Nove i ballottaggi. Al secondo turno i candidati del centrodestra sono in vantaggio in 5 Comuni, quelli del centrosinistra in 4. Confermati 3 sindaci uscenti (Milano, Grosseto e Pordenone), altri 5 si giocano il bis al ballottaggio. Nessuna delle città che hanno già eletto il simbolo cambia colore politico. Lo faranno di certo, invece, Roma e Torino, governate negli ultimi cinque anni da sindaci del M5s. Occhiuto (Cdx) è il nuovo presidente della Calabria. Affluenza generale al 54,69%: è record negativo
Voto Milano: Moratti, chiamato Sala per congratularmi
"Questa mattina ho telefonato al sindaco Beppe Sala congratulandomi con lui per la vittoria alle elezioni amministrative". Lo scrive su Facebook la vicepresidente e assessore lombarda al Welfare, Letizia Moratti. "Nell'augurargli buon lavoro per il suo nuovo mandato alla guida di Milano, ho auspicato che vi possa essere sempre una
costruttiva e leale collaborazione istituzionale nell'interesse dei cittadini milanesi", ha concluso.
costruttiva e leale collaborazione istituzionale nell'interesse dei cittadini milanesi", ha concluso.
A Napoli Manfredi sfiora il 63%. Per Maresca il 22%
Mancano ancora i risultati di due sezioni elettorali a Napoli per il risultato definitivo dello spoglio. I dati riguardano infatti 882 seggi su 884. Largamente in testa, gia' sicuro della vittoria, Gaetano Manfredi con il 62,9%. Segue Catello Maresca, per il centro destra con il 21,8. Al terzo posto Antonio Bassolino con l'8,1%. Poi Alessandra
Clemente con il 5,5%. Chiudono Matteo Brambilla con lo 0,6%, Giovanni Moscarella con lo 0,5% e Rossella Solombrino con lo 0,3%.
Comunali, Salvini: risultati negativi colpa nostri errori
"Arriviamo al ballottaggio - dice Salvini in tante altre città fra cui Caserta, Latina e Varese, dove fino a ieri governava la sinistra. La Lega ha oggi circa 50 Sindaci in piu' rispetto a ieri in tutta Italia, dalla Puglia alla Lombardia, dall'Emilia alla Basilicata, dal Veneto alla Liguria. Ma quando milioni di persone non vanno votare abbiamo perso e ho perso, c'è da lavorare di piu' e meglio. Quindi GRAZIE a voi per i consigli, le critiche, i dubbi e le proposte. E buon lavoro di cuore a TUTTI i Sindaci, di qualunque colore politico, per il bene della nostra Italia".
Voto Calabria: non entra in Consiglio Mimmo Lucano
Non entrerà nel Consiglio regionale della Calabria Domenico Lucano, l'ex sindaco di Riace famoso per le politiche d'accoglienza dei migranti, condannato nei giorni scorsi a oltre 13 anni di reclusione a conclusione del processo "Xenia". Lucano era capolista nelle tre circoscrizioni elettorali regionali della lista di sinistra "Un'altra Calabria è possibile" che nel simbolo proponeva il suo volto e sosteneva il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nella corsa alla presidenza, vinta con ampio margine sugli avversari da Roberto Occhiuto, candidato del centro-destra. La lista di Lucano ha preso oltre 18mila voti, il 2,3% quindi sotto soglia di sbarramento del 4% prevista dalla legge elettorale regionale. Lucano, nella Circoscrizione Nord, ha preso circa 4.400 voti, nella Centro oltre 2.700 voti, nella Sud oltre 2.600 (nella sua Riace 138 voti su 150 della sua lista, che è stata la più votata nella coalizione di de Magistris, a sua volta seconda a Riace dopo il centrodestra).
Comunali: Salvini: risultati negativi colpa nostri errori
"Una riflessione, senza inventarsi scuse: se la metà dei cittadini sceglie di non votare non è certo colpa loro, è solo colpa nostra. Dei nostri errori, litigi e ritardi: che mi serva e ci serva di lezione". Cosi' Matteo Salvini torna su fb. "Veniamo ai risultati - aggiunge -
Stravinciamo in Regione Calabria, con il doppio dei voti del candidato di sinistra (54 a 27). Andiamo al ballottaggio a Roma e Torino, dove cinque anni fa al ballottaggio andarono PD e 5Stelle. Abbiamo perso (al primo turno e di tanto) Bologna, Milano e Napoli: responsabilità solo nostra. Abbiamo vinto al primo turno in città come Grosseto, Novara e Pordenone".
