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Il messaggio di Draghi: l’emergenza non ferma le riforme

Politica

Lucia Trotta

Rispondendo al Question time alla Camera, principalmente sulla crisi ucraina, il presidente del Consiglio ribadisce la necessità di riformare il catasto. "Non si pagheranno più tasse sugli immobili regolarmente accatastati". Riunioni di maggioranza sulla delega fiscale per evitare altri incidenti in Commissione. Ok del Senato, intanto, al ddl appalti

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Aula Camera, question time. Mario Draghi risponde, il clima è di forte preoccupazione per la guerra in Ucraina e per le conseguenze per il nostro Paese, le domande dei parlamentari sono quasi tutte su questo. Ma c’è spazio anche per altri temi, come quella riforma del catasto che ha messo a dura prova la maggioranza nei giorni scorsi. Il quesito arriva dall’opposizione di Fratelli d’Italia, convinta che dopo due anni di pandemia e con la crisi internazionale sia il caso di accantonare la riforma. La risposta di Draghi è netta. “La sua domanda – dice il premier rivolgendosi al capogruppo Francesco Lollobrigida - rivela un equivoco profondo: siccome c'è l'emergenza dobbiamo stare fermi. Questo governo non è nato per stare fermo". Draghi ha chiarito che “l'intervento della legge delega non porta a nessun incremento dell'imposizione fiscale sugli immobili regolarmente accatastati. Accatastati, per poi concludere: nessuno pagherà più tasse per questo. Un po' di credibilità sul fatto di non far pagare tasse questo governo se l'è guadagnata, dopo tutto”. 

A che punto à la riforma fiscale 

Il tema però resta tormentato per la maggioranza di governo. Tanto che in settimana non ci saranno altri voti alla Camera sulla delega fiscale dopo l’esame della modifica al catasto, passato per un solo voto e con la maggioranza spaccata. 

E così nel tentativo di alleggerire la tensione sono state convocate una serie di riunioni di maggioranza fino a venerdì per un confronto su altri temi della delega: dall’Irap, all’Irpef ai regimi agevolati all’Iva. Obiettivo mettere a fuoco le priorità di ciascuna forza politica e trovare una sintesi per semplificare l’iter, finora tortuoso, del provvedimento in commissione Finanze. 

Cambio di metodo

Al momento dunque l’impegno da parte di tutti è evitare che si ripeta quando accaduto sul tema del catasto. Una volta concluse le riunioni di maggioranza si dovrebbe fare il punto al Ministero dell’economia per poi ridefinire il calendario per la prossima settimana, partendo magari dai temi sui quali c’è maggiore convergenza. Il clima è migliorato, vedo un vero e proprio cambio di passo – dice il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico d’Incà. 

Ok a ddl appalti

Intanto la maggioranza chiude invece senza incidenti il voto al Senato sul disegno di legge delega sui contratti pubblici, il cosiddetto ddl appalti, con 197  voti favorevoli, 24 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera.