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Le buone regole per prendere il sole in sicurezza

Salute e Benessere
Un'immagine della spiaggia di Rimini (Fotogramma)

Una breve guida con i consigli dell'Oms su come proteggere se stessi e i bambini dai dannosi raggi Uv. Tra creme, orari e indumenti giusti

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L'estate per molti Italiani è sinonimo di mare e tintarella. L'esposizione al sole che accompagna il relax estivo, tuttavia, implica rischi che non andrebbero sottovalutati: scottarsi, infatti, aumenta drasticamente la possibilità di contrarre tumori alla pelle, in particolare per i più piccoli. Proteggere se stessi e i bambini richiede una serie di semplici, ma importanti accorgimenti. Ecco quelli suggeriti dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Agenzia americana per la protezione dell'ambiente.

 

Le creme solari

Il primo e più ovvio dei consigli è quello di non fare economia sulle lozioni protettive: l'Oms consiglia una protezione almeno a quota 15, da applicare ogni due ore e comunque dopo ogni bagno, dopo aver giocato o lavorato al sole (attività che stimolano la sudorazione e l'abbassamento dello schermo protettivo). L'Epa, in più, precisa che la crema va applicata un quarto d'ora prima di esporsi alla luce solare: la protezione suggerita, in questo caso, va da 30 in su.

 

Evitare le ore centrali

Il sole di metà giornata, quello che va dalle 10 del mattino alle 16, è quello che si "porta dietro" il maggior quantitativo di raggi Uv. “Per quanto possibile”, suggerisce l'Oms, è da “limitare l'esposizione al sole durante queste ore”. Siccome è facile trovarsi al mare proprio durante quelle ore, è una buona norma cercare l'ombra ove possibile, sfruttando alberi, chioschi e ombrelloni.

 

Utilizzare indumenti protettivi

“Un cappello con una tesa ampia offre una buona protezione per occhi, orecchie, viso e retro del collo”, ricorda l'Oms, aggiungendo che un altro buon aiuto proviene dagli occhiali da sole che siano dotati di lenti protettive contro i raggi Uv-A e Uv-B, non certo quelle disponibili sulle comuni bancarelle. Sono da preferire, infine, vestiti larghi e a trama fitta.

 

Tenere d'occhio l'indice Uv

Oms ed Epa concordano sul fatto che consultare l'indice Uv, una scala che permette di farsi un'idea sul grado di intensità della radiazione ultravioletta, consenta di muoversi in modo più appropriato e di adottare eventuali precauzioni aggiuntive. Basta consultare il servizio meteo.

 

La protezione solare per i bambini

Sebbene siano solitamente i più restii a dotarsi delle necessarie precauzioni, i bambini sono anche i soggetti che rischiano di più quando si parla delle conseguenze delle scottature. Il sistema immunitario e molte funzioni vitali, scrive l'Oms, non sono completamente sviluppate alla nascita; per questo, soprattutto, per i bambini molto piccoli, “ambienti non sicuri possono interferire con un normale sviluppo”. Per i bambini sotto i 6 mesi, consiglia l'Epa, evitare sempre l'esposizione solare diretta, adottare un vestiario a maniche lunghe, per quanto leggero, e cappellini a tesa larga.