Amministrative: debacle divide M5S, 'alleanza col Pd? Loro Batman, noi Robin'
"Questo è il tempo della semina per il M5S, siamo appena partiti con un nuovo corso, insediato poco prima che si depositassero le liste, dunque un corso che non ha potuto dispiegare tutte le sue potenzialità". Sono le parole con cui, davanti alla Camera dei deputati, il leader 5 Stelle Giuseppe Conte commenta i primi risultati delle elezioni amministrative. Una tornata che vede un forte calo del M5S nelle grandi città: dalla debacle grillina di Torino all'esclusione di Virginia Raggi dal ballottaggio a Roma, passando per il magrissimo bottino ottenuto da Layla Pavone a Milano. I vertici del Movimento si aggrappano al risultato di Napoli, dove la coalizione a sostegno di Gaetano Manfredi trionfa al primo turno: "L'unità paga, la coalizione con il Pd funziona e il risultato incredibile di Manfredi nel capoluogo partenopeo ne è la prova", il ragionamento che filtra dai vertici. Un ottimismo che però non è condiviso dall'ala 'diversamente contiana' del Movimento, quella più refrattaria all'idea di un'alleanza strutturale con il Partito democratico. Lo dimostrano i messaggi postati nelle chat interne da alcuni parlamentari, poco prima del malfunzionamento che nel pomeriggio ha bloccato le app di Whatsapp e Facebook. A chi gli fa notare che "dove si è alleato con il Pd il M5S ha vinto", un parlamentare lombardo, secondo quanto apprende l'Adnkronos, replica perentorio: "Noi siamo Robin, non i Batman. E quando nel duo vogliamo essere i Batman, il Pd sceglie di correre senza di noi, vedi Torino e Roma".
Amministrative: W. Post, 'vince il centrosinistra e crollano i populisti'
La battaglia per i sindaci in Italia la vince il centrosinistra, mentre "i populisti crollano", con il Movimento 5 Stelle destinato a una "bruciante sconfitta" sia a Roma che a Torino. Così il Washington Post sintetizza il risultato delle elezioni amministrative, sottolineando che il campo del centrosinistra, guidato dal Partito Democratico, ha vinto al primo turno a Milano, Bologna e Napoli ed è arrivato al ballottaggio a Roma e a Torino. In quest'ultime due città i leader dei 5 Stelle "hanno respinto le proposte del Partito Democratico di unirsi in un'alleanza elettorale per combattere le forze di destra e hanno scelto di candidarsi da soli. Invece, laddove le due forze si sono alleate, i candidati sembrano diretti a vittorie fragorose", scrive il Washington Post.
Comunali: Trieste, sarà ballottaggio Dipiazza-Russo
In nottata è terminato lo scrutinio delle schede a Trieste, che ha sancito le previsioni di ieri, cioé di un ballottaggio tra il sindaco di centrodestra uscente, Roberto Dipiazza, e il candidato di centrosinistra, Francesco Russo. Dipiazza, appoggiato dalle liste Lista Civica Dipiazza per Trieste, Lega Salvini Fvg, Noi con l'Italia Dipiazza Sindaco, Cambiamo Trieste, Forza Italia e Fratelli d'Italia, ha ottenuto 38.954 voti, pari al 46,92 per cento dei voti validi. Francesco Russo, sostenuto dalle liste Partito Democratico-Demokratska Stranka, Uniti per un'altra citta'- Zdruzeni za drugacno mesto, Partito animalista ambientalista, Lista Russo Punto Franco, Ts 21-26 Russo Sindaco e Noi Pensionati Insieme, ha ottenuto 26.275 voti, pari al 31,65 per cento dei voti validi.
Comunali: lista Calenda è la prima a Roma, segue FdI
La lista che a Roma che ha preso piu' voti è quella unica del candidato sindaco Carlo Calenda che, con il 19% dei consensi, precede FdI a sostegno del candidato a sindaco Enrico Michetti (17,4%). Al terzo posto c'è quella del Pd con il 16,3% che ha appoggiato il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri. Sono i risultati con il 98,89% delle sezioni scrutinate nella Capitale. A differenza del leader di Azione che ha corso per il Campidoglio con una sola lista a suo sostegno, gli altri tre principali candidati avevano diverse liste al seguito, di partiti e civiche. Il M5s, che ha sostenuto la sindaca di Roma Virginia Raggi, registra un crollo dal 2016 (quando prese il 35%) e si attesta sull'11%, mentre la lista civica Raggi guadagna il 4,29%. La Lega Salvini premier, per Michetti, è a quota 5.93%, in crescita rispetto al 2,7% incassato nel 2016, ma ben lontano dai risultati - diversi - delle europee del 2019 in città quando era schizzata al 25,7%.
