Minacce a Elisabetta Casellati, anche Mattarella e Draghi esprimono solidarietà

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Il presidente della Repubblica e il premier hanno chiamato al telefono la presidente del Senato per esprimerle vicinanza dopo le minacce di morte di cui è stata fatta oggetto, mediante lettere e post sui social network. Segre: “Non restino impuniti”. La Procura di Roma avvia un'indagine

Tutto il mondo della politica sta esprimendo solidarietà a Elisabetta Alberti Casellati dopo le minacce di morte ricevute dalla presidente del Senato tramite lettere e post sui social network. Fonti del Senato hanno riferito che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato al telefono Casellati per esprimerle vicinanza. Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha chiamato Casellati e le ha espresso rammarico e manifestato tutta la sua vicinanza per le gravi minacce subite. Da sinistra a destra, molti sono i messaggi che arrivano dagli esponenti di maggioranza e opposizione. La senatrice a vita Liliana Segre: “Sono certa che questi anonimi vigliacchi, messaggeri di morte, non resteranno impuniti. So che è una donna forte e non si farà intimidire”. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Nel procedimento, in base a quanto si apprende, si ipotizza il reato di minacce aggravate.

Segre: “Unirsi per difendere la civiltà dei rapporti”

“Ho sentito l'amica Elisabetta Alberti Casellati per esprimerle la mia affettuosa vicinanza perché purtroppo conosco bene l’argomento”, ha detto Segre, presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. “Tutto il mondo politico - ha aggiunto - deve sentire la responsabilità di unirsi per difendere la civiltà dei rapporti, il rispetto verso le donne che in ruoli diversi si impegnano nella vita pubblica, il rispetto verso le istituzioni”.

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Le reazioni di maggioranza e opposizione

"Le minacce ricevute dalla presidente Alberti Casellati sono l'allarmante sintomo di una escalation di odio e violenza politica che mina le nostre istituzioni democratiche e che va combattuta con forza e fermezza", ha detto il senatore di Forza Italia Renato Schifani, ex presidente del Senato. Dello stesso parere è anche il presidente della Camera Roberto Fico: "Il linguaggio d'odio in ogni sua forma va sempre condannato con forza da parte di politica e istituzioni". "Confido nella giustizia - sono le parole del senatore di Leu Francesco Laforgia - e che presto possa consegnare agli inquirenti i colpevoli di tali gesti. La politica e le istituzioni siano coese nel contrasto alla violenza". La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini si augura che "i responsabili delle minacce" contro Casellati "siano individuati e consegnati alla giustizia". Mentre sui social la vicepresidente del Senato Paola Taverna (M5s) sottolinea che "il dibattito politico non deve e non può mai sfociare nella violenza". Frasi simili di supporto e vicinanza sono state espresse da gran parte dei politici da Di Maio, a Carfagna, Serracchiani e Salvini.

La denuncia di Elisabetta Casellati

Il 28 maggio la presidente del Senato, come riferito dall'ufficio stampa di palazzo Madama, ha presentato denuncia per "una escalation di odio iniziata nell'ultimo mese con una serie di lettere anonime e culminata ieri in pesanti minacce di morte sui social network". Nella segnalazione si riportano alcuni tweet in cui si scrive "ammazziamo la Casellati" o "voglio uccidere Casellati". "Presidente del Senato vergogna!", è stato scritto in un altro post in cui un sedicente "rumeno" ha minacciato ancora di morte la donna.

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