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Taglio ai vitalizi, per la Consulta sono inammissibili le questioni di legittimità

Politica

La nuova disciplina degli assegni degli ex senatori, ridotti per effetto dell'applicazione del regime contributivo anche ai trattamenti maturati prima del 2012, e la sua compatibilità con i principi generali in materia di previdenza, stabiliti dalla Costituzione, non può essere sindacata dalla Corte costituzionale

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La nuova disciplina dei vitalizi degli ex senatori - ridotti per effetto dell'applicazione del regime contributivo anche ai trattamenti maturati prima del 2012 - e la sua compatibilità con i principi generali in materia di previdenza, stabiliti dalla Costituzione, non può essere sindacata dalla Corte costituzionale.

Regolamento minore del Senato

La rideterminazione dei vitalizi è infatti disposta con un regolamento minore del Senato, che non rientra tra gli atti con forza di legge, sottoposti al giudizio della Corte, ma è sindacabile direttamente dagli organi di autodichia del Senato.Così la Consulta ha dichiarato inammissibili le questioni di illegittimità.

Le obiezioni del Consiglio di garanzia

La previsione con legge del vitalizio assicurerebbe "un'auspicabile omogeneità della disciplina concernente lo status di parlamentare", oltre a garantire che quell'atto normativo potrebbe essere scrutinato dalla stessa Corte. Il Consiglio di garanzia riteneva che le nuove norme fossero in contrasto con gli articoli 2, 3, 23, 36, 38, 53, 67, 69 e 117 della Costituzione. Nella sentenza di cui è redattrice la giudice Maria Rosaria San Giorgio, la Corte, pur rilevando di non potersi esprimere sul taglio perché è stato disposto con un regolamento interno al Senato, precisa tuttavia che gli emolumenti, dovuti al termine dell'incarico elettivo, "investendo una componente essenziale del trattamento economico del parlamentare, contribuiscono ad assicurare a tutti i cittadini uguale diritto di accesso alla relativa funzione" e scongiurano "il rischio che lo svolgimento del munus parlamentare, […] possa rimanere sprovvisto di adeguata protezione previdenziale". 

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