Risultati elezioni politiche 2022, Meloni vede Tajani. Lega: fondamentali nel governo
La leader di Fratelli d'Italia al lavoro sulla squadra per palazzo Chigi. Incontro con il coordinatore nazionale di Forza Italia: "Sento Meloni cento volte al giorno, lavoriamo per il Paese", ha detto l'azzurro. Nota del Corroccio dopo il consiglio federale: "Saremo parte fondamentale del governo di centrodestra". Il governatore del Friuli-Venezia Giulia Fedriga: "Con Salvini tutto bene"
Pd, Boccia a Decaro: "Smantellare' suona come 'rottamare'"
"Smantellare mi sa di rottamare. Il tema del Pd non e' come smantelli, perche' le procedure sono vere e reali. Non e' un caso che siano cambiati piu' segertari, perche' il partito e' sempre stato un partito vero. Essendo contendibile e' anche scalabile". Lo dice l'esponente del Pd, Francesco Boccia, in diretta a Tagada', su La7, rispondendo al sindaco di Bari, Antonio Decaro che ieri aveva detto: "Il modello su cui si fonda il Pd va smantellato alle fondamenta".
Scajola: "Salvini al Viminale? Ha esperienza giusta"
Sulla strada del ritorno di Matteo Salvini al Viminale ci sarebbero due ostacoli: da una parte, il no di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia, dall'altra le possibili riserve del Quirinale, a cui la Costituzione affida l'ultima parola nella scelta dei ministri. Per Claudio Scajola, ex ministro dell'Interno nel secondo governo Berlusconi tra il 2001 e il 2002, le aspirazioni del leader della Lega sono "legittime" ma alla fine a decidere saranno il premier e il Presidente della Repubblica. "La scelta dei ministri è una competenza del presidente Consiglio, che deve formulare una squadra equilibrata da sottoporre al Capo dello Stato, il quale ha il compito della nomina", dice il sindaco di Imperia all'Adnkronos. "Salvini ha sicuramente quell'esperienza che gli potrebbe consentire di fare il ministro dell'Interno, il problema - osserva Scajola - è capire se questa sua aspettativa, assolutamente legittima, sia un'aspettativa che il presidente del Consiglio riuscirà a collocare all'interno della squadra. Chiunque ha diritto ad avere le sue aspettative e le deve confrontare con il presidente del Consiglio, che ha il compito di comporre una squadra equilibrata".
Schifani a Sky TG24: "Quella del centrodestra è stata una vittoria schiacciante, chiara"
“In ogni coalizione ogni partito è indispensabile per vincere, senza Forza Italia non saremmo maggioranza, senza la Lega nemmeno. Le dimensioni e i rapporti sono importanti ma la strategicità di una coalizione si misura nell'unità, per cui il ritornare assieme credo sia un fatto fisiologico. E’ cambiata un po' la geografia dei partiti ma non vedo pericoli di incomprensioni da parte degli alleati”. Lo ha detto a Sky TG24 il neo eletto presidente della Regione Sicilia Renato Schifani commentando i rapporti all'interno della coalizione di centrodestra alla luce delle percentuali di voto ottenute da FdI, Lega e Forza Italia.
Elettori italiani all’estero: il voto premia il Pd con 7 parlamentari
Gli italiani che vivono fuori dal nostro Paese hanno premiato il Partito Democratico che si è aggiudicato 7 parlamentari su 12, quattro deputati e tre senatori. Alto l'astensionismo: solo il 26,93 per cento degli aventi diritto al voto hanno compilato la scheda ricevuta a casa. PER APPROFONDIRE, QUI
Elezioni, analisti: fari puntati su debito e rapporti con Ue
Fronteggiare la crisi energetica, stimolare la crescita economica, ed i rapporti tra l'Italia e l'Europa. Sono questi, secondo gli analisti, economisti ed operatori finanziari, alcuni dei temi che dovrà affrontare il nuovo Governo e sui quali c'è massima attenzione da parte dei mercati. Il nuovo esecutivo, inoltre, sarà chiamato anche a decidere se prolungare i "bonus e gli sgravi sui prezzi dell'energia che si sono accumulati nel corso dell'ultimo anno". Il fatto che la maggioranza del partito di "Giorgia Meloni sia persino più ampia di quella di Forza Italia e della Lega messe insieme ci conforta sul fatto che seguirà le politiche promesse, che sono essenzialmente in netto contrasto con i suoi partner di coalizione", afferma Kaspar Hense di BlueBay Asset Management. "Se nelle prossime settimane - aggiunge - i negoziati con l'Ue sul bilancio di quest'anno saranno positivi, la necessità di un approccio cooperativo alla sicurezza energetica dell'Unione, che favorirà l'agenda nazionalistica italiana, e di una posizione unitaria nei confronti dell'aggressione russa, a nostro avviso implicherà che gli Spread e i rendimenti dovrebbero restringersi fino alla fine dell'anno con nuove emissioni negative".
