Giovedì 20 ottobre il presidente della Repubblica Mattarella comincia il giro di incontri al Colle per individuare una maggioranza e un candidato presidente del Consiglio a cui conferire l’incarico di provare a formare un nuovo governo. Ecco in cosa consiste questo passaggio politico
Il 20 ottobre, a quasi un mese dalle elezioni politiche del 25 settembre (LO SPECIALE), il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà il via alle consultazioni, un passaggio chiave per la formazione di ogni nuovo governo. In cosa consiste questa pratica non prevista dalla Costituzione eppure fondamentale snodo per la creazione di un esecutivo?
Cosa sono le consultazioni
Secondo l’articolo 92 della Costituzione, che disciplina la formazione del governo, "il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri”. Questa formula sembra escludere un vero e proprio procedimento. Invece, nella prassi, la nascita di un esecutivo passa attraverso la fase preparatoria delle consultazioni. In questa fase il capo dello Stato, attraverso una serie di incontri con i principali attori politici, cerca di individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza alla Camera e al Senato. Questo meccanismo viene attivato anche ogni volta si determini una crisi di governo per il venir meno del rapporto di fiducia o per le dimissioni del Governo in carica.
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Chi partecipa alle consultazioni
L'ordine delle consultazioni è disciplinato da una sorta di galateo costituzionale ed è stato soggetto a variazioni nel corso degli anni (in alcuni casi il Presidente della Repubblica ha omesso alcuni dei colloqui di prassi). In genere gli incontri previsti sono quelli con i Presidenti delle Camere, gli ex Presidenti della Repubblica (in questo caso Giorgio Napolitano) e le delegazioni politiche. Queste sono formate dai capigruppo parlamentari che potranno decidere di avere al proprio fianco anche il leader del partito e i rappresentanti delle coalizioni. Tutti vengono ricevuti nello Studio alla Vetrata al Quirinale. Le delegazioni entrano dalla Sala del Bronzino, all'uscita passano di fronte alle telecamere e, se vogliono, rilasciano dichiarazioni.
Quanto durano le consultazioni
Le consultazioni durano un minimo di due giorni (anche se in un caso si sono chiuse in 24 ore) e se alla fine del primo giro non si arriva all'individuazione di una maggioranza, si può procedere ad altri giri di consultazioni (in genere fino ad un massimo di 3) o, come in passato, all'indicazione di un “esploratore” - che potrebbe essere anche uno dei presidenti del Parlamento appena eletti, poiché espressione di una maggioranza numerica - che compie i suoi sondaggi tra i partiti per verificare se è possibile indicare una maggioranza che sostenga un governo. Se e quando si troverà una maggioranza, questa esprime anche un candidato premier.
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Cosa succede dopo le consultazioni: l’incarico o il preincarico
Il presidente della Repubblica, una volta individuata una maggioranza parlamentare, convoca la personalità indicata dalle forze politiche come in grado di trovare i voti necessari per ottenere la fiducia, e gli conferisce l'incarico, che può essere pieno o con alcune condizioni (in quel caso si parla di pre-incarico). L'incaricato può accettare subito o accettare l'incarico con riserva, ovvero prendersi alcuni giorni per avviare un confronto con le forze politiche e solo dopo tale confronto sciogliere la riserva.
L’iter del nuovo governo
Una volta accettato l'incarico, il presidente del Consiglio forma il governo, ovvero stila la lista dei ministri che proporrà al Capo dello Stato durante un colloquio al Colle. Trovata l'intesa sulla lista, il presidente della Repubblica nomina i ministri. Il presidente del Consiglio e ministri giurano poi nel salone delle Feste al Quirinale. I componenti dell'esecutivo, dopo il giuramento, vanno a palazzo Chigi dove si tiene la cerimonia della campanella, ovvero il passaggio di consegne con il presidente del Consiglio uscente, e la prima riunione del Consiglio dei ministri che serve a nominare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. A quel punto il neo-premier si presenta alle Camere per chiedere il voto di fiducia. Ottenuta la fiducia, il governo è ufficialmente in carica e può cominciare la sua attività.