Dopo aver ottenuto il disco verde alla Camera con 321 sì, il Presidente del Consiglio passa anche a Palazzo Madama, ma con numeri ristretti. Il premier: "Ora rendiamo più solida la maggioranza". Nelle prossime ore probabile vertice tra le forze politiche che sostengono Conte
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Conte: Recovery esito scelta europeista alleanza governo
"Io ho già rilevato che il dialogo tra politica e scienza e' diventato particolarmente intenso. In realtà, mai come in questo periodo la "politica" e' stata chiamata ad assolvere alla sua piu' nobile missione, di operare scelte per il bene comune, alcune delle quali di portata oserei dire "tragica". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato. "Fortemente "politica" e' stata la determinazione con la quale il Governo, primo fra tutti i governi europei, ha chiesto all'Unione di rispondere alla crisi in modo radicalmente diverso rispetto al passato e di farsi promotrice di politiche espansive, finanziate da strumenti di debito comune, orientate al raggiungimento di strategie condivise. Lo storico accordo sul programma Next generation EU, per il raggiungimento del quale l'Italia ha avuto un ruolo propulsivo e decisivo, spendendosi in ogni sede, a ogni livello formale e informale, non solo ci consente di disporre di 209 miliardi di euro, ma ha impresso alla politica europea una svolta irreversibile, inaugurando un nuovo corso, suscettibile di mutare profondamente i paradigmi delle politiche economiche e il volto stesso dell'Unione europea".
Conte: parleremo Next Generation Eu a Conferenza futuro Europa
"Parleremo di Next Generation Eu e della svolta irreversibile impressa alla politica europea, inaugurando un nuovo corso, alla prossima Conferenza sul futuro dell'Europa". Lo afferma in aula al Senato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Conte in Senato, nella pandemia maggioranza responsabile
Di fronte alla pandemia il governo ha dovuto "operare delicatissimi, faticosissimi, bilanciamenti dei principi e dei diritti costituzionali. In questi mesi cosi' drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo - certamente anche con fatica - convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici". E' uno dei passaggi delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte nell'Aula del Senato, un discorso che ricalca quello già pronunciato ieri in Aula alla Camera. "Abbiamo coltivato - sottolinea - un costante e serrato dialogo con tutti i livelli istituzionali, a partire dalle Autorità regionali sino a quelle comunali, nella consapevolezza che solo praticando indefessamente il principio di "leale collaborazione" sarebbe stato possibile perseguire strategie di intervento efficaci, considerato - a tacer d'altro - che le competenze in materia di gestione sanitaria sono rimesse primariamente alle Regioni".
Governo: 45 senatori iscritti a parlare in discussione generale
Sono al momento 45 i senatori iscritti a parlare durante la discussione generale che seguirà le comunicazioni del presidente del Consiglio sulla situazione politica. Nell'elenco figura anche il nome di Matteo Renzi, leader di Italia viva. Otto, invece, gli interventi per le dichiarazioni di voto. Tra questi anche quello di Matteo Salvini, segretario della Lega, che parlerà nel tardo pomeriggio, prima dell'avvio della chiama, in programma alle 19,45.
