Andrea Crisanti: "In Parlamento capisco il 30% delle leggi che approvo"

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Intervistato dal Fatto Quotidiano il microbiologo, eletto nelle file del Pd, ha confessato di annoiarsi parecchio e "invece di star lì a zuzzurellare mi metto a pensare cosa fare, quali gambe dare a quell’emendamento su cui si sonnecchia”

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Lo dichiara senza mezzi termini Andrea Crisanti, il microbiologo eletto senatore nelle file del Pd. Intervistato dal Fatto Quotidiano ha confessato di annoiarsi parecchio: “In Aula capisco il 30% delle leggi che voto. Il resto è totalmente inaccessibile alla mente oppure è noia".  Quando la dose di noia “eccede corro ai ripari”. “Invece di star lì a zuzzurellare mi metto a pensare cosa fare, quali gambe dare a quell’emendamento su cui si sonnecchia”. Il quadro delle giornate passate al Senato dipinto da Crisanti, conosciuto dagli italiani nel periodo della pandemia, è desolante: “E’ tremendo, quella cosa ti stende, ti uccide. Esci dall’aula rincoglionito, inghiottito dal vuoto cosmico. Ci si annoia a morte brancolando nel buio”. 

Il lavoro da senatore

Il senatore ha adottato un suo metodo per rimanere attivo: “Io so che nessuna legge è uguale per tutti e soprattutto nessuna legge è giusta per tutti. Prenda la norma che riduce il numero chiuso alla facoltà di Medicina. Gli studenti brinderanno, altri invece no”. E spiega che “uno studente in Medicina costa alla collettività – se giunge alla laurea – 150mila euro. Con la specializzazione il conto sale di altre 250 mila euro”. 

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