Vicino di casa Bossi, dispiaciuti a Gemonio, mai vista Lega al 9%
"Spiace un po' che non sia stato eletto. D'altronde ha anche lui bisogno di riposo". A Gemonio, la cittadina del Varesotto dove il fondatore della Lega vive da una vita, il vicino di casa 90enne, Benito, è sinceramente rammaricato per la mancata rielezione di Umberto Bossi al Parlamento. Non è d'accordo invece sulla proposta di nominare Bossi senatore a vita. "Ce ne sono già troppi a scaldare la sedia. Preferisco che stia a casa a godersi la pensione", commenta. Per Salvatore Palazzo è "una giornata di lutto politico. C'è qualcosa nella Lega che non ha funzionato, qui non ho mai visto la Lega al 9%. Senatore a vita? Salvini si sta aggrappando sui vetri". Il giudizio dei giovani è invece discordante. "Abito di fronte a Bossi - dice Jennifer - e la cosa non mi tocca per niente. Ormai la sua vita parlamentare l'ha fatta". È invece "umanamente dispiaciuta" Giorgia, che gestisce una pizzeria a Gemonio, proprio quella che consegna all'ex Senatur la pizza a domicilio.
Pd, Zan: "Cambiare regole per allargare a nuove energie"
"La vittoria della destra e la formazione di una maggioranza parlamentare con un baricentro spostato verso l'estrema destra impongono al Partito Democratico e al campo progressista l'avvio di una fase radicalmente nuova. Gli organismi dirigenti e assembleari del PD siano consapevoli della necessità di estendere il momento congressuale oltre il perimetro domestico della nostra comunità politica, superando regole interne che rischiano di escludere ancora una volta tutti quei soggetti profondamente antitetici alla destra che possono apportare nuove energie e che ora non si sentono rappresentati dal PD: solo così potremo rigenerare il fronte democratico e non limitare il Congresso a un mero cambio di leadership. Guardare al momento che si sta aprendo con lenti che appartengono al passato sarebbe l'ennesimo, imperdonabile errore. Il rischio di uno scivolamento radicale del Paese a guida Meloni verso partner internazionali autocratici non solo è concreto, ma già nei fatti: le attestazioni di esultanza per l'esito delle elezioni politiche italiane da parte di Morawiecki, Orban, Bolsonaro, Le Pen, ma anche l'ottimismo del Cremlino ne sono la dimostrazione. Tanto radicale dovrà quindi essere la nostra risposta per scongiurare sia nelle Istituzioni, sia nella società civile questa deriva e proporre un argine e un'alternativa forte e credibile, che ponga come faro d'azione la giustizia sociale e climatica, l'Europa della solidarietà e il contrasto a ogni forma di precarietà ed emarginazione". Così Alessandro Zan, deputato PD.
Calenda: "Tajani pensi a mantenere promesse mirabolanti"
"Caro Antonio Tajani abbiamo superato Forza Italia in tutto il centro nord. Avete preso lo 0,3 piu' di noi. Per voi e' la fine di un percorso di trent'anni, per noi il debutto dopo trenta giorni. Pensate a mantenere le promesse mirabolanti che avete fatto". Cosi' Carlo Calenda replica su Facebook alle critiche rivolte oggi al Terzo polo dal coordinatore di Forza Italia.
Guerra: "Scostamento bilancio? se sì solo per fasce deboli e imprese a rischio"
"Non posso dire che non sarà necessario uno scostamento di bilancio in futuro, ma se lo sarà, bisogna farlo con giudizio e focalizzando le misure proprio dove c'è bisogno ossia verso le famiglie con situazione sociale peggiore e minor reddito e verso le imprese più esposte alle difficoltà generate dall'aumento di costi". Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all'Economia del Governo Draghi e neoeletta alla Camera dei Deputati nel Piemonte per la lista di Articolo Uno. Il nuovo governo, spiega Guerra "dovrà fare con molta cura una valutazione sul ricorso allo scostamento di bilancio, soprattutto dopo che si è capito cosa si vuole fare". "Ho sempre contestato l'idea di chi dice 'facciamo uno scostamento di 30 mld, 40 mld etc' prima ancora di sapere che cosa vuol fare con quei soldi", ricorda Guerra che è stata anche sottosegretaria al Lavoro nel Governo Monti.
