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Meloni, conferenza stampa integrale: "Mes obsoleto. Sì a confronto tv con Schlein". VIDEO

©Ansa

La presidente del Consiglio nell'incontro con la stampa: "Non ho ancora deciso se candidarmi alle europee". Sul Mes: "Esiste da tempo e io penso che nella reazione dei mercati si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto. "Non credo che il tema della mancata ratifica vada letto in relazione ai risultati del patto di stabilità". Poi, alla domanda di Sky TG24 risponde: "Mi impegno volentieri a un confronto con Schlein, ma non so dire dove"

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Cosa intende fare sulle pensioni?

“Penso che il tema vada affrontato in maniera più organica di quanto fatto finora, anche con le parti sociali. Sono fiera del lavoro della Manovra sulle pensioni dei giovani, che tutti hanno fatto finta di non vedere. C’è un gap di garanzie tra chi andrà in pensione tra decenni e chi ci va ora. La sostenibilità del sistema va costruita però con equilibrio, deve essere il migliore per tutti”.

Come commenta la polemica sulle parole di Lavinia Mennuni secondo cui le ragazze devono aspirare a essere madri?

“Non so se aspirazione è la parola giusta. Però io posso dire questo: sono la premier e sono una delle donne più affermate d’Italia. Se mi chiedessero cosa scegliere tra la presidenza e mia figlia Ginevra non avrei dubbi. Se il concetto è questo condivido. Non condivido che un traguardo debba toglierne un altro. Il messaggio che va dato è che non c’è bisogno di fare rinunce. Noi dobbiamo costruire gli strumenti per favorirlo. Per questo ci siamo occupati prevalentemente delle madri lavoratrici. Voglio smontare il racconto che se metti al mondo un figlio ti precludi delle possibilità. La maternità non è nemica di altre possibilità”.

Quali sono tre obiettivi per il futuro?

“Abolire la povertà, la pace nel mondo, ristrutturazione gratuita interni ed esterni. Se non dovessi riuscirci: messa a terra della riforma del Pnrr, riforma giustizia, e poi sto lavorando già da tempo ad un piano di borse di studio per studenti meritevoli che "non hanno condizioni di reddito adeguate".

Se la riforma costituzionale verrà approvata sarà necessaria una nuova legge elettorale. Quale ritiene sarebbe la migliore?

“È un tema su cui ancora non ho ragionato. Posso dire che una soglia di premio di maggioranza ci deve essere per forza anche perché ci sono pronunce della Corte Costituzionale. Sono favorevole alle preferenze”.

È necessaria una riforma della politica penitenziaria?

“Ereditiamo una situazione complessa, con un sovraffollamento cronico. Non credo che il problema si risolva con amnistie e indulti. Per ora abbiamo rafforzato il personale di polizia penitenziaria come mai prima. Pensiamo che si debba anche intervenire sulla capienza”. Meloni ha poi detto di essere "molto colpita" dal caso di Beniamino Zuncheddu, ingiustamente detenuto per oltre 30 anni, rimarcando "i numeri molto alti" dei "casi di ingiusta detenzione in Italia". Ipotizza che alla base di questo fenomeno ci sia anche "un uso eccessivo della carcerazione preventiva, su cui noi siamo intervenuti".

I ministri del suo governo potranno essere candidati alle europee? Si aprono ipotesi di rimpasto?

“Non mi sto occupando delle candidature. Per quanto riguarda i ministri, non auspico e non voglio un rimpasto. Sono contenta della mia squadra. Quello che faranno i vari partiti lo valuteremo caso per caso. Per ora abbiamo solo parlato dell’ipotesi di candidare i 3 leader della maggioranza”.

L’Italia ha notificato alla Cina l’uscita dalla Via della Seta. Lei che interessi commerciali ha?

“Ho preso la decisione sulla Via della Seta per coerenza a quanto ho sempre pensato. L’Italia era l’unico Paese del G7 a farne parte. Sono convinta della decisione sulla base dei risultati che sono arrivati. Ai tempi si disse che l’ingresso dell’Italia assicurava un equilibrio della bilancia commerciale tra Italia e Cina, cioè a riequilibrare esportazioni e importazioni. I dati dicono che dal 2019 a oggi l’equilibrio è diventato meno favorevole all’Italia. Mi ha colpito che Nazioni europee che non sono mai entrate nella Via della Seta abbiano relazioni commerciali con la Cina migliori alle nostre. Io intendo rilanciare le relazioni commerciali con la Cina e intendo recarmi lì quanto prima, come da invito di Xi Jinping”.

