È lei l’arma del fondatore del Movimento per battere Giuseppe Conte. Dopo mesi di silenzio torna a parlare l’ex sindaco della capitale
È tornata a parlare, dopo mesi di silenzio, l’ex sindaco della capitale Virgina Raggi e lo ha fatto per schierarsi con Grillo nelle lotte interne al Movimento 5 Stelle. “Oggi il M5s ha uno statuto che è una sorta di regolamento che disciplina cosa si può fare e cosa non si può fare nel M5s. Se questo statuto dà a Beppe Grillo dei poteri e lui li esercita fa bene. La cosa più brutta è trasformarsi in quello che si è sempre detto di voler combattere, è terribile” ha detto nella prima puntata di “A casa di Maria”, il nuovo programma di Maria Latella in onda, stasera in seconda serata su Rai3. E se finisse a carte bollate?, chiede Latella. “Sicuramente non sarei io l’avvocato – ironizza Raggi – La questione mi lascia un po’ scossa, turbata. Mi dispiace molto, da persona che ha creduto molto e crede nel Movimento. Se si arriverà alle carte bollate se la vedranno gli avvocati”.
Nessuna apertura al campo largo
L’ex dirigente del Movimento dice di non credere al cosiddetto campo largo e in generale alla permanenza stabile dei 5 Stelle nel centrosinistra. Il Movimento, secondo Raggi, deve tornare alle origini, alla missione voluta dal Fondatore: rappresentare un’alternativa per tanti elettori, che non si riconoscevano né a destra né a sinistra. “Moltissimi elettori – sottolinea la pentastellata - della prima ora si sono allontanati perché il M5s ha iniziato a compiere una serie di movimenti non chiari. Continuare a rimanere in quell’ambito non credo ne avvicinerà altri. Anzi, li farà allontanare”.
Le critiche a Conte
A essere criticato soprattutto l’asse di ferro tra l’avvocato pugliese e il Nazareno di Elly Schlein perché un elettore, secondo la politica romana, tra un partito di sinistra storico e radicato sul territorio, come è sicuramente il Pd, e il M5S, che si ricicla come tale, “forse sceglie l’originale e non la copia”.