In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Sgarbi, o consigliere o sottosegretario: la Lombardia vota per l'incompatibilità

Politica

Il consigliere del gruppo di Noi Moderati avrà 10 giorni di tempo entro i quali dovrà optare per una delle due cariche. Ma lui sembra aver già preso una decisione: "Attendo la lettera di Fontana, ma è più utile che resti come sottosegretario"

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

La carica da consigliere lombardo ricoperta da Vittorio Sgarbi è 'incompatibile' con l'incarico di sottosegretario di Stato alla Cultura: a sancirlo è stato il Consiglio regionale della Lombardia in apertura della seduta di oggi. Il consigliere del gruppo di Noi Moderati avrà 10 giorni di tempo entro i quali dovrà optare per una delle due cariche, dopodiché l'incarico di consigliere regionale decadrà automaticamente. Al posto di Sgarbi subentrerebbe in Consiglio per Noi Moderati Nicolas Gallizi, eletto nella circoscrizione di Milano.

La reazione: "Più utile che resti come sottosegretario"

Lo stesso Sgarbi, tuttavia, sembra aver già preso una decisione, che attende ora solo di essere ratificata. "Aspetterò la lettera di Fontana e risponderò che è più utile per la Lombardia che io resti sottosegretario anziché consigliere regionale", ha detto all'Ansa. "Sarei voluto andare già oggi in Consiglio, ma andrò alla prossima convocazione, appena riceverò la lettera, per salutare i colleghi", ha spiegato Sgarbi, sottolineando che "si tratta di un atto dovuto" e che ci sono una serie di iniziative e progetti nella regione "che posso portare avanti meglio come sottosegretario".

Tutti gli incarichi ricoperti da Sgarbi

Sgarbi ha attualmente una decina di incarichi: oltre che sottosegretario alla Cultura e consigliere regionale lombardo, è sindaco di Sutri, assessore alla Cultura della vicina Viterbo, prosindaco di Urbino, commissario per le Arti di Codogno, presidente della Fondazione Ferrara arte, del Mart di Trento, del Mag di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova. Assente in aula oggi per la terza seduta del Consiglio regionale lombardo, Sgarbi ha partecipato soltanto alla prima riunione di insediamento dell'assemblea, quando aveva contestato la scelta di Francesca Caruso a guida dell'assessorato alla Cultura, una nomina a cui Sgarbi aspirava e che aveva giudicato "politicamente sbagliata". Alla tornata elettorale del 12 e 13 febbraio scorsi, Sgarbi ha ottenuto 873 preferenze nella circoscrizione di Milano, ma già prima del voto aveva detto di volersi dimettere a favore del secondo in lista con Noi Moderati. Tuttavia, aveva spiegato, "non avendo avuto la proposta, su cui potevo riflettere, di fare l'assessore invece che il sottosegretario a Roma è evidente che a breve tornerò a Roma".

leggi anche

Giunta regionale Lombardia, gli assessori scelti da Attilio Fontana