Quale è stato il momento più difficile del 2023 e il più entusiasmante?

“Cutro è stato il più difficile: 94 persone che muoiono e le accuse che sia stata colpa mia hanno pesato. Ma ce ne sono stati diversi di momenti complessi. Ce ne sono stati anche di belli ed entusiasmanti, come quelli in cui riesco a stare in mezzo alla gente. Lì si vive una realtà diversa da quella del palazzo”.

Quale è la sua posizione sul terzo mandato per i sindaci e i presidenti di Regione? Ha intenzione di porre un limite ai mandati dei premier?

“Sul terzo mandato sono laica: vedo pro e contro. Per quanto riguarda il metodo penso che l’iniziativa vada presa dal Parlamento e non dal governo. Per il resto non ho previsto che ci debba essere un limite ai mandati. Se il Parlamento lo riterrà verranno fatte le proposte del caso”.

Ha detto che considera la giustizia una priorità. Lo è anche la separazione delle carriere ed è pronta eventualmente a un doppio referendum costituzionale?

“La separazione delle carriere è un mio obiettivo. Non penso sia utile però sovrapporre due referendum su materie già difficili per i cittadini”. In ogni caso, la premier precisa: "Se la riforma arrivasse al referendum non sarebbe su Meloni, io me ne vado quando mi cacciano i cittadini perdendo le elezioni".

Ipotesi Mario Draghi alla Commissione Ue. Come lo vedrebbe?

“Credo che sia impossibile dire oggi chi potrebbe guidare la Commissione europea. Mario Draghi poi ha detto che non è disponibile. Io sono stata fiera oppositrice di Mario Draghi ma ho condiviso ad esempio la sua politica estera e il nostro passaggio di consegne è stato improntato alla lealtà. Il vero tema ora è che cosa debba fare la prossima Commissione: deve essere più efficace nelle crisi, avere più sovranità strategica, essere più ferma nella difesa dei propri confini, più capace ad armonizzare il tema della sostenibilità ambientale con l’economia”.

Paradisi fiscali, cosa pensate di fare?

“Penso che la materia vada affrontata a livello europeo. Intanto bisognerebbe lavorare perché le regole nel mercato Ue su questa materia valessero per tutti e non ci fossero nazioni che lavorano per drenare gettito da altre nazioni. A livello nazionale possiamo rendere la tassazione in Italia più competitiva. Tentiamo di farlo con varie misure, voglio ricordare che abbiamo varato una riforma fiscale attesa da 50 anni. Dobbiamo rendere sistema più competitivo”.

Elon Musk è stato invitato ad Atreju con un figlio nato con maternità surrogata, che lei vuole rendere reato universale. Ha cambiato idea?

"Abbiamo invitato Elon Musk perché è una persona che ha delle cose da dire, ha una sua rilevanza anche sull'Intelligenza artificiale. Questo è l'invito a Elon Musk e non cambia la mia posizione sulla maternità surrogata e sul fatto che i bambini non si comprano e non si vendono e non sono merce da banco che puoi scegliere da un catalogo, non penso che questo sia difendere la vita umana, non penso che pagare una donna povera che mette al mondo un figlio che poi vende sia progresso. L'ho sempre vista così, continuo a pensarla così e sono contenta se il Parlamento approva la legge che prevede per la maternità surrogata il reato perseguibile anche se commesso all'estero".

Quali sono i suoi rapporti con gli alleati di questo governo?

“Il nostro è un ottimo rapporto. A volte ci sono divergenze, le avete viste. Il punto è che quando abbiamo un problema ci sediamo finché non abbiamo risolto. Lo dimostra il fatto che questo governo ha fatto moltissime cose. Anche il fatto che la Legge di Bilancio sia stata approvata senza voto di fiducia è un segnale di compattezza della maggioranza. Guardo anche alle europee: non mi spaventano. Non mi pare che da parte di nessuno ci sia volontà di sottomettere gli altri”.

Avete allentato i poteri di controllo degli organismi di vigilanza, a partire dalla Corte dei Conti. È stata una buona idea? Dai casi Santanchè a Pozzolo, c’è una questione morale?

