Davanti alla commissione Giustizia (Juri) del Parlamento europeo, l'eurodeputato italiano "ha contestato le ipotesi investigative alquanto generiche formulate a suo carico". Lo hanno riferito i suoi legali. Durante l'audizione ha attaccato i media: "Contro di me campagna stampa violenta"
Si è tenuta oggi l'audizione di Andrea Cozzolino davanti alla commissione Giustizia (Juri) del Parlamento europeo per la revoca della sua immunità nell'ambito delle indagini sul Qatargate. L'eurodeputato italiano era accompagnato dagli avvocati Federico Conte, Dezio Ferraro e Dimitri de Beco, che al termine dell’incontro hanno affermato che il loro assistito "ha contestato le ipotesi investigative alquanto generiche formulate a suo carico, ha dichiarato formalmente di non aver mai ricevuto direttamente o indirettamente né denaro contante né altre forme di sostentamento e di essere totalmente all'oscuro delle attività realizzate dal signor Giorgi e dal signor Panzeri”. I legali hanno aggiunto che "al fine di consentire l'accertamento della verità dei fatti e di sollevare i membri del Parlamento dalla pressione dei media", Cozzolino "ha formalmente annunciato di rinunciare all'immunità" parlamentare" (TUTTE LE NOTIZIE SUL QATARGATE).
Primo voto della commissione Giustizia sull’immunità il 31 gennaio
Gli avvocati hanno sottolineato che l’europarlamentare "ha spiegato e dimostrato come la propria attività parlamentare a Bruxelles relativamente alle vicende del Qatar e Marocco è totalmente incompatibile con l'ipotesi di una sua partecipazione a una rete di influenza in favore di questi Stati". La commissione Giustizia (Juri) del Parlamento europeo voterà in sessione straordinaria sulla revoca dell'immunità di Andrea Cozzolino e del collega Marc Tarabella martedì 31 gennaio. La parola passerà poi alla plenaria dell'Eurocamera, che dovrebbe esprimersi in via definitiva durante la sessione di febbraio a Strasburgo.
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Cozzolino: “Giorgi mandò mail su Qatar senza mio assenso”
Durante il suo intervento davanti alla commissione Giustizia del Parlamento europeo, Cozzolino ha spiegato che "il testo della mail inviata dal mio indirizzo prima della votazione al testo sul Qatar è stato preparato e diffuso senza il mio preventivo assenso dal mio ex collaboratore Francesco Giorgi". Lo si legge in un documento distribuito ai giornalisti dai suoi avvocati. "Ho votato a favore degli emendamenti più significativi proposti al testo che stigmatizzava la condotta del Qatar", ha aggiunto ancora Cozzolino.
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Con Atmoun “rapporti personali e amicali”
"Conosco, come tanti altri miei colleghi, Abderrahim Atmoun" e "come per altri colleghi ho intrattenuto con lui rapporti cordiali. I nostri rapporti personali sono stati esclusivamente di tipo personale e amicale", ha detto l'eurodeputato in riferimento all'ambasciatore marocchino in Polonia, figura identificata come l'emissario del Marocco nel Qatargate. "Contrariamente a quanto riportato dalla stampa però non ho mai presentato una risoluzione urgente in favore del Marocco", ha ribadito, specificando che l'unica risoluzione sul Marocco che ha sottoscritto “è del giugno 2021", e "conteneva una severa critica allo Stato marocchino in relazione alle vicende migratorie".
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“Modello giustizia belga è inquisitorio”
Durante l’audizione, Cozzolino ha anche affermato che tra il sistema giudiziario italiano e quello belga c'è una "profonda differenza", ravvisabile nel fatto che in Belgio “è ispirato ad un modello inquisitorio che mette gli investigatori in condizione di compiere attività che in Italia sarebbero possibili solo alla base sulla base di elementi concreti". Poi ha evidenziato che "dinnanzi al nostro parlamento nazionale, quello italiano, una richiesta di revoca dell'immunità siffatta sarebbe negata per la sua genericità". Cozzolino ha poi denunciato di essere oggetto "da oltre un mese di una violenta campagna stampa che sta devastando me e la mia famiglia sulla base di un mero sospetto. Sospetto reso ancora più inquietante dal fatto che le indagini traggono origine da attività di servizi segreti soprattutto non europei.