Presente anche un rappresentante dei riders: "Molti di noi hanno continuato a lavorare quando il rischio di contagio era al massimo ma senza protezione e senza contratto. Noi siamo braccianti metropolitani”, ha sottolineato
Sono cominciati a Roma, in piazza San Giovanni, gli ‘Stati popolari’, manifestazione promossa dall’attivista Aboubakar Soumahoro e dedicata agli emarginati e agli ‘invisibili’: braccianti ma anche lavoratori precari e riders. Il 16 giugno scorso Soumahoro aveva organizzato una protesta durante gli Stati generali dell'Economia voluti dal premier Giuseppe Conte, incatenandosi al cancello di Villa Pamphilj, sede dei lavori.
Le parole dei manifestanti
All’incontro partecipano braccianti arrivati da tutt’Italia. "Oggi siamo diventati visibili grazie alla nostra attività politica. Siamo i braccianti del Foggiano, ci spezziamo la schiena con il sole, la pioggia, il freddo", dice un ragazzo arrivato dalla Puglia insieme a sette pullman carichi di lavoratori agricoli, "ma - sottolinea - potrebbero arrivarne centinaia di autobus pieni". "Questa piazza sta dimostrando che gli invisibili possono diventare visibili. Sono qui per rappresentare i braccianti d'Italia. Siamo noi a portare il cibo sulle tavole dei politici. Nelle campagne non manca il cibo ma i diritti dei braccianti", afferma un lavoratore. "Noi non siamo corpi da sfruttare", ha aggiunto un altro ragazzo salendo sul palco della manifestazione, dove si stanno susseguendo gli interventi.
Dopo l'apertura dell'incontro, al quale sono presenti centinaia di persone, ha parlato anche un rappresentante dei riders: "Molti di noi hanno continuato a lavorare quando il rischio di contagio era al massimo ma senza protezione e senza contratto. Noi siamo braccianti metropolitani, non c'è retorica degli eroi, suona come una presa in giro".