Al teatro del Maggio standing ovation di diversi minuti con lunghi applausi per il capo dello Stato. La visita ha dato l'avvio ufficiale alle manifestazioni per i 100 anni dell'Ateneo del capoluogo toscano, previste nel corso di tutto il 2024. "Ricerca spaziale stia fuori da corse militari, rimanga al servizio dell'umanità, si collabori", ha detto il presidente della Repubblica
Giornata a Firenze per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che al teatro del Maggio ha partecipato all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università del capoluogo toscano, in occasione dei 100 anni dell'Ateneo. Per il capo dello Stato una standing ovation di alcuni minuti con lunghi applausi della platea dei presenti. "Se c'è un messaggio importante è far si che lo spazio rimanga un ambito collaborativo di conoscenza scientifica di fronte a tentativi di farne uno spazio di interventi commerciali se non addirittura di competizione militare. La ricerca scientifica nello spazio rimanga tale al servizio dell'umanità, preservando il futuro dello spazio ad una visione collaborativa", ha detto Mattarella parlando della ricerca scientifica spaziale. Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato che nei vari interventi oggi sono state ricordate "alcune figure illustri di docenti dell'università di Firenze: ricordare Pietro Calamandrei e Giorgio La Pira mi ha fatto pensare al grande rigore costituzionale del primo e alla visione non illusoria o sognatrice ma coraggiosa e profetica del mondo del secondo".
Le parole di Mattarella
La ricerca scientifica spaziale aiuta alla "conoscenza della terra, conoscenza di cui in realtà disponiamo ancora in maniera insufficiente e ridotta, anche perchè viene dissipato gran parte del tempo, delle energie e delle risorse nel competere, nel contrastarsi, quando non nel combattersi e nel cercare di distruggersi, quando vi sono di fronte all'umanità sfide e traguardi necessariamente comuni", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Firenze.
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La giornata a Firenze
Insieme al capo dello Stato c'era anche il prefetto Francesca Ferrandino. Mattarella, al suo arrivo al teatro, è stato accolto dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Regione Eugenio Giani. All'interno è stato ricevuto dalla rettrice dell'ateneo Alessandra Petrucci e, assieme, hanno incontrato il ministro dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini. La visita di Mattarella dà il via ufficiale alle manifestazioni per il centenario dell'università di Firenze, previste nel corso di tutto il 2024. Al termine della cerimonia al teatro del Maggio Musicale, un lungo applauso, con tutti i presenti in piedi, ha salutato l'uscita del Capo dello Stato dalla sala. Una volta fuori dal teatro il presidente della Repubblica ha sorriso e salutato con un gesto della mano. Mattarella ha proseguito visitando la Specola, fra i più antichi musei scientifici d'Europa, che appartiene all'Ateneo e che il 21 febbraio riaprirà dopo un lungo intervento di riqualificazione. Nel pomeriggio Mattarella ha presenziato alla cerimonia di intitolazione del parco di San Donato a Piero Luigi Vigna, l'ex procuratore nazionale antimafia morto nel 2012, e si è recato al Cenacolo di Santa Croce per l'inaugurazione della Fondazione intitolata a Piero Bargellini, il sindaco dell'alluvione di Firenze.
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Petrucci: "Molto orgogliosa"
"Sono molto orgogliosa" della visita di Mattarella, ha detto la rettrice dell'università di Firenze Alessandra Petrucci. "Questa è un'ulteriore dimostrazione del capo dello Stato della volontà di affermare l'importanza del sistema universitario, e questo non può che inorgoglirci e lo ringrazierò per questo", ha aggiunto Petrucci. Con il ministro dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini, ha sottolineato la rettrice, "stiamo lavorando: è una persona molto attenta ai bisogni dell'università e del sistema universitario. Credo che ci possano tanti temi su cui poter lavorare in futuro. Quello che il ministro già sa è che per l'università bisogna avere attenzione e risorse, anche perché è il motore dell'innovazione del Paese, e quindi se si ferma questo motore certamente ci possono essere conseguenze pesanti".