“Non ritengo sia vero che abbiamo allentato i poteri di controllo. È una lettura distorta e non condivisibile.  Sulla questione morale: io non ho chiesto le dimissioni di altri politici quando erano indagati, come è capitato a Giuseppe Conte. Questa idea per cui a sinistra si è garantisti con i propri e giustizialisti con gli altri è un meccanismo che non funziona e che io non ho applicato in passato. Prego di non farmi le lezioni di morale. Quando dovessi avere la certezza che alcune persone si sono comportate male non preoccupatevi che interverrò. Ma i casi vanno valutati uno a uno”.

In un’inchiesta di “Domani” si legge che Salvini ha incontrato il Ceo di Huawei, cliente di una società del cognato e del suocero del ministro. È opportuno?

“Non lo sapevo. Un ministro può incontrare il cliente di un congiunto stretto? Dipende per cosa, dipende cosa si dicono. Non so rispondere”.

Amato ha detto che “In Italia la democrazia è a rischio”. Cosa ne pensa?

“Non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale. Si pone il problema perché entro il 2024 il Parlamento, che oggi ha una maggioranza di centrodestra, deve nominare 4 giudici della Corte Costituzionale, quindi ci sarebbe il rischio di una deriva autoritaria. Questa idea per cui quando vince la sinistra deve poter esercitare tutte le prerogative e quando vince la destra no, temo necessiti di alcune modifiche costituzionali", credo sia "una deriva autoritaria pensare che chi vince le elezioni non abbia le stesse prerogative della sinistra".

È contenta del nuovo corso della Rai? Cosa ne pensa delle opposizioni che la chiamano ‘tele-Meloni’?

“Non mi pare che venissimo da una straordinaria età dell’oro. L’azienda ha avuto e ha i suoi problemi, penso che molto si possa fare per migliorare il servizio pubblico e limitare sprechi fatti in passato. Sono soddisfatta del percorso per ridurre il pesante indebitamento derivato dalle gestioni precedenti. Ho sentito polemiche sul calo degli ascolti. Ma la Rai fa servizio pubblico, se prendiamo solo questo parametro forse perdiamo il senso di cosa dovrebbe fare la Rai. Sul tema di ‘tele-Meloni’: ho letto le accuse di ‘regime’. Io sono stata all’opposizione per buona parte della mia vita e quando ero all’opposizione FdI era l’unico partito che non era in Rai. E non ci sono state accuse. Francamente una sinistra che in passato con il 18% dei consensi esprimeva il 70% di poszioni in Rai.. facciamo un lavoro di riequilibrio. Non si possono sempre usare due pesi e due misure. Ho visto richieste di dimissioni per un giornalista Rai che era ad Atreju. Io sono stata criticata una vita e nessuno ha mai chiesto le dimissioni. Stabiliamo una regola allora: i giornalisti Rai possono parlare di politica o non possono farlo?”.

Non si dovrebbe ripartire dalle periferie per una nuova idea di Paese, anche alla luce delle molte violenze del 2023?

“Penso sappiate già come la penso. Noi veniamo da un tempo in cui in Italia si sono moltiplicate le zone franche, lo Stato ha fatto finta di non vedere cosa accadeva. Questo ha fatto sì che lo Stato ha perso terreno e credibilità. Si può invertire la rotta. Noi tutte le settimane facciamo ad esempio una riunione su Caivano. Nel fare cose semplici abbiamo restituito diritti banali che molti non avevano: ci sono posti dove non è possibile portare il proprio figli al parco. Possiamo fare una rivoluzione straordinaria se trasformiamo territori noti alla cronaca in modelli da seguire”.

Come commenta il caso Anas-Verdini?

“Mi preoccupa quando io vedo sui quotidiani dichiarazioni che non ho mai fatto. Sul caso di Tommaso Verdini ho trovato virgolettati che non ho mai fatto, neanche in privato. È una tendenza che ho incontrato più volte. Non ritengo comunque che Salvini debba riferire in Aula su questa materia, non è stato chiamato in causa nei documenti che ho letto. La questione non va strumentalizzata in chiave politica: l'unica tessera che ha avuto Tommaso Verdini era quella del Pd ma nessuno di noi ha detto che il Pd era coinvolto".