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Diabete, italiana scopre molecola con ruolo chiave nella malattia

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Il team guidato da Francesca Sacco ha notato che bloccando nei topi l'azione della molecola Gsk3 il pancreas riacquista la capacità di produrre insulina, cruciale per combattere la malattia 

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Grazie a una scoperta che parla italiano, c’è un nuovo osservato speciale nella lotta al diabete di tipo 2, la forma più consueta della patologia. Si tratta di una molecola che sarebbe in grado di bloccare la produzione di insulina, favorendo così l’insorgere della malattia. Francesca Sacco dell’Università di Roma Tor Vergata e Piero Marchetti dell’Università di Pisa sono, insieme ad altri colleghi internazionali, autori dello studio pubblicato su Cell Metabolism. La scoperta è stata possibile grazie a test effettuati sui topi: intervenendo direttamente sulla molecola individuata, chiamata Gsk3, potrebbero essere sviluppate nuove terapie per trattare il diabete.

Spegnere Gsk3 per combattere il diabete

L’insulina gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione del diabete, regolando i livelli di glicemia. Non a caso, la malattia è solitamente la conseguenza della resistenza del corpo all’ormone o dell’incapacità delle isole di Langerhans, situate nel pancreas, di produrlo. Notando un’abbondanza di Gsk3 in topi che soffrivano di diabete, la ricercatrice Sacco è andata oltre, utilizzando un farmaco sperimentale per provare a bloccare l’azione della molecola, notando come questo bastasse a riavviare la produzione di insulina da parte del pancreas. I test dei ricercatori suggerirebbero una nuova ed efficace strada per contrastare il diabete di tipo 2.

Terapie basate sulla molecola chiave del diabete

I risultati raggiunti rappresentano tuttavia soltanto un punto di partenza. Come ha spiegato Francesca Sacco, lo scopo è ora quello di ottenere nuovi finanziamenti per altri esperimenti che coinvolgano “isole pancreatiche umane di individui con diabete di tipo 2 e altri modelli animali”, in modo da riconfermare quanto osservato e spianare così la strada per “futuri sviluppi terapeutici basati sull’inibizione di Gsk3”. I progressi a cui hanno contribuito i due italiani si aggiungono a quelli raggiunti recentemente dell’Università di Ginevra, i cui ricercatori sono riusciti a riprogrammare alcune cellule pancreatiche umane, trapiantate nei topi, portandole a produrre insulina per contrastare il diabete.