"Vari articoli e retroscena questa mattina - scrive oggi l'ex ministro su Twitter - spiegano che un appoggio alla mia eventuale candidatura da parte del Pd dipende da un mio 'ammorbidimento dei toni verso il governo'. Penso sia bene chiarirsi prima: non esiste. Continuerò a fare opposizione al governo in modo fermo ma costruttivo"
Crescono le quotazioni di Carlo Calenda nella difficile ricerca di un candidato alla poltrona di sindaco di Roma, da contrapporre al Raggi bis. Il leader di Azione però non ha ancora preso una decisione: “Non pensavo di candidarmi. E ancora non ho deciso. Avrei appoggiato un candidato forte. Ho fatto dei nomi. Ma - scrive su Twitter - possiamo scappare tutti dalla più difficile sfida amministrativa che c’è in Italia, mentre sosteniamo che l’Italia può ripartire solo attraverso la buona amministrazione?”.
La candidatura
L'ex ministro dello Sviluppo economico sotto i governi Renzi e Letta non nasconde di essere tentato dall'impresa. Assicura che deciderà "indipendentemente dal Pd", da cui è uscito un anno fa per dissenso contro il 'patto' che portò al governo giallorosso. Diverse le attestazioni di stima: dopo Pierluigi Castagnetti e Davide Faraone di Italia viva, per lui si schiera Giuseppe Fioroni. "E' il candidato più autorevole. Con lui, a Roma, si può vincere la battaglia amministrativa del 2021", afferma l'ex ministro della Scuola e lo definisce "l'alfiere di una politica di rinnovamento". Quindi chiama in causa il partito: "Il Pd non indugi". Ieri invece sono stati i sindaci Dem lombardi, come Emilio Del Bono e Giorgio Gori, a sostenere la sua candidatura. "Per il Pd sarebbe una buona notizia", spiega il sindaco di Bergamo. I tempi, in ogni caso, non saranno brevi. E resta un'incognita: Calenda si candiderebbe con il Pd o meno? E, nel primo caso, si farebbero le primarie?
Su questo fronte l’ex ministro annuncia di non essere disposto a compromessi: "Vari articoli e retroscena questa mattina - scrive oggi su Twitter - spiegano che un appoggio alla mia eventuale candidatura da parte del Pd dipende da un mio 'ammorbidimento dei toni verso il governo'. Penso sia bene chiarirsi prima: non esiste. Continuerò a fare opposizione al governo in modo fermo ma costruttivo. Qui si parla di Roma".