Voto: Tajani, Berlusconi federatore, Centrodestra si ispiri a Ppe
"Occhiuto in Calabria ha vinto e se aggiungiamo a FI il voto della lista civica azzurra arriviamo al 25%: c'è voglia di un centro di centrodestra e il ritorno in campo di Berlusconi che è il suo federatore questo dovrebbe permettere al centrodestra di guardare con fiducia al 2023". Cosi' Antonio Tajani ad Agora' su Raitre. Per il coordinatore di FI ora "il ruolo di Berlusconi sarà sempre piu' importante" e ora il centrodestra deve "fare una riflessione per organizzare il centrodestra che si rifaccia al Ppe".
Milano: M5s fuori da consiglio, superato anche da Italexit
Il Pd resta il primo partito tornando a superare il 30%, boom di Fratelli d'Italia che quadruplica i suoi voti rispetto al 2016, flop invece del Movimento 5 Stelle che fa il percorso inverso rispetto al partito di Giorgia Meloni e dal 10% scende al 2,7%, superato anche dal movimento di Gianluigi Paragone Italexit che però rimane lui pure fuori dal consiglio comunale fermandosi al 2,99%. Sono i risultati definitivi per le liste delle amministrative di Milano. Per quanto riguarda i sindaci, a scrutinio terminato (1248 sezioni su 1248), il sindaco uscente Giuseppe Sala è stato confermato al primo turno con 277.478 preferenze (50mila in piu' rispetto al primo turno del 2016), pari al 57,73% dei votanti. Lo sfidante del centrodestra Luca Bernardo ha ottenuto 153.637 voti pari al 3,97%. Gianluca Paragone con 14.366 voti, ha superato la candidata del M5s, Layla Pavone con 12.953 voti.
Comunali: Lo Russo, convinti che convinceremo molti M5s
"Noi ci rivolgeremo agli elettori di tutti gli altri 11 candidati sindaco, compresi quelli del Movimento 5 Stelle. Lo faremo sulla base della nostra piattaforma politica che parla di ambiente, giovani, diseguaglianze. Siamo convinti che molti elettori del Movimento 5 Stelle potranno valutare l'ipotesi di sostenere il centrosinistra". A ribadirlo, all'indomani del risultato del primo turno che lo vede in vantaggio con il 43,86%, il candidato sindaco del centrosinistra di Torino, Stefano Lo Russo, intervenuto a 'Uno Mattina'. "E' stata una stata campagna elettorale - sottolinea - che abbiamo condotto all'insegna dell'unità del centrosinistra e soprattutto in mezzo alle persone che credo sia stata la cosa piu' apprezzata. Adesso abbiamo 15 giorni per parlare di temi, lavoro, lotta alle diseguaglianze e sviluppo della città che saranno il cuore dei nostri messaggi".
Roma: Orlando, 'convinceremo i romani, confronto tra i due candidati impietoso'
In vista del ballottaggio a Roma "dobbiamo convincere i romani, abbiamo tantissimi argomenti per farlo. Roma ha bisogno di un sindaco che ha uno standing internazionale, esperienza di governo, un progetto di trasformazione della città. Mi pare che il confronto sia impietoso". Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando a Rtl 102.5.
Voto Roma: prima lista Calenda con 18,9%, poi FdI, giu' M5s
A Roma la lista piu' votata alle comunali non è quella di una partito, ma il contenitore civico creato da Carlo Calenda a sostegno della sua candidatura, che ha ottenuto il 18,9%. Era l'unico simbolo collegato alla corsa del leader di Azione. Segue Fratelli d'Italia con il 17,4%, poi il Pd con il 16,3%. I dem registrano un lieve calo rispetto alle amministrative del 2016, quando erano al 17,4%. La Lega alla prima prova elettorale in Campidoglio - l'ultima volta era presente solo un contenitore Noi con Salvini (2,5%) - raccoglie il 5,9%, in netto calo rispetto al 25,8% segnato in città alle europee del 2019. Sempre nella coalizione di centrodestra il cartello Forza Italia-Udc raccoglie il 3,6%. L'M5s si ferma all'11%, un crollo rispetto al 35,5% del 2016. Le altre liste civiche: quella di Gualtieri ha preso il 5,4%, quella della Raggi il 4,3%, quella di Michetti il 2,4%.
Torino: Lo Russo, ‘convinto molti elettori M5S potranno valutare sostegno a M5S’
"Noi ci rivolgeremo agli elettori di tutti gli altri 11 candidati sindaco, al primo turno erano ben 13, compresi quelli del Movimento 5 Stelle". Così il candidato sindaco di Torino per il centro sinistra, Stefano Lo Russo, intervenendo a Uno Mattina su Rai Uno. "Lo faremo sulla base della nostra piattaforma politica che parla di ambiente, di giovani, di diseguaglianze", ha aggiunto e proseguito "siamo convinti che molti elettori del Movimento 5 Stelle potranno valutare l’ipotesi di sostenere il centro sinistra".
