In occasione della prima edizione dell’International Thoracic Oncology Symposium, chirurghi, oncologi e pneumologi si confrontano sugli approcci diagnostici e terapeutici alla neoplasia che in Italia colpisce circa 32mila persone all’anno
La neoplasia polmonare è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne e, stando ai dati di una ricerca diffusa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, in Italia ha un’incidenza non indifferente, colpendo circa 32.000 nuovi pazienti ogni anno. Per discutere sul futuro della lotta a questo tumore, i massimi specialisti in chirurgia ed oncologia toracica si ritrovano a Milano, venerdì 8 e sabato 9 novembre, in occasione della prima edizione dell’International Thoracic Oncology Symposium, un importante evento scientifico che ha come obiettivo primario quello di fare il punto sui temi ancora aperti legati al trattamento della neoplasia polmonare. Il Symposium, nato nel 2014 grazie all’iniziativa del dottor Marco Scarci, direttore della struttura complessa di Chirurgia Toracica dell’Ospedale San Gerardo di Monza, dopo 4 edizioni in Inghilterra ed una a Monza, arriva a Milano in un format completamente rivoluzionato.
L’importanza della diagnosi precoce
Tra gli argomenti al centro della discussione di chirurghi, oncologi e pneumologi spazio importante sarà dedicato alle proposte per l’implementazione dei programmi di screening. Infatti, secondo gli specialisti, una diagnosi precoce ha un valore fondamentale, sottolineata anche dai numeri: solo il 5% dei malati di cancro al polmone è vivo a 5 anni dalla diagnosi, mentre la percentuale di guarigione per i tumori polmonari operati al primo stadio è intorno al 70% a 5 anni e per quelli in stadio molto precoce è superiore anche al 90%. Per quanto riguarda l’ambito terapeutico, il programma dell’evento prevede interventi di specialisti che partiranno dall’analisi delle delicate fasi di studio preparatorie al trattamento dei pazienti oligometastatici, ovvero i malati le cui lesioni metastatiche sono limitate per numero (da 1 a 5) e sede, fino alla gestione dei casi più complessi con particolare attenzione all’impiego delle tecniche chirurgiche mininvasive di ultimissima generazione. Non solo, perché al centro della discussione ci sarà anche il confronto tra l’approccio chirurgico, integrato e non, con i nuovi modelli terapeutici basati sui recenti progressi della radioterapia e dell’immunoterapia. Questo per analizzare sia le soluzioni alternative alla chirurgia e sia l’impiego di farmaci mirati che garantiscano i migliori risultati nella cura del paziente operato.
Una battaglia ancora da vincere
Durante l’evento verranno poi presentate le novità che riguardano lo screening sia mediante la diagnostica per immagini sia attraverso nuove tecnologie non invasive. “La battaglia contro il carcinoma polmonare deve ancora essere vinta poiché ancora troppo pochi pazienti possono essere operati al momento della diagnosi e non sempre l’intervento chirurgico è garanzia di guarigione”, ha detto il dottor Federico Raveglia, direttore scientifico dell’International Thoracic Oncology Symposium. “Crediamo che il miglioramento della diagnosi precoce da una parte ed un approccio che preveda la collaborazione di chirurghi, oncologi pneumologi e radioterapisti dall’altra, siano le armi su cui puntare. Proprio per questo il Symposium è stato presentato con un format innovativo: per permettere il confronto diretto dei maggiori specialisti in materia e tracciare il futuro dell’approccio diagnostico e terapeutico del carcinoma polmonare”.