Governo Draghi, nessuna donna tra ministri Pd. Polemiche nel partito. Pinotti: una ferita
PoliticaNessuna presenza femminile tra i ministri in quota Partito Democratico. Dure le critiche da parte delle politiche dem. Pinotti a Sky TG24: "Una sconfitta per tutti". Serracchiani: “Non è ammissibile”. Rosy Bindi: “Manca ancora il riconoscimento di una leadership femminile”. E sul caso arriva anche l'affondo di Matteo Renzi: "È un puzzle di correnti”
È polemica per l’assenza di donne nella lista dei ministri del Pd per il nuovo governo Draghi. “È una ferita per il Partito Democratico”, dice la senatrice Pinotti a Sky TG24. Dura anche Debora Serracchiani: “Non è ammissibile”. Rosy Bindi commenta: “Manca ancora il riconoscimento di una leadership femminile”. E sul caso arriva anche l'affondo di Matteo Renzi, per il quale si tratta del risultato di un “puzzle di correnti”. (GOVERNO DRAGHI: AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - TUTTI I MINISTRI).
Pinotti: "Una sconfitta per tutti"
“Il Partito Democratico – dice Roberta Pinotti a Sky TG24 - riceve l’eredità di partiti che si sono sempre battuti per la parità. Che in questo governo non ci sia nessuna donna che viene dalla storia della sinistra credo che sia veramente una sconfitta per tutti”. Per la senatrice tuttavia ora si deve guardare al futuro, per poter cambiare questa situazione: “Non facciamo sempre la rivolta del giorno dopo pensiamo a come andare avanti: costruire figure politiche che sappiano avere una leadership è un investimento che deve essere fatto”.
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Bindi: "L'assenza di donne stride"
È della stessa opinione anche Rosy Bindi che parla di una “grande ferita”. “Ora immagino che ci sarà un bilanciamento con i viceministri e i sottosegretari nell'affidamento delle deleghe – dice Bindi in un’intervista alla Stampa - ma considerando che le forze che hanno dato vita al Pd sono quelle che tradizionalmente si sono battute per la parità, è chiaro che l'assenza di donne stride molto”. E aggiunge: “Gli uomini sanno costruire catene di solidarietà maschile, le donne non hanno ancora imparato a farlo”. Anche per Rosy Bindi le donne devono “assumere dei ruoli politici dentro il Pd”, e spiega: “Ce ne sono molte brave, capaci ma prive di una soggettività politica autonoma, troppo spesso gregarie dei capicorrente uomini”.
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Serracchiani: "Non è ammissibile"
“Siamo di fronte alla prima volta in cui nella delegazione di governo del Pd non c'è una rappresentanza femminile. Non è ammissibile”, dice in un'intervista al Messaggero Debora Serracchiani. A suo avviso “le donne sono state sacrificate in nome delle correnti”. Ma rivolge una critica interna anche alle democratiche: “C'è anche una debolezza delle donne del partito che non hanno avuto volontà o modo di occupare uno loro spazio per costruire una leadership. Il fatto è che quando bisogna decidere i posti di potere sulla base delle competenze e delle conoscenze, le donne non giocano quella partita. È senza dubbio un tema che va affrontato subito”.
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Renzi: "Nessuna parola credibile sul tema femminile"
A intervenire sul tema anche Matteo Renzi che in una lettera alla Stampa dice che “il Pd appare più come un puzzle di correnti che non come una vera e propria casa del riformismo” e “non riesce a proferire una parola credibile sul tema femminile”. Per il leader di Italia Viva si tratta solo di uno degli elementi di un complessivo fallimento di quel partito: “La conclusione della crisi di Governo ci aiuta nel cogliere il disagio del gruppo dirigente della sinistra davanti alle sfide della contemporaneità”.