Petrucci: "Parole chiave inclusione e impegno"
"Tutti gli anni uso un filo rosso, su cui costruire questo saluto iniziale, che non annulla i precedenti, ma si lega ad esso, potenziando il nostro comune impegno. Due anni fa, utilizzai la preposizione 'con', nelle parole con-divisione, consapevolezza, competenza. Lo scorso anno scelsi il prefisso 're': recupero, reattività, responsabilità. Quest'anno scelgo la preposizione 'in': inclusione, incremento, impegno", dice la rettrice dell'Università di Firenze, Alessandra Petrucci, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno accademico 2023/2024 dell'ateneo. "Inclusione come apertura, unione, integrazione - ha aggiunto -: è qui che sta il futuro, un futuro più saggio di presuntuosi valori, solo apparentemente identitari. Incremento, come derivato da un atto di creazione incoativa, cifra di vitalità, arco di parabola che sale e che, nel suo movimento, fa crescere anche altro da se". Per Petrucci, inoltre "il termine impegno. L'impegno era un segnale, che vincolava ad assolvere un dovere. È un termine moralmente denso, che tocca corde profonde del nostro modo di pensare e di agire”.
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Bernini: "Spendere bene le risorse del Pnrr"
"Siamo entrati nel 21mo secolo con impressionanti livelli di sviluppo tecnologico che rendono più facile la nostra vita. Gli investimenti in ricerca sono essenziali ma non dobbiamo mai dimenticare che al centro c'è sempre la persona. Questo l'obiettivo che il ministero porta avanti accanto alle università italiane: garantire che la ricerca non smarrisca mai la propria missione a vantaggio del bene comune. Abbiamo il dovere morale di porci delle domande, avere anche dei dubbi, anticorpi e antidoti, sui costi e benefici di scoperte altamente impattanti", ha detto il ministro Bernini alla cerimonia del nuovo anno accademico dell'Ateneo di Firenze. "Al Mur portiamo avanti anche il tema della innovazione organizzativa e didattica. Non esiste solo il tema della ricerca tecnologica e innovativa ma anche quella didattica e organizzatica per formare figure destinate ad operare in un mondo e in mestieri che ancora in parte non esistono", ha aggiunto. "Dobbiamo spendere bene le risorse del Pnrr" perché "se non finalizzate potrebbero essere disperse. Penso al piano degli alloggi per l'obiettivo sfidante di 66mila posti letto entro il 2026 - ha poi sottolineato il ministro Bernini -. Individuerò una figura di riferimento all'interno del ministero per semplificare" le procedure per raggiungere tale obiettivo.
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Mattarella: "Concordato aiutò il pluralismo religioso in Italia"
Contestualmente alla visita a Firenze, Mattarella ha anche diffuso un messaggio in occasione della giornata dalla Fondazione Bettino Craxi ETS e dall'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, in prossimità del 40esimo anniversario dalla firma dell'Accordo di modificazione del Concordato. "L'Accordo-quadro del 1984 ha aperto la strada alle intese successivamente concluse dallo Stato con altre confessioni, favorendo il riconoscimento del pluralismo religioso che è oggi proprio della società italiana - ha detto Mattarella -. Dopo 40 anni il fondamentale principio di corretta collaborazione nella libertà, che rappresenta l'anima del Concordato repubblicano, resta traccia attualissima e feconda, oltre che fonte d'ispirazione per affrontare i cambiamenti che interessano le vicende ecclesiali e nazionali". Poi il capo dello Stato ha aggiunto: "A 40 anni dall'Accordo modificativo del Concordato è compito prezioso tornare sulle ragioni che ne hanno propiziato la conclusione e sulle figure che si adoperarono per raggiungere quell'importante traguardo. È anche importante trarre un bilancio dell'applicazione dell'Accordo e, volgendo lo sguardo al futuro, riflettere sulle sue potenzialità quale vettore di ulteriore sviluppo del rapporto speciale tra la Santa Sede e l'Italia. Grazie alla rinuncia a interessi particolari e nella consapevolezza della dimensione storica della revisione concordataria, le relazioni tra le due sponde del Tevere sono state impostate su basi nuove, meglio rispondenti ai principi della Costituzione repubblicana, al rinnovato quadro post-conciliare e al comune impegno a promuovere il bene del Paese e la dignità di ogni essere umano".