Voto: Lepore e Manfredi in testa anche senza voti M5s
Gaetano Manfredi e Matteo Lepore trionfano a Napoli e a Bologna al primo turno e vengono indicati da molti commentatori come esempio di successo dell'alleanza Pd-M5s. Se l'analisi politica è all'esame di ognuno, i freddi numeri però raccontano un'altra storia: Gaetano Manfredi ha vinto al primo turno con il 62,94% ma la lista M5s che lo ha sostenuto ha ottenuto 'solo' il 9,76%. Numeri simili a Bologna, dove Matteo Lepore ha ottenuto il 61,9% mentre la lista M5s che lo ha sostenuto ha incassato 3,37%.
Amministrative: Centinaio, 'era una missione impossibile, non è colpa di Salvini'
"Non mi aspettavo un risultato così importante di Sala al primo turno, ma sapevo che c'era una grossa differenza tra il nostro candidato e il sindaco uscente. Era mission impossibile". Lo dice a 'la Stampa' il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, che difende Salvini: "Chi dice che è colpa sua non capisce nulla di politica".
Rischiate di perdere 5 a 0 nelle grandi città? "Spero di no, sarebbe un problema, non per Salvini, ma per tutto il centrodestra. Cinque anni fa era successa più o meno la stessa cosa, se portiamo a casa almeno un sindaco vorrà dire che avremo fatto meglio", replica l'esponente leghista, che spiega ancora: "Il segretario ha fatto tutto quel che poteva fare. Non gli si può buttare la croce addosso. Non posso credere che i candidati sconfitti diano la colpa a Salvini: non funziona così, siamo una squadra".
Rischiate di perdere 5 a 0 nelle grandi città? "Spero di no, sarebbe un problema, non per Salvini, ma per tutto il centrodestra. Cinque anni fa era successa più o meno la stessa cosa, se portiamo a casa almeno un sindaco vorrà dire che avremo fatto meglio", replica l'esponente leghista, che spiega ancora: "Il segretario ha fatto tutto quel che poteva fare. Non gli si può buttare la croce addosso. Non posso credere che i candidati sconfitti diano la colpa a Salvini: non funziona così, siamo una squadra".
Comunali, Roma: 30,2% Michetti, 27% Gualtieri, Calenda terzo
Il candidato a sindaco di Roma per il centrodestra Enrico Michetti al primo turno ha il 30,21% dei consensi, quello del centrosinistra Roberto Gualtieri, il 27,02%, Carlo Calenda il 19,71% e Virginia Raggi il 19,15%. Questi i risultati del voto nella Capitale quando lo spoglio è quasi concluso con 2.526 sezioni scrutinate su 2.603. Quando
mancano 77 sezioni, Calenda è terzo con uno stacco di 6.072 voti sulla sindaca uscente Virginia Raggi.
Amministrative: Calenda, 'ai ballottaggi lascio libero chi mi ha scelto'
Adesso ci rialziamo per portare un po’ di pragmatismo e sano riformismo nella politica italiana. Enrico Letta è un amico, parleremo. In questa campagna elettorale il Pd ha usato parole ultimative nei miei confronti. Però non ci sarà mai una questione personale tra me e Letta, contro il quale a Siena abbiamo evitato di presentare candidature. Dove andranno i miei voti? Non faremo apparentamenti, non sarebbe onorevole. La nostra lista civica ha raccolto consensi da sinistra, dal centro, da destra. Deciderò nei prossimi giorni, ma sul mio voto personale e senza contropartita. Sono 220mila le persone che hanno votato la lista Calenda. La fiducia nei miei confronti è alta, quindi non voglio nessuna ombra e sospetto che si possa pensare a alleanze in cambio di posti in giunta”.
Amministrative: Calenda, 'ai ballottaggi lascio libero chi mi ha scelto'
“È stato uno sforzo titanico, una sfida senza altre liste accanto. Faticosa, difficile. Non una battaglia di testimonianza però, ho sperato di andare al ballottaggio e ci ho lavorato un anno. E ora sono molto dispiaciuto. Quando non si raggiunge l’obiettivo per cui ci si è spesi, bisogna dirlo. In ogni caso, non darò indicazioni di voto al ballottaggio, non sarebbe onorevole fare apparentamenti". Carlo Calenda parla con Repubblica della sua sconfitta alle amministrative, ma anche del buon piazzamento della ‘lista Calenda’ che è, nelle proiezioni consolidate, al 15,3%. “Ringrazio i 1.500 ragazzi con i quali abbiamo fatto una campagna elettorale porta a porta - afferma il leader di Azione - il mio staff che rappresenterà una risorsa di classe dirigente per la politica italiana”. “Anche mia moglie è molto dispiaciuta - prosegue l’ex ministro dello Sviluppo economico - ci ha creduto molto anche lei. Comunque è stato un buon risultato.