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Oncochip, il dispositivo per la diagnostica dei tumori

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Ideato dai ricercatori di Alleanza contro il cancro, il nuovo chip aiuterà i medici a determinare le terapie più efficaci per ogni singolo paziente 

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Un nuovo chip ‘universale’ per diagnosticare ogni tipologia di tumore è stato realizzato dai ricercatori di Alleanza contro il cancro (Acc), la più vasta rete di ricerca oncologica italiana. La tecnologia consentirà ai medici di determinare le terapie maggiormente efficaci per ogni singolo paziente e comprendere se qualcuno dei suoi parenti è a rischio. L’oncochip è in grado di individuare i tumori analizzando oltre 500 geni contemporaneamente. La sua efficacia sarà testata su 4.000 pazienti in oltre 30 centri italiani.

Il terzo meeting annuale di Acc

Recentemente, Alleanza contro il cancro si è riunita all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano per lo svolgimento del terzo meeting annuale dedicato alle ‘Nuove tecnologie e strategie per combattere il cancro’.
Al convegno, tuttora in corso, sono presenti più di 400 ospiti legati alle sfere della ricerca e della medicina. Il meeting è impreziosito anche dalla presenza di 23 relatori di fama internazionale e di alcuni rappresentanti delle istituzioni, come Giovanni Leonardi, direttore della ricerca e dell’innovazione del Ministero della Salute, e Armando Bartolazzi, sottosegretario alla Salute.

I futuri utilizzi dell’oncochip

"L'oncochip universale, sviluppato dai nostri esperti di genomica nell'ambito del progetto Acc Genomics, rappresenta l'evoluzione dell'oncochip per il sequenziamento del tumore al polmone che da febbraio stiamo sperimentando su mille pazienti in tutta Italia", dichiara Ruggero de Maria, presidente di Alleanza contro il cancro.
“Nel 2019 inizieremo a testare l'oncochip universale sui tumori di ovaio, mammella e colon, ovvero quelli con la più alta familiarità. Lo faremo su 4.000 pazienti che saranno arruolati in 20 dei nostri Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) e in una decina di ospedali", afferma il presidente di Acc.
Secondo Ruggero de Maria, l’utilizzo dell’oncochip consentirà di preparare delle terapie mirate per le esigenze del singolo paziente. Inoltre, il dispositivo potrebbe aiutare a individuare i soggetti che presentano una predisposizione genetica al cancro. Le persone a rischio potrebbero seguire un programma di prevenzione in grado di portare loro dei benefici.