Marta Cartabia, chi è il nuovo ministro della Giustizia nel governo Draghi

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Professoressa di diritto pubblico e costituzionale europeo, era stata nominata giudice della Consulta dal 2011 e sua vicepresidente nel 2014. Nel dicembre 2019 è diventata la prima donna eletta presidente della Corte costituzionale. Il suo nome era stato indicato tra i possibili premier dopo la caduta del primo governo Conte. Nel febbraio 2021 è stata nominata Guardasigilli nell’esecutivo di Mario Draghi

Marta Cartabia è il nuovo ministro della Giustizia nel governo Draghi (TUTTI I MINISTRI DEL GOVERNO DRAGHI). Classe 1963, originaria di San Giorgio su Legnano, nel Milanese, è diventata la prima donna eletta presidente della Corte Costituzionale, votata all'unanimità dai giudici della Consulta, l'11 dicembre 2019. Cartabia, nominata giudice costituzionale nel 2011 da Giorgio Napolitano e dal 2014 vicepresidente della Consulta, è docente di diritto costituzionale. Nell'agosto 2019 il suo nome era circolato tra le ipotesi per l'incarico di premier dopo la caduta del primo governo Conte.

La laurea e le specializzazioni

Cartabia si è laureata con lode in giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano nel 1987, discutendo la tesi “Esiste un diritto costituzionale europeo?”: suo relatore il professore Valerio Onida, futuro presidente della Corte costituzionale. Nel 1993 ha conseguito il dottorato di ricerca in legge presso l'Istituto universitario europeo di Fiesole. Dopo essersi specializzata all'Università di Aix-Marseille sui temi della giustizia costituzionale comparata, ha svolto periodicamente attività di ricerca all'estero, in particolare negli Stati Uniti d'America. Dal 1993 al 1999 è stata ricercatrice di diritto costituzionale presso l'Università di Milano e fra il 1993 e il 1995 ha svolto funzioni di assistente di studio presso la Corte costituzionale. È membro dell'Associazione italiana dei costituzionalisti.

cartabia

La carriera 

Successivamente è stata docente di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università degli Studi di Verona; dal 2004 è professoressa ordinaria di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove è anche stata titolare del corso Jean Monnet in diritto costituzionale europeo. Ha insegnato in numerosi atenei, in Italia e all'estero, tra cui Tours, Tolone, San Sebastián, Eichstätt. È stata Inaugural Fellow allo Straus Institute for Advanced Study in Law and Justice (New York University). Ha incarichi di direzione in numerose riviste di settore nazionali e internazionali ed è tra i fondatori, nonché co-direttrice, di Italian Journal of Public Law, la prima rivista giuridica italiana interamente in lingua inglese.

La nomina a giudice costituzionale

Il 2 settembre 2011 è stata nominata giudice della Corte costituzionale dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È la terza donna ad essere nominata giudice dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle; è anche tra i più giovani giudici mai nominati. Il 12 novembre 2014 è stata nominata vicepresidente della Corte costituzionale dal suo presidente Alessandro Criscuolo, venendo riconfermata il 24 febbraio 2016 dal neoeletto presidente Paolo Grossi e l'8 marzo 2018 dal presidente Giorgio Lattanzi.

Prima donna presidente della Corte Costituzionale

Nel 2018 il nome della professoressa era stato indicato come possibile ministro tecnico del governo Cottarelli, che però non è mai nato. Successivamente, nell'agosto 2019, dopo la caduta del primo governo Conte, Cartabia era stata indicata tra i possibili candidati alla poltrona di premier di un esecutivo sostenuto dall’alleanza M5s-Pd. Sarebbe stata la prima donna della storia italiana a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio. Dal dicembre 2019 fino al 13 settembre del 2020 è stata presidente della Corte Costituzionale. Un mandato di soli 9 mesi, dal momento che la sua nomina alla Consulta era iniziata nel 2011 e l'ufficio di giudice costituzionale non può durare più di nove anni.

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