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Roma, stop metro C: il Garante invia il report di Atac ai magistrati

Lazio

La Commissione di garanzia rileva come le indisponibilità del personale, che lunedì scorso causarono il blocco del servizio per 5 ore, sarebbero state comunicate “a distanza molto ravvicinata tra loro" inducendo a "sospettare l'effettuazione di un'azione collettiva concertata, che ha procurato grave disagio al diritto alla mobilità dei cittadini utenti"

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La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, dopo le audizioni con i vertici di Atac S.p.A. relative allo stop di 5 ore del servizio della Metro C di Roma di lunedì scorso "causa indisponibilità di personale", alla luce delle risultanze della relazione fornita dall'azienda rileva "come il picco di assenze registrato" comunicate "peraltro a distanza molto ravvicinata tra loro" inducono a "sospettare l'effettuazione di un'azione collettiva concertata, che ha procurato grave disagio al diritto alla mobilità dei cittadini utenti". La Commissione informerà la Procura di Roma per "ogni accertamento in ordine ai profili di regolarità".

La decisione della Commissione di garazia

“La Commissione di garanzia sugli scioperi "ha preso atto di quanto comunicato dall'azienda, in merito all'assenza anomala di parte del personale non riconducibile né a problemi di relazioni industriali interne, né a carenze di organico". Tuttavia, la Commissione "manifesta una parziale insoddisfazione per i seguenti motivi: 1) non si possono non nutrire delle perplessità rispetto all'asserito buon andamento delle relazioni industriali; 2) si deve rilevare come il picco di assenze registrato il 23 novembre (9%) sia notevolmente superiore a quello generalmente riscontrato in condizioni di normalità (0,5%), comunicate peraltro a distanza molto ravvicinata tra loro; 3) tali assenze lasciano intendere l'effettuazione di un'azione collettiva concertata, che ha procurato grave disagio al diritto alla mobilità dei cittadini utenti, anche se, come asserito dall'Azienda, risulterebbero comunque conformi alla legge ed alle procedure amministrative interne, come si evince dalla formale documentazione a giustificazione fornita all'Inps dai lavoratori". Per questo, "l'Autorità ritiene opportuno informare la Procura della Repubblica, per eventuali atti di sua competenza. La Commissione assicura di vigilare con attenzione in relazione alle misure che verranno adottate dall'Azienda allo scopo di scongiurare episodi analoghi di blocchi del servizio, tenuto conto del grave danno inflitto ai cittadini anche in ragione della delicata situazione causata dalla pandemia e dal possibile aggravamento che ne consegue nella diffusione del contagio".