Elezioni, parte il totoministri dei bookmaker
I bookmaker internazionali scommettono sulla formazione del nuovo governo italiano, all'indomani della vittoria delle elezioni del centrodestra: secondo il sito specializzato Agipronews, al ministero dell'Economia potrebbe andare Cesare Pozzi, favorito a 1,60 secondo Oddsdealer.net, fornitore di quote per i bookmaker. Dietro di lui Luigi Buttiglione (a 3,50) e Fabio Panetta (a 5,20). Nonostante il risultato elettorale della Lega, per i bookmaker il leader Matteo Salvini rimane in lista per un ministero-chiave, quello degli Interni, a quota 1,90, davanti a due fedelissimi di Fratelli d'Italia come Adolfo Urso (a 3,10) e Ignazio La Russa (a 3,90). Lega avanti anche nelle quote per il ministro della Giustizia, con Giulia Bongiorno a 1,80 davanti a Marcello Pera (a 2,90) e a Carlo Nordio (a 5 volte la scommessa). Per gli Esteri circola il nome di Franco Frattini (a 1,82), seguito in lavagna da Elisabetta Belloni a 2,27, con Antonio Tajani a 9 volte la scommessa. Alla Sanità potrebbe andare una donna, con Licia Ronzulli avanti a 1,84 e Letizia Moratti che insegue a 2,95. Più distante Luca Coletto a 4,60.
Elezioni: a Roma pieno di voti per Mennuni, Mieli e Bongiorno
Pieno di voti a Roma per tre donne elette al Senato nell'uninominale per il centrodestra. A guidare la classifica è Lavina Mennuni che oltre ad aver sconfitto Emma Bonino e Carlo Calenda nella sfida diretta, ha ottenuto nel suo collegio 199.228 voti, pari al 36,30%. Segue Ester Mieli, giornalista già portavoce della Comunità ebraica di Roma, con 165.519 voti (37,49%) e Giulia Bongiorno con 148.373 voti, pari al 39,70%. Un numero assoluto di voti più alto, complice anche la maggiore ampiezza dei collegi del Senato. Alla Camera nella Capitale migliore performance in termini percentuali per Fabio Rampelli (FdI) che con 81.144 voti pari al 43,15% ha conquistato il collegio U03 nella periferia di Roma est, Tor Bella Monaca compresa. Pieno di consensi anche per Antonio Tajani eletto alla Camera nel collegio uninominale Lazio 1 - U08 (Velletri) con 105.032 voti pari al 48,96%. Tanti poi gli esponenti del centrodestra che nel Lazio sono stati eletti nei loro collegi con oltre il 50% dei voti. Alla Camera, ad esempio, Alessandro Palombi a Guidonia Montecelio con il 50,71%, a Latina Chiara Colosimo con il 54,51%, a Terracina Nicola Ottaviani con il 54%. Al Senato Claudio Durigon si è affermato a Viterbo con il 52%, Claudio Fazzone con il 54,33% a Latina: entrambi hanno preso oltre 200mila voti ciascuno.
Schifani (FI) a Sky Tg24: 'in coalizione ogni partito indispensabile per vincere'
"In ogni coalizione ogni partito è indispensabile per vincere, senza Forza Italia non saremmo maggioranza, senza la Lega nemmeno. Le dimensioni e i rapporti sono importanti ma la strategicità di una coalizione si misura nell'unità, per cui il ritornare assieme credo sia un fatto fisiologico. E' cambiata un po' la geografia dei partiti ma non vedo pericoli di incomprensioni da parte degli alleati". Così il neo eletto presidente della Regione Sicilia Renato Schifani intervenendo a Sky Tg24 sui rapporti all'interno della coalizione di centrodestra alla luce delle percentuali di voto ottenute da FdI, Lega e Forza Italia.
Bossi, 'non eletto? Contento, avevo deciso di non candidarmi'
"Sono contento poiché avevo deciso di non candidarmi. Mi hanno pregato e solo per il rispetto verso la militanza ho accettato". Così Umberto Bossi all'AdnKronos, dopo il voto che ha sancito l'addio del Senatur al Parlamento dopo 35 anni.
Cirinnà (Pd), 'Io trombata? Ha perso il partito, Letta mai sentito e mai lo risentirò'
"Non mi offendo. Sono dispiaciuta perché il mio partito ha deciso che poteva fare a meno di me, non mi sento sconfitta però, personalmente ho avuto un buon risultato, ha perso il partito non io. Ho accettato per non farmi dare della codarda e per morire in battaglia”. Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, l'ex senatrice Pd Monica Cirinnà, che oggi è stata intervistata da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. “Ho accettato di candidarmi per non farmi dare della codarda e per 'morire in battaglia', ci sono state tante vendette nel compilare le liste”. Il segretario Enrico Letta l'ha chiamata durante questa campagna elettorale? “Letta? Non l'ho mai sentito e mai lo risentirò - ha detto Cirinnà a Un Giorno da Pecora -, ho ricevuto solo due telefonate: quelle di Roberta Pinotti e di Laura Boldrini”.-
Pnrr, Tajani: 'l'Europa può stare tranquilla'
"Sul Pnrr abbiamo sempre detto che bisognava essere flessibili, flessibilità non significa rivoluzione, l'Europa può stare assolutamente tranquilla sul futuro governo italiano. Forza Italia è presente e conosce bene tutti i termini del recovery, quello che si può fare quello che non si può fare". Lo dice il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, parlando con i cronisti fuori Montecitorio dell'ok della Commissione europea alla seconda rata dei fondi del Pnrr all'Italia.
Schifani: "Sanità molto ambita dai partiti"
"La sanita' e' un tema sensibile, ed e', ho scoperto, molto ambita da parte dei partiti". Lo ha detto a Tgr Sicilia il neo presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, impegnato nella formazione della propria giunta. "Mi battero' - ha aggiunto - affinche' vengano ridotte le liste di attesa, e se dovessi verificare, ad esempio, che una tac costa meno dal privato convenzionato, amplieremo questa possibilita'".
Marta Fascina eletta a Marsala, sui social scoppia l'ironia
"Se Marta fascina vince a Marsala perché i suoi genitori 'ce la portavano da piccola', oggi io potrei benissimo essere il direttore del circo Orfei". L'elezione a Marsala della compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, non è passata inosservata al popolo del web, che ha fatto schizzare in tendenza l'hashtag con il nome della neodeputata accompagnato da una pioggia di commenti tra l'ironico e il sarcastico. "Marta Fascina eletta a Marsala perché 'ci sono passata una volta, da bambina'. Ditele che non è un’enoteca", scrive un utente. "Marta Fascina è stata eletta a Marsala senza mai metterci piede. E poi dicono che lo smart working non funziona...", scherza qualcuno. Molti ironizzano sull'elezione 'raccomandata': "Se nel collegio elettorale di Marsala al posto di Marta Fascina avessero scritto 'crocché di patate' ora lo troveremmo alla Camera", dice un utente. Decine di post ironizzano sulla differenza d'età della coppia: "Ma ci rendiamo conto che hanno eletta Marta Fascina, badante di Berlusconi?", scrive senza mezzi termini un internauta. "Marta Fascina, l'unica badante che ce l'ha fatta", chiosa un altro.
Solinas, rimpasto immediato e azzeramento Giunta
La Giunta regionale della Sardegna va verso un rimpasto con un azzeramento che si annuncia totale, immediato e veloce all'indomani dei risultati delle elezioni politiche che hanno visto, anche in Sardegna, la netta affermazione di Fratelli d'Italia e il calo dei consensi della Lega, che nell'Isola è alleata con il Partito Sardo d'Azione. Lo conferma lo stesso governatore isolano parlando ai microfoni di Tgr Sardegna e Videolina e spiegando che la nuova Giunta verrà fuori dopo un azzeramento totale dell'attuale Esecutivo con un probabile rimescolamento delle deleghe e con qualche riconferma. "Per consentire un dibattito il più franco e libero possibile tra le forze politiche credo sia necessario ripartire da un'azzeramento totale della Giunta che non significa bocciatura per nessuno, anzi ci potranno essere anche diverse riconferme - osserva -.
Elezioni: per Fdi quasi 5,9 milioni di voti in più
Quattro volte i voti raccolti nel 2018: da 1.429.550 preferenze a 7.300.628: in termini assoluti, l'exploit di Fratelli d'Italia vale - in base ai numeri del Viminale che non tengono conto dei dati relativi a Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige - quasi 5 milioni e 900mila voti in più rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Una crescita che si sovrappone al calo degli altri due partiti della coalizione, Lega e Forza Italia, che vedono sparire complessivamente 5 milioni e mezzo di consensi. All'opposizione, il calo per il Pd è di circa 800mila voti mentre i Cinquestelle ne perdono oltre 6 milioni.
Elettori italiani all’estero: il voto premia il Pd con 7 parlamentari
Gli italiani che vivono fuori dal nostro Paese hanno premiato il Partito Democratico che si è aggiudicato 7 parlamentari su 12, quattro deputati e tre senatori. Alto l'astensionismo: solo il 26,93 per cento degli aventi diritto al voto hanno compilato la scheda ricevuta a casa