E se in Italia si votasse con il sistema americano dei grandi elettori?

Il presidente degli Stati Uniti non è eletto direttamente dal popolo, ma nella pratica si tengono 51 elezioni differenti, non collegate tra loro, nei 50 Stati e nel distretto della capitale Washington, D.C. In quasi tutti il candidato più votato ottiene in blocco tutti i grandi elettori messi in palio negli Stati . Questo rende possibile lo scenario in cui chi prende più voti su base nazionale non sia poi effettivamente eletto presidente, fermandosi al di sotto della soglia dei 270 grandi elettori richiesti sul totale dei 538 che compongono l’electoral college. È successo, ad esempio, nel 2016: Hillary Clinton ottenne 3 milioni di voti in più di Donald Trump, ma quest’ultimo vinse per una manciata di voti in Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, che portarono in dote al candidato repubblicano i 46 grandi elettori necessari a superare quota 270 e diventare presidente. Nel 2024, invece, Trump ha vinto sia il collegio elettorale, sia il voto popolare, così come Biden nel 2020. L'electoral college italiano Ma cosa accadrebbe se anche in Italia utilizzassimo il sistema dei grandi elettori? Si tratta di un esercizio di fantapolitica, dal momento che il nostro Paese è una repubblica parlamentare e non presidenziale come gli Stati Uniti, e gli italiani non votano direttamente chi li governa, ma scelgono i partiti che compongono il Parlamento. Ma una simulazione di questo tipo può dare comunque risultati interessanti. Negli Stati Uniti, ogni Stato ha un numero di grandi elettori pari alla somma dei senatori e dei deputati che invia al Congresso. Quindi ogni Stato ha almeno tre grandi elettori e questo fa sì che gli stati meno popolosi siano in realtà sovrarappresentati nell’electoral college. Inoltre i grandi elettori sono pari alla somma di deputati e senatori come numero ma, pur essendo comunque scelti dal partito di riferimento, sono persone diverse dai deputati e dai senatori. In italia i parlamentari eletti sono 600: 400 deputati e 200 senatori. Ipotizziamo quindi un electoral college italiano composto da 600 grandi elettori e, esattamente come negli USA, attribuiamo a ogni regione un numero di grandi elettori pari a quello dei parlamentari che esprime: si andrebbe dai 2 della Valle d’Aosta ai 95 della Lombardia, passando per i 54 del Lazio e i 12 della circoscrizione estero. Anche qui, proprio come negli Stati Uniti, le regioni più piccole sarebbero sovrarappresentate: se facessimo la proporzione considerando solo la popolazione residente, per esempio, la Valle d’Aosta avrebbe diritto a un solo grande elettore, non a due. La simulazione con le Europee 2024 Applichiamo dunque i risultati delle elezioni europee del 2024 in ogni regione. Per farlo immaginiamo da una parte un blocco di centrodestra composto dalle liste di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia-Noi Moderati, e dall’altro un blocco composto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. Se in ogni regione vigesse il sistema winner-take-all, ogni schieramento vincerebbe in blocco tutti i grandi elettori messi in palio in quella regione. Osservando i risultati delle elezioni europee, il centrodestra arriverebbe a 362 grandi elettori totali e le tre liste del cosiddetto campo largo a 238, quindi la vittoria finale andrebbe al centrodestra. Di seguito, la distribuzione dei 600 grandi elettori del dettaglio. I risultati e gli scenari Centrodestra : Valle d’Aosta 2, Piemonte 43, Lombardia 95, Veneto 48, Friuli Venezia Giulia 12, Umbria 9, Marche 15, Lazio 54, Abruzzo 13, Molise 4, Calabria 19, Sicilia 48. Totale: 362. Campo largo : Trentino-Alto Adige 13, Liguria 15, Emilia-Romagna 43, Toscana 36, Campania 56, Puglia 40, Basilicata 7, Sardegna 16, Estero 12. Totale: 238. Lo scenario cambia se ampliamo il campo largo di PD, M5S e AVS alle due liste centriste che hanno corso alle elezioni europee: Stati Uniti d’Europa e Azione. In questo caso i 2 grandi elettori della Valle d’Aosta, i 54 del Lazio e i 19 della Calabria sarebbero persi dal centrodestra e verrebbero attribuiti al campo largo, che vincerebbe con 313 grandi elettori totali, a fronte dei 287 del centrodestra. Nel dettaglio: Centrodestra : Piemonte 43, Lombardia 95, Veneto 48, Friuli Venezia Giulia 12, Umbria 9, Marche 15, Abruzzo 13, Molise 4, Sicilia 48. Totale: 287. Campo largo : Valle d’Aosta 2, Trentino-Alto Adige 13, Liguria 15, Emilia-Romagna 43, Toscana 36, Lazio 54, Campania 56, Puglia 40, Basilicata 7, Calabria 19, Sardegna 16, Estero 12. Totale: 313. I due rispettivi scenari rispecchierebbero peraltro un esito basato sul voto popolare: le tre liste di centrodestra alle europee 2024 hanno infatti ottenuto il 47,3%, che è più della somma di PD, M5S e AVS , ma meno della somma di PD, M5S, AVS, SUE e Azione . È necessario comunque ripetere che si tratta di un esercizio di fantapolitica, utile tuttavia a capire quanto sia diverso dal nostro il sistema elettorale e istituzionale degli Stati Uniti. E quanto, forse, sia difficile leggere la politica americana con lenti italiane ed europee.

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