È il massimo organo di consulenza tecnico scientifica del ministero della Salute. Può emanare pareri o proporre indagini circa la sanità pubblica. Ne fanno parte 30 membri nominati ogni tre anni e 26 di diritto. Si articola in presidenza, assemblea generale e sezioni
Il Consiglio superiore di sanità (Css) è un organo di consulenza tecnico scientifica del ministero della Salute. Le sue funzioni sono consultive e propositive. Il Css esprime infatti pareri, a volte obbligatori per legge, e può proporre lo studio di problemi o fatti riguardanti la salute pubblica. Si compone di 56 membri, divisi tra componenti di nomina e di diritto. L’ultimo, in ordine di tempo, Consiglio superiore di sanità è stato nominato dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin con decreto del 1° dicembre 2017 e si è insediato il 20 dicembre 2017. Il 3 dicembre 2018 la nuova ministra Giulia Grillo ha revocato la nomina dei componenti non di diritto.
Le funzioni
Come riporta il sito del ministero, il Css esprime pareri nei casi espressamente stabiliti dalla legge oppure su richiesta del ministro stesso e in ogni altro caso in cui le Direzioni Generali ne facciano richiesta per l'adozione di provvedimenti normativi o amministrativi e nella eventualità che l'Autorità giurisdizionale richieda la consultazione dell'Organo per decidere contenziosi. Nello specifico, tra le altre cose, esprime parere obbligatorio sui regolamenti predisposti da qualunque amministrazione che interessino la salute pubblica; sulle convenzioni internazionali; sui provvedimenti di coordinamento e sulle istruzioni obbligatorie per la tutela della salute pubblica; sulla determinazione dei lavori pericolosi, faticosi o insalubri e sulle norme igieniche del lavoro; sulle modificazioni da introdursi negli elenchi degli stupefacenti. In più, il Css può proporre lo studio di problemi attinenti all’igiene e alla sanità o indagini scientifiche e inchieste su avvenimenti di rilevante interesse nel campo igienico e sanitario.
Composizione
Il Consiglio è composto da trenta componenti di nomina (o “non di diritto”), che restano in carica per tre anni e sono individuati dal ministero della Salute in base alle loro competenze nelle discipline in cui si articola la sanità pubblica italiana. Inoltre, il Css è composto da 26 membri di diritto identificati dalle leggi che lo regolano (persone che ricoprono le diverse cariche nella sanità). Presidente per due mandati, prima della revoca decisa il 3 dicembre 2018 dalla ministra Giulia Grillo, è Roberta Siliquini, professore ordinario di Igiene presso l'Università di Torino, direttore della scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dello stesso ateneo e presidente del corso di laurea in Medicina. Il Css si articola nel comitato di presidenza, nell’assemblea generale e in cinque sezioni.
Le sezioni
Le cinque sezioni in cui è diviso il Css si occupano di diverse tematiche di natura sanitaria e sociale. Ad esempio, si occupano di: programmazione sanitaria; professioni sanitarie e formazione del personale sanitario; sangue ed emoderivati; trapianti di organi; tutela igienico-sanitaria dei fattori di inquinamento; profilassi delle malattie infettive e diffusive; sicurezza alimentare; tutela salute e benessere degli animali; farmaci a uso umano e dispositivi medici. A capo delle sezioni sono nominati dirigenti delle professionalità sanitarie che svolgono funzioni di segreteria tecnica.
La storia
Il Consiglio superiore di sanità è nato con la legge di unificazione amministrativa del 20 marzo 1865. Si trattava, in realtà, della trasposizione nazionale di una legge già esistente nel Regno di Sardegna dal 1859. Il primo Css era composto da un presidente di diritto, che era il procuratore generale presso la Corte d'Appello dì Torino, e 12 membrì (6 ordinari e 6 straordinari, più il "conservatore del vaccino" per il vaiuolo). I componenti venivano scelti tra esperti di medicina e chirurgia, farmacisti e veterinari, oltre a professionisti in materie giuridiche e amministrative. Negli anni, il Consiglio vide un aumento graduale del numero dei membri esperti in medicina rispetto a quelli esperti di amministrazione e perse ogni altra attribuzione che non fosse quella dì collegio consultivo del ministero dell'Interno. Poi, nel 1958 venne istituito il ministero della Salute e “l’appartenenza” del Consiglio passò a questo dicastero.