La storia delle primarie del Pd, dal 2007 a oggi

Politica
Alessandro Taballione

Alessandro Taballione

Sedici anni di vita, 8 segretari, 4 eletti con le primarie fino ad ora. Non è ancora maggiorenne ma ha già tante storie da raccontare il Partito democratico. Che ha intrecciato spesso la scelta del suo segretario con il destino del governo dell'epoca. 

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IL CONFRONTO BONACCINI-SCHLEIN

È dalle primarie che scelgono Romano Prodi come candidato della coalizione di centrosinistra a Palazzo Chigi che tutto ha inizio. Prodi vince le elezioni del 2006. Il messaggio che arriva è quello di unità. Ds e Margherita fanno il grande passo e convolano a nozze per fondare nel 2007 il Partito Democratico. Che sceglie il suo segretario facendo votare tutti i cittadini interessati. È un plebiscito per Walter Veltroni, votano più di 3milioni e mezzo di persone, il Pd diventa il partito a vocazione maggioritaria.

L'era Bersani e la notte dei 101 

Sembra l'inizio del bipolarismo, è invece la fine del governo Prodi. Berlusconi vince le elezioni del 2008, l'anno dopo il Pd porta a votare oltre 3 milioni di cittadini e sceglie Pierluigi Bersani, l'uomo delle lenzuolate liberalizzatrici. L'Italia va in crisi, rischia il default, Berlusconi cede alle pressioni e si dimette.  Entra in scena Mario Monti, che il Pd di Bersani sostiene. Arriva l'austerity e la riforma delle pensioni, la Fornero. Si torna al voto per le elezioni del 2013, il Pd che vuole smacchiare il giaguaro, ma arriva la "non vittoria", arriva soprattutto la notte dei 101 che affossano l'elezioni di Prodi a presidente della Repubblica. È la fine dell'era Bersani.

IL PD 2.0, arriva Matteo Renzi 

L'8 dicembre del 2013 Matteo Renzi sbaraglia la concorrenza con una partecipazione alle primarie che scende sotto i 3 milioni. È la legislatura del Pd e delle sue contraddizioni. Enrico Letta a capo del governo di unità nazionale dopo Monti, Pd primo partito della maggioranza, Renzi al Nazareno . Ed è proprio Renzi a far cadere il governo Letta nel febbraio del 2014. Con quel famoso " Enrico stai sereno" che sarà la sua sentenza. A Palazzo Chigi arriva lui, segretario e premier.  All'inizio del 2014 i migliori risultati: alle europee di maggio 2014 il Pd sfonda il muro del 40%. Due anni di governo,  il referendum costituzionale del dicembre 2016 voluto e perso  lo disarciona da Palazzo Chigi, ma non dal Nazareno. Perché  le primarie del 2017 lo indicano ancora come guida del Pd, anche se i votanti scendono sotto i 2 milioni.

Ciclone a 5 stelle, il PD prova il campo largo

Arriva il voto del 2018, arriva il ciclone a 5 stelle. Renzi lascia la guida del partito dopo il deludente risultato delle politiche e nel marzo del 2019 il Pd si affida a Nicola Zingaretti. Calano i votanti alle primarie, poco sopra il milione e mezzo. Il governo cambia pelle, il Conte II su cui aveva scommesso il segretario Pd lascia il posto a Draghi. Zingaretti lascia, arriva Enrico Letta. Il suo campo largo,  che abbraccia il Movimento 5 stelle, naufraga con la caduta di Draghi. È tempo di scegliere il nuovo segretario. Il quinto, con le primarie. 

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