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Roma, processo d'appello al clan Casamonica: pg chiede la conferma delle condanne

Lazio

Nei confronti degli imputati, tra cui i capi del gruppo criminale attivo nell'area est della Capitale, le accuse sono, a seconda delle posizioni, di associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, estorsione, usura e detenzione illegale di armi

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La Procura generale di Roma ha chiesto la conferma delle condanne nell'ambito del processo di appello al clan Casamonica. Nei confronti degli imputati, tra cui i capi del gruppo criminale attivo nell'area est della Capitale, le accuse sono, a seconda delle posizioni, di associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, estorsione, usura e detenzione illegale di armi.

La sentenza di primo grado

I giudici di primo grado avevano disposto condanne per circa 400 anni di carcere. A 30 anni era stato condannato Domenico Casamonica, 20 anni e 6 mesi per Giuseppe Casamonica e 25 anni e 9 mesi per Salvatore Casamonica. "L'indagine della procura di Roma ha posto fine allo strapotere dei Casamonica - ha detto il pg Francesco Mollace nel corso della requisitoria - Un clan da anni a braccetto con Banda della Magliana e poteri forti della capitale con una forza di intimidazione impressionante. La galassia Casamonica è quella peculiare struttura dell'organizzazione che porta i diversi gruppi ad unirsi quando c'è 'bisogno'".

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