Regionali Emilia Romagna, com'è andata l'ultima volta (e come andrà questa)?

Scorrendo sul portale dell’AgCom che raccoglie tutti i sondaggi politico-elettorali resi pubblici si trovano solo due rilevazioni sulle imminenti elezioni regionali in Emilia Romagna. E per giunta abbastanza indietro nel tempo: inizio di settembre e metà ottobre. Un po’ poco considerando l’importanza del territorio che va al voto il prossimo 17 e 18 novembre per individuare il successore di Stefano Bonaccini, ora europarlamentare. Stiamo parlando, dopo tutto, della sesta regione italiana per popolazione e della quarta per Pil. Per l’Umbria, che va alle urne negli stessi giorni, le indagini sono state più di tre volte tanto. Per capire la ragione di questo apparente scarso interesse per l’esito del voto emiliano-romagnolo bisogna probabilmente guardare ai risultati dei sondaggi stessi e al loro responso. I sondaggi Prima i candidati, però. In Emilia Romagna si confrontano due contendenti principali. Da una parte Michele De Pascale per il centrosinistra, sostenuto da Partito democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, attuale sindaco di Ravenna e presidente della Provincia di Ravenna. Dall’altra Elena Ugolini , forte dell’appoggio di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, una lunga esperienza come docente e dirigente scolastica e sottosegretaria all'Istruzione nel governo Monti dal 2011 al 2013. Secondo le poche rilevazioni pubblicate, il distacco tra i due aspiranti alla presidenza con maggiori chance di vittoria sarebbe piuttosto ampio. Oltre 13 punti percentuali di differenza. Forse anche per questo gli elettori emiliani e romagnoli non hanno ricevuto molte telefonate dai sondaggisti. Il divario tra Pascale e Ugolini è infatti tale da lasciare ipotizzare un risultato finale abbastanza scontato per sondare il quale non si è ritenuto necessario investire in costose indagini. Le precedenti regionali Ma se la vittoria di De Pascale, stando ai sondaggi, è piuttosto probabile, questo non significa che l’esito della contesa non possa essere comunque interessante. Per esempio, per capire se le tendenze elettorali che si sono registrate nelle ultime elezioni saranno confermate. Partiamo dalle precedenti Regionali, che si sono tenute nel 2020. In quell’occasione il candidato del centrosinistra Bonaccini ottenne il 51,4% dei consensi contro il 43,6% della rivale del centrodestra Lucia Borgonzoni. Un po’ meno di 8 punti percentuali di scarto. Ma guardando il voto un po’ più in profondità, in quelle elezioni si vide all’opera un trend che rende l’Emilia Romagna, ex "regione rossa” per eccellenza, sempre più simile al resto d’Italia dal punto di vista elettorale. Se infatti si osserva il voto 2020 a livello comunale, individuando il candidato che ha ottenuto maggiori consensi in ciascun centro, si nota che Bonaccini ha in pratica costruito la sua vittoria lungo la via Emilia: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola e Ravenna, dunque i centri maggiori e gli agglomerati più piccoli che li circondano. Anche qui, come altrove - in Liguria per esempio - il centrosinistra ottiene i consensi più ampi nelle aree urbane di più grandi dimensioni, mentre il centrodestra si afferma maggiormente in provincia. Le Europee 2024 E per capire che non si tratta di un caso ma di una tendenza, basta dare un’occhiata alla mappa delle Europee 2024, le elezioni più recenti che hanno coinvolto tutta la regione. Un voto di natura completamente diversa, continentale e proporzionale, in cui si confrontano liste e non candidati presidente, ma che restituisce un risultato geograficamente analogo: un’ampia fascia centrale della Regione che si muove da ovest a est colorata di rosso e tutto il resto blu. In quell’occasione il Partito democratico risultò il primo partito a livello regionale con il 36,1% dei voti seguito da Fratelli d’Italia . Quanto alle coalizioni, quella che oggi appoggia de Pascale, Pd, M5S, Avs e Azione, nel giugno scorso si aggirava intorno al 53% del voto totale. Mentre i partiti che supportano Ugolini - Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati - totalizzarono circa il 40% del consenso. La mappa delle regioni Se così stanno le cose, e se i sondaggi hanno ragione, l’esito del voto in Emilia Romagna non dovrebbe modificare la mappa nazionale del governo delle regioni. Al momento l’Emilia Romagna è una delle cinque regioni guidata dal centrosinistra. Tutte le altre sono in mano al centrodestra.