty Images)

A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto da un team di ricercatori della Zhengzhou University, in Cina: ripetute interruzioni nella respirazione durante il sonno incrementerebbero la probabilità di soffrire di diabete di tipo 2 

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Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori della Zhengzhou University, in Cina, ha rivelato un’associazione tra la frequenza delle apnee notturne e il rischio di diabete di tipo 2.
Nello specifico, è emerso che i soggetti che hanno ripetute interruzioni nella respirazione durante il sonno avrebbero una maggiore probabilità di vedersi diagnosticare il diabete di tipo 2.
L'apnea ostruttiva del sonno, come si legge sulle pagine del Ministero della Salute, è una condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Possono favorire la sua insorgenza alcune condizioni, quali l’obesità, il sovrappeso, l’abuso di alcol e l’assunzione di sonniferi.

Meta-analisi di 16 precedenti ricerche

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Diabetes, gli esperti hanno analizzato i risultati di 16 precedenti ricerche, tramite le quali hanno raccolto e studiato le informazioni di 338.912 partecipanti, 19.355 dei quali affetti da diabete. Sono così riusciti a dimostrare che i soggetti con soffrono di frequenti apnee del sonno (tra i 5 e 15 episodi ogni ora) correrebbero un rischio maggiore di vedersi diagnosticare il diabete di tipo 2 rispetto al resto del campione. La probabilità sarebbe ridotta per coloro che soffrono di lieve apnea ostruttiva del sonno.

I risultati dello studio

Nello specifico è emerso che ogni 5 eventi in più di apnea all'ora determinerebbero un aumento del rischio di diabete dell’8%. I risultati sono stati pressoché gli stessi anche per gli individui non in sovrappeso. "È stato dimostrato sperimentalmente che la gravità della mancanza di ossigenazione notturna e il grado di frammentazione del sonno sono correlati negativamente sia con la sensibilità all'insulina che con la secrezione di questo ormone, che regola la presenza degli zuccheri nel sangue. Uno dei potenziali mediatori di questa associazione è il rilascio di citochine proinfiammatorie, che influenzano il metabolismo”, ha spiegato Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid). I risultati della ricerca suggeriscono “che dovremmo rilevare e trattare questo disturbo in anticipo per prevenire il diabete di tipo 2. Indicano però anche che chi soffre di apnee durante il sonno dovrebbe ricevere il consiglio, qualora non lo avesse mai fatto, di controllare la glicemia".