Tumore al seno, il Piemonte abolisce il ticket per le donne a rischio
Salute e BenessereInoltre, la regione ha deciso di potenziare il programma di screening e di creare dei percorsi specifici nei Centri di riferimento della Rete oncologica
Per migliorare l’individuazione e la sorveglianza delle mutazioni dei geni Brca 1 e Brca2, che incrementano le probabilità di contrarre un tumore della mammella o dell’ovaio, la Regione Piemonte ha deciso di potenziare il programma di screening e di creare dei percorsi specifici nei Centri di riferimento della Rete oncologica del territorio regionale e della Valle D’Aosta. Inoltre, d’ora in poi per le donne ad alto rischio gli esami di controllo saranno gratuiti. "Con questo provvedimento, che per altro accoglie una sollecitazione del Consiglio regionale, la Regione aumenta l'attività di prevenzione e rafforza il programma di screening già effettuato all'interno della Rete oncologica e allo stesso tempo agevola il percorso dei pazienti che vengono sottoposti ai controlli", dichiara Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità.
Accesso gratuito ai controlli
Finora, il test genetico ha consentito di individuare circa 1.000 donne portatrici di mutazioni Brca1 e Brca2 in Piemonte. Nel complesso, ogni anno vengono identificati 180 nuovi casi e in totale dovrebbero essere circa 2.000 le donne che corrono un rischio maggiore di contrarre un tumore della mammella o dell’ovaio. Per tutte loro sarà possibile accedere a una serie di controlli senza pagare il ticket. Gli esami per la prevenzione del tumore della mammella includono una visita clinica senologica da effettuare ogni sei mesi e una mammografia e una risonanza magnetica da effettuare una volta all’anno. Per quanto riguarda la prevenzione del tumore all’ovaio sono previsti due controlli da svolgere ogni sei mesi: un’ecografia e una visita ginecologica.
L’Inps riconosce l’invalidità per mastectomia preventiva
Recentemente, l’Inps ha stabilito che a chi si sottopone alla mastectomia preventiva, un intervento che consiste nell’asportazione delle ghiandole mammarie per evitare la possibile formazione di un tumore al seno, deve essere riconosciuta una corretta percentuale di invalidità. Elisabetta Iannelli, il segretario generale della Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia (Favo), ha dichiarato che la decisione dell’ente previdenziale rappresenta un grosso passo avanti per il sistema di welfare italiano.