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Peste suina, D’Amato: “A Roma i casi positivi sono sei”

Lazio
©Ansa

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio: “Accolgo con favore le dichiarazioni del sottosegretario Costa, avevamo chiesto tempestività nell'ordinanza e misure idonee a ridurre la pressione dei cinghiali”

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"Accolgo con favore le dichiarazioni del sottosegretario Costa, avevamo chiesto tempestività nell'ordinanza e misure idonee a ridurre la pressione dei cinghiali. Dall'Istituto Zooprofilattico confermano che i casi positivi sono sei tutti riferiti alla stessa area". Lo dichiara l'Assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

Costa: "Piano per eliminare virus in dirittura d'arrivo"

Il piano per eliminare il virus della peste suina che prevede anche l'abbattimento selettivo dei cinghiali, "è in dirittura di arrivo". A confermarmelo all'Ansa è proprio il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, con delega alla peste suina. "Lunedì sarò in Piemonte e proviamo a chiudere il cerchio", ha detto Costa spiegando che il provvedimento "contiene disposizioni atte ad eradicare il virus". Così le misure previste e le attività già già in campo nelle regioni inizialmente coinvolte, come Liguria e Piemonte, "divengono strutturali". Nel Lazio nelle prossime ore ci sarà un'ordinanza che regola le attività.

"Ridurre cinghiali per tutelare agricoltura e incolumità cittadini"

Da parte del sottosegretario Costa comunque la linea sembra andare proprio verso l'abbattimento, perché ormai la presenza di cinghiali fuori dal loro habitat naturale fuori controllo è diventata un'emergenza: "Dobbiamo ridurre i cinghiali per tutelare l'agricoltura ed evitare rischi per l'incolumità dei cittadini", ha detto all'Ansa Costa, sottolineando che "oggi la densità dei cinghiali in alcune zone d'Italia è almeno 5 volte superiore rispetto alla sopportabilità dell' ecosistema". Al di là del fattore contingente della peste suina, "resto convinto e lo voglio ribadire con forza, pur rispettando le sensibilità degli animalisti, che questa è un'emergenza dinanzi alla quale occorre prevedere il prolungamento dell'attività venatoria da 3 a 5 mesi e la possibilità alle Regioni di rideterminare le quote", ha concluso il sottosegretario.

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