Covid, Gelmini: “L'obbligo vaccinale non è eresia, l'uso del Green pass si può estendere”
LazioLa ministra per gli Affari regionali ha dichiarato che per fare un bilancio “saranno decisivi i dati dei prossimi quindici giorni” e che “una decisione del genere però spetta al Parlamento”
"Saranno decisivi i dati dei prossimi quindi giorni" per fare un bilancio e prendere decisioni come l'obbligo vaccinale, però "l'utilizzo del Green pass può essere esteso". Così la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini in un'intervista al Corriere della Sera apre ai vaccini obbligatori: "Non è un'eresia". D'accordo con il ministro Brunetta, anche per Gelmini il vaccino sarebbe "indispensabile" per chi fa front office nella Pubblica amministrazione (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA).
Gelmini: “La decisione spetta al Parlamento”
"Del resto - spiega Gelmini - l'obbligo vaccinale non è un'eresia: esiste già per alcune malattie. Una decisione del genere però spetta al Parlamento. La mia opinione è che occorre attendere i dati". Ovvero, per la ministra, se non si dovesse raggiungere "la copertura dell'80% della popolazione non vedrei alternative". La ministra ritiene che "se facciamo un ultimo sforzo con la vaccinazione, possiamo guardare con cauto ottimismo all'autunno". La scuola, ne è certa Gelmini, "partirà in presenza e resterà in presenza".
Su Green pass per studenti fino a 18 anni: “Solo con obbligo esteso a tutti”
E l'eventuale richiesta di Green pass a tutti gli studenti fino ai 18 anni "può esistere solo nel contesto di un obbligo generale esteso a tutti. Il dato del 60% dei ragazzi fra 16 e 19 anni con già almeno una dose - sottolinea - è incoraggiante".
“Con centrodestra nessun rischio di norme anti-imprese”
Infine, alle preoccupazioni del presidente di Confindustria Carlo Bonomi che recentemente ha dichiarato di vedere nelle norme anti-fuga per le aziende allo studio del governo un attacco alle imprese, Gelmini replica: "Con il centrodestra al governo non ci sono rischi di norme anti-imprese".