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Tumori: pochi benefici terapeutici aggiuntivi per molti nuovi farmaci

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

È quanto emerge dai risultati di due nuovi studi internazionali, presentati al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) 

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Dai risultati di due nuovi studi internazionali, presentati al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), emerge che “molti dei nuovi farmaci anticancro hanno un ridotto valore aggiunto per i pazienti, in termini di sopravvivenza, qualità della vita o trattamento delle complicanze, rispetto ai trattamenti standard e vedono raramente giustificato il proprio costo extra”.

Esaminati 36 farmaci anticancro registrarti dall’Ema tra il 2004 e il 2017

Uno degli studi è stato condotto da vari istituti francesi di ricerca in collaborazione con la Law School Suffolk University di Boston e ha valutato la relazione tra il costo dei nuovi farmaci e i loro benefici terapeutici aggiuntivi, rispetto alla terapia standard, sulla base di una scala di parametri fissata dalle autorità sanitarie francesi e dalla Società europea di oncologia medica. Il team di esperti ha preso in considerazione 36 farmaci innovativi per il trattamento dei tumori solidi registrati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) tra il 2004 e il 2017. I risultati ottenuti hanno dimostrato che circa la metà dei medicinali presi in considerazione aveva un basso valore aggiunto sulla base dei parametri di valutazione della scala Esmo. Ancora maggiore il numero dei farmaci con ridotti benefici terapeutici aggiuntivi sulla scala di parametri utilizzata dagli enti regolatori francesi (circa due terzi dei prodotti presi in considerazione). 

I tumori più diffusi in Italia nel 2019

Dal rapporto ‘I numeri del cancro 2019’, stilato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e diffuso anche dal Ministero della Salute, emerge che in Italia il numero dei nuovi casi di tumore è in diminuzione. Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi, 196.000 per gli uomini e 175.000 per le donne, un numero inferiore rispetto ai 373mila casi del 2018. I dati indicano che che i cinque tumori più frequenti nella Penisola nell’anno corrente sono quello della mammella (53.500 casi), quello del colon-retto (49.000), quello del polmone (42.500), della prostata (37.000) e, infine, della vescica (29.700).