Rottura definitiva di Rousseau con il M5s: "Scelta dolorosa ma inevitabile"

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"Cambiamo strada", annunciano i responsabili della piattaforma. L’addio arriva con un post pubblicato sul Blog delle Stelle. La scelta era nell'aria da giorni e viene definita "dolorosa" dall'associazione guidata da Davide Casaleggio. I pentastellati su Facebook: "Rousseau non neutrale, democrazia diretta resterà"

L'addio tra l'associazione Rousseau e i vertici del Movimento 5 Stelle è stato certificato. "Cambiamo strada", annunciano i responsabili della piattaforma che, per 15 anni, ha guidato le scelte del Movimento. L’addio arriva con un post pubblicato sul Blog delle Stelle. La scelta era nell'aria da giorni e viene definita "dolorosa, ma inevitabile", dall'associazione guidata da Davide Casaleggio che ricorda anche gli sforzi fatti negli ultimi mesi "per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento".

Le critiche di Rousseau al M5s

I debiti accumulati dal M5s sono "enormi" e Rousseau ha dovuto "comunicare a tutto il personale che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassa integrazione". Rousseau attacca anche la "decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del Movimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del Movimento, omettendo di versare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati".

Il futuro di Rousseau

Una fine, quella sancita oggi, che segna un nuovo inizio: "Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile", annuncia l'associazione assicurando l'impegno a portare avanti "la visione" di Gianroberto Casaleggio. "Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha l'ambizione di realizzare la più grande 'lobby' dei cittadini attivi". "Lavoreremo - si legge ancora nel post - per costruire un potente media civico che sia in grado di attivare, da una parte, concrete azioni di partecipazione attiva e di cittadinanza digitale e dall'altra, di incubare quelle nascenti composizioni civiche che diventeranno protagoniste dello scenario politico del futuro".

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"Nuove generazioni oltre i partiti e i movimenti"

Il progetto guarda avanti, ben oltre la rivoluzione già compiuta dal M5s: "le nuove generazioni andranno oltre i partiti e i movimenti" è l'idea di Casaleggio convinto che "il futuro della politica si giocherà su un campo totalmente diverso e avrà forme relazionali e organizzative differenti da quelle attuali". Il suo piccolo esercito è pronto: più nei territori che tra i parlamentari, anche se una sponda arriva tra gli espulsi dal M5s per non aver votato il governo Draghi. "Noi non chiudiamo la porta a nessuno: non aderiamo a progetti di altri, ci può essere dialogo però" dice Raffaele Trano, uno degli animatori di L'alternativa c'è, la componente messa in piedi da un gruppo di ex. "Casaleggio è un gentiluomo, credo che sia una persona con cui poter ragionare", dice anche l'espulso Cristian Romaniello.

M5s: Rousseau non neutrale, democrazia diretta resterà

Intanto, il M5s, su Facebook, fa sapere che “la democrazia diretta, la partecipazione, il coinvolgimento degli iscritti nelle decisioni non dipendono dal singolo strumento utilizzato, ma dalla volontà del M5S di affidarsi alla democrazia diretta avvalendosi prioritariamente di strumenti digitali. Questa volontà rimane invariata, il nostro cuore pulsante è la democrazia diretta, qualunque sia lo strumento utilizzato". "Le scelte dell'associazione Rousseau”, aggiungono i pentastellati, “evidenziano la volontà di quest'ultima di svolgere una parte attiva e diretta nell'attività politica. Questa volontà è incompatibile con una gestione ‘neutrale’ degli strumenti”.

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Da Casaleggio a Conte

Il sottosegretario Carlo Sibilia chiede di chiudere il capitolo dei litigi e di ripartire con il "neo-Movimento con Conte". Chiusa la partita con Casaleggio, l'ex premier dovrebbe infatti essere pronto ad annunciare nei prossimi giorni la nuova organizzazione del partito, che avrà anche una sede, individuata ad un passo da Montecitorio. Il tempo stringe anche in vista della chiusura di un accordo con il Pd per le amministrative e c'è chi immagina che dopo lo "strappo" con Rousseau possa magari aprirsi una finestra, al momento inimmaginabile, per un candidato comune su Roma, magari lo stesso Nicola Zingaretti che continua a schernirsi. 

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