Politica e territorio, sindaci a Live in Genova: ecco perché vale la pena candidarsi

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A Sky TG24 l’incontro con i primi cittadini di Prato Matteo Biffoni, di Foggia Maria Aida Episcopo e di Ventimiglia Flavio Di Muro. Amore per la città e per la società sono le chiavi per intraprendere ancora con passione questo mestiere. Al centro del dibattito anche la depenalizzazione del reato di abuso di ufficio e il tema della sicurezza

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Domande e risposte a confronto per i primi cittadini intervenuti sul palco di Live In Genova: il sindaco di Prato Matteo Biffoni, la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo e il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro. La prima domanda è affidata a uno dei giovani studenti presenti all’incontro: “Con tutti i rischi e i problemi che il mestiere di sindaco comporta, vale ancora la pena decidere di candidarsi? 

Episcopo (Foggia): “La molla motivazionale che spinge a intraprendere una strada così coraggiosa e rischiosa si poggia sull’amore per la città, per la cittadinanza attiva, per le fragilità dei contesti sociali. Tutto questo è sentito come una chiamata, come un invito anche morale verso la mia cittadinanza.  

Di Muro (Ventimiglia): “Sì ne vale la pena, non tanto candidarsi quanto impegnarsi per la vita amministrativa della propria città che significa anche fare attivismo, fare volontariato, organizzare associazioni. Io credo che la vita civica sia il valore aggiunto per se stesso ma anche per la comunità”

Biffoni (Prato): “Se lasci andare la razionalità e pensi ai rischi, al lavoro, alle rinunce, il riscontro economico, forse non ne vale la pena. Ma poi c’è la passione a cui non puoi dire di no, se ti viene l’istinto di occuparti della società, fare il sindaco è la cosa più incredibile che si possa fare”.
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Reato di abuso d'ufficio

Altro tema importante è quello del dibattito sulla depenalizzazione del reato di abuso di ufficio. Cosa ne pensano i primi cittadini?

Episcopo: “Io vengo dalla dirigenza dello Stato e già lì ero toccata da denunce e pregiudizi. Quindi mettendomi in quell’abito sinceramente questo circoscrivere i termini e limiti di responsabilità sia onesto e giusto. Ci impegniamo a essere lontani da conflitti di interesse, favori, contatti, e tutto ciò che allontana la dignità e l’onore che dobbiamo avere. ma il rischio amministrativo, contabile e penale è notevole”.

Di Muro: “Sono favorevole alla depenalizzazione. Non bisogna salvaguardare ogni sindaco in ogni ambito ma una riscrittura di questo reato è opportuna ai giorni d’oggi”.

Biffoni: “Il ministro Nordio ha detto che su 5000 reali per abuso d’ufficio ne sono arrivati in fondo 9. Mi sembra una sproporzione. Quindi io dico: non dobbiamo togliere del tutto l’abuso ma riscriverlo, renderlo soggettivo. Io metto la firma anche su ambiti per i quali non sono esperto e mi devo affidare ad altri: siamo sicuri che in caso gli abusi debbano ricadere solo sulle spalle del sindaco?”

Tema sicurezza

Proprio questo pomeriggio il Consiglio dei ministri ha approvato un pacchetto di tre ddl a tema sicurezza. Come viene affrontato il tema nelle città di Prato, Foggia e Ventimiglia?

Episcopo: “A Foggia ripartiamo da quel valore che va inculcato nella coscienza pubblica. Io credo che la sicurezza si può ottenere con le interforze in strada, con un ottimo videosorveglianza che ricorra anche a centrali operative. Insomma una maggiore presenza sul territorio”

Biffoni: “La sicurezza è un tema. Penso ci sia anche un tema di sanzioni perché spesso nella mia città vengono compiuti reati per i quali dovrebbe scattare il carcere e questa sarebbe già da sé una forma di deterrenza”.

Di Muro: “Tema sicurezza nella mia città va in tandem con il tema immigrazione. Mi dispiace dirlo ma il maggior numero di reati sono compiuti da migranti e io continuo a chiedere agli organi di governo un'attenzione specifica per Ventimiglia. Le risposte sono arrivate nella manovra finanziaria con i fondi per le città di frontiera. Serve meno burocrazia e più semplificazione epr darci la possibilità di operare in tema di sicurezza urbana”.

Sono otto, al momento, le perquisizioni in corso a Milano nelle case popolari in via Bolla, dove il 10 giugno scorso si è verificata una maxi rissa tra abitanti rom e italiani, 17 giugno 2022. Cinque sono quelle delegate dall'autorità giudiziaria alla Polizia di Stato, e altre sono in corso di iniziativa da parte degli investigatori. Contestualmente sono in corso anche cinque sgomberi, al momento limitati ai nuclei familiari dove si trovano indagati perquisiti, che sono stati portati in Questura per accertamenti. Secondo quanto appreso sul posto, sono state trovate mazze, bastoni e qualche coltello, ma non armi da fuoco.
ANSA/ MATTEO CORNER

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