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Trattori, Calenda a Sky TG24: "Costi di produzione degli agricoltori non riconosciuti"

Politica
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"Ciò accade anche nel settore industriale e dei servizi. Questa cosa deve finire, sta distruggendo le civiltà occidentali", ha aggiunto il leader di Azione, ospite della tramissione "Start". E su Stellantis: "Chi ha avuto una garanzia statale non può ora venire a dirci che, se non diamo incentivi, chiude due fabbriche. Elkann ci dica cosa vuole fare"

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"Il problema vero degli agricoltori, soprattutto quelli italiani, è il costo di produzione che non viene riconosciuto dalla grande distribuzione. Questa cosa deve finire". Lo ha detto Carlo Calenda alla trasmissione Start su Sky TG24. "Ciò accade non solo nel settore agricolo, ma anche in quello industriale e dei servizi. Ciò sta distruggendo le civiltà occidentali", ha aggiunto il leader di Azione.

La proposta di Calenda

"Per questo la proposta che ho fatto io, è che siccome c'è un'agenzia che definisce il costo medio di produzione agricolo, come con il salario minimo non puoi andare sotto il costo di produzione. C'è gente che sta lavorando, che nonostante si faccia un gran sedere tutti i giorni, non può viverci. Questa cosa non più accadere", ha sottolineato Calenda a Sky TG24. "La questione della transizione ambientale è stata gestita da un commissario socialista (Frans Timmermans, ndr) in un modo assurdo", ha sentenziato il leader di Azione.

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"Non scaricare i fondi mancanti sugli agricoltori"

"L'Europa ha fatto una normativa sull'industria disastrosa. Quando si affronta una grande transizione, si deve spiegare come si fa e quali sono gli impatti. L'Ue invece fa l'opposto. Dice: 'Dobbiamo essere neutrali climaticamente al 2050'. Il calcolo è che costi circa 350 miliardi di euro l'anno. Ma non ci sono questi soldi: se si mette insieme tutto, ce ne sono 200 miliardi circa. Il resto? Non è che lo si può scaricare sulla gente che come gli agricoltori stanno alla  soglia di sussistenza", ha detto Calenda a Start.

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"Non si compri sotto il costo di produzione"

"Bisogna dire che non si può comprare sotto il costo medio di produzione, perché lavori ma ti impoverisci. È un principio che, purtroppo, si è verificato negli ultimi 30 anni e non può succedere più. Le ragioni del voto a Trump, ai populisti e ai sovranisti è in fondo questa. C'è stato negli ultimi 30 anni un sacco di gente che ha lavorato ma si è impoverita, perché i profitti sono stati i profitti da capitale, da chi investiva, dalle grandi anziende. È una cosa sbagliata. Ogni volta che è accaduta nella storia ha dato luogo a movimenti molto violenti e molto populisti"

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Su Stellantis: "Elkann ci dica cosa vuole fare"

"È profondamente sbagliato che chi ha avuto una garanzia statale ora venga a dirci che, se non diamo incentivi, chiude due fabbriche. Quando ha ricevuto le garanzie statali, Elkann ha detto che sarebbero stati salvaguardati i posti lavoro", ma "Tavares ha detto una cosa diversa. Elkann deve dire che cosa vuole fare in questo Paese con un piano industriale. E lo deve spiegare in modo chiaro perché il suo amministratore delegato ha detto l'opposto", ha affermato Calenda.

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Niente sit-in per il servizio pubblico

Calenda a Sky TG24 ha ribadito di non aver accolto l'invito della segretaria del Pd Elly Schlein a partecipare al presidio in viale Mazzini per difendere l'indipendenza del servizio pubblico e la libertà di stampa. "Non ci andrò: io i sit in li facevo a 14 anni. Noi, oggi, dobbiamo fare una proposta come Dio comanda, siamo pagati per questo", ha detto il leader di Azione. Per Calenda, dunque, servono proposte, "e non si sa qual è la loro. Non siamo studenti del liceo Tasso. Gli elettori ci pagano per questo, per fare proposte. Questo - ha concluso - è un modo di fare politica che non ha alcun senso".

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