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Pnrr, scontro Salvini-Letta: "Capricci Pd-M5s". Il leader dem: "Ha superato il limite"

Politica
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È alta la tensione nella maggioranza sul tema delle riforme, con il segretario del Pd che accusa il suo omologo del Carroccio di "mettere a rischio le risorse del Pnrr e in difficoltà il governo e l'Italia". Salvini contrattacca: "Noi portiamo avanti il Paese, Letta e il Pd passano il tempo proponendo ius soli, ddl Zan e cambio della legge elettorale"

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Non si placa la tensione sulle riforme nella maggioranza di governo, ed è un botta e risposta duro quello avvenuto fra Matteo Salvini ed Enrico Letta. I toni restano alti, malgrado i richiami del presidente del Consiglio Mario Draghi e di Bruxelles. L'Europa ha sollecitato l'Italia a tenere il passo con gli interventi necessari a ottenere i fondi del Pnrr, come quelli su fisco e concorrenza, e quindi anche su catasto e concessioni balneari, materie su cui Lega e Forza Italia hanno piantato più di un paletto.

Il botta e risposta

"L'opposizione che Salvini e la Lega stanno facendo, per quanto mi riguarda, e lo dico con molta chiarezza e franchezza, ha superato il limite - ha detto il segretario del Pd a Catanzaro -. Salvini che mette a rischio le risorse del Pnrr è incompatibile con il lavoro efficace e positivo dell'azione di governo". E la replica del leader della Lega arriva a stretto giro da un evento elettorale a Senago: "Il governo rischia per i capricci del Pd sullo ius soli e il ddl Zan, e del M5s che non vuole i valorizzatori e dovrebbe venire in Lombardia a scuola di pulizia, ambiente e valorizzazione dei rifiuti".

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"Quelli del Pnrr sono soldi europei che arrivano all'Italia - ha detto Letta - e l'Italia ha preso l'impegno di fare alcune riforme. Se queste riforme non si fanno, non arrivano quei soldi europei. Salvini si sta prendendo la responsabilità di mettere a rischio i fondi comunitari, che sono fondamentali per il nostro Paese e per il Sud". Poi ha aggiunto: "Così non si può andare avanti. Salvini si sta prendendo la responsabilità, con questa sua azione distruttiva, di mettere in crisi e in difficoltà il governo e l'Italia. Ormai il leader della Lega si comporta come rappresentante dell'opposizione. Anzi, è molto più opposizione lui rispetto ad altri che lo sono davvero".

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"Il governo rischia se ci sono persone strane che vogliono tener ferma l'Italia, noi la portiamo avanti - ha replicato Salvini da Senago -. L'importante è che nessuno cerchi di reintrodurre dalla finestra le tasse sulla casa che abbiamo fatto uscire dalla porta". Secondo il leader della Lega, Letta "non ha argomenti", a parte "il ddl Zan, la legge elettorale e lo ius soli. Noi parliamo di tasse, di lavoro e infrastrutture. Se c'è qualcuno che rallenta l'operato del governo è lui. Con l'aggravante della guerra ad oltranza". Sul catasto "abbiamo risolto, sulla riforma Cartabia abbiamo risolto - ha aggiunto Salvini -. Certo, se il Pd porta in Aula il ddl Zan, la legge elettorale proporzionale e lo ius soli vien fuori il casino". Poi ha concluso: "Abbiamo difeso la casa e i risparmi degli italiani, lavoriamo per la pace in Ucraina e per la pace fiscale in Italia. Intanto Letta e il Pd passano il tempo proponendo ius soli, ddl Zan e cambio della legge elettorale. Vivono su Marte o vivono in Italia?".

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I nodi sul tavolo del Governo

"Il Pnrr non è solo investimenti - ha avvertito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli - ma prevede anche una profonda tensione riformistica con un grande ruolo del Parlamento. Bisogna evitare passi falsi, battute d'arresto, momenti di distrazione". Sul catasto c'è un accordo di massima, ma che non sembra blindato, mentre sui balneari la discussione è accesa, con Lega e Forza Italia che spingono per il rinvio delle gare oltre il 2023 e per indennizzi più corposi ai titolari delle concessioni che dovessero perderle. Sulla giustizia, Lega e Italia Viva hanno più di una perplessità. Il primo test di tenuta è atteso nelle prossime ore, con la riforma sulla concorrenza che riparte in commissione al Senato. La settimana scorsa Draghi aveva convocato un Consiglio dei ministri ad hoc per mettere in chiaro che è necessario approvarla in prima lettura entro la fine di maggio, e ha messo in conto la possibilità di porre la fiducia. "Il Pnrr è l'antidoto a rischi recessivi - ha ricordato Garofoli - per consentire già efficacemente di resistere alla crisi attuale. Sono pur possibili aggiustamenti, ma ogni sforzo viene speso per l'attuazione del Piano, che resta il punto chiave per l'azione del governo".

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