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Papa Francesco: la guerra distrugge non solo sconfitti, anche vincitori

Lazio
©Getty

"La guerra distrugge tutti. Al Cuore immacolato di Maria abbiamo affidato la nostra supplica, e siamo certi che la Madre l'ha accolta e intercede per la pace, lei che è la Regina della Pace", ha detto il Pontefice

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"Le lacrime di Maria sono un segno del pianto di Dio per le vittime della guerra che sta distruggendo non solo l'Ucraina, ma tutti i popoli coinvolti nella guerra: perché la guerra distrugge non solo il popolo sconfitto, distrugge anche il vincitore, e chi guarda con occhi superficiali. La guerra distrugge tutti. Al suo Cuore immacolato abbiamo affidato la nostra supplica, e siamo certi che la Madre l'ha accolta e intercede per la pace, lei che è la Regina della Pace". Lo ha detto papa Francesco durante l'udienza nella Sala Nervi ai partecipanti al pellegrinaggio della Comunità pastorale "Madonna delle Lacrime" di Treviglio. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Le parole del Pontefice

"Madonna delle Lacrime. Non è l'unico Santuario con questo titolo. Viene in mente subito quello di Siracusa; ma il vostro è molto più antico, si celebrano i cinquecento anni. Poi è celebre il pianto della Vergine nell'apparizione a La Salette", ha ricordato il Pontefice. "Quando Maria piange, le sue lacrime sono segno della compassione di Dio, Dio ha compassione per noi, sempre, e Dio vuole perdonarci. Vi ricordo una cosa, Dio perdona sempre, siamo noi a stancarci di chiedere il perdono. Sono un segno del dolore di Cristo per i nostri peccati, per il male che affligge l'umanità, specialmente i piccoli, gli innocenti, che sono coloro che soffrono", ha sottolineato. "Io credo che noi, il nostro tempo, parlo in genere - ha continuato il Papa - abbiamo perso l'abitudine di piangere bene. Forse piangiamo quando c'è un successo che ci tocca, o quando tagliamo la cipolla. Ma manca il pianto che viene dal cuore, il pianto vero, come quello di Pietro quando si pentì, come quello della Madonna: la nostra civiltà, i nostri tempi hanno perso il tempo del pianto, e noi dobbiamo chiedere la grazia di piangere, davanti alle cose che vediamo, davanti all'uso che si fa dell'umanità". E ancora: "Non solo le guerre ma lo scarto, i vecchi scartati, i bambini scartati anche prima di nascere, tanti drammi di scarto. Un povero lì e non ha da vivere, scartato, le piazze, le strade piene di senza dimora fissa, le miserie del nostro tempo dovrebbero farci piangere e noi abbiamo bisogno di piangere. Per favore, chiediamo la grazia di piangere, tutti". Secondo il Pontefice, "dobbiamo Lasciarci intenerire, lasciarci commuovere dalle ferite di chi incontriamo lungo il cammino; saper condividere, saper accogliere, saper gioire con chi gioisce e piangere con chi piange". 

"Da orrori della guerra, abbiamo urgenza di una civiltà d'amore"

Per Papa Frencesco "le tragedie che viviamo in questo momento, particolarmente la guerra in Ucraina così vicina a noi, ci richiamano l'urgenza di una civiltà dell'amore. Nello sguardo dei nostri fratelli e sorelle vittime degli orrori della guerra, leggiamo il bisogno profondo e pressante di una vita improntata alla dignità, alla pace e all'amore". Infine: "Diffondere dappertutto il profumo dell'amore di Dio, coltivare lo spirito missionario per farsi prossimi a quanti soffrono: camminare e lottare con loro, per la loro dignità umana. Abbiamo bisogno di costruire un'umanità, una società di relazioni fraterne e piene di vita". Occorre dare un messaggio forte "con le parole, le azioni e la testimonianza", e con "la forza di vedere il mondo con uno sguardo positivo, uno sguardo d'amore, uno sguardo di speranza, uno sguardo di compassione e di tenerezza, con speciale attenzione per le persone svantaggiate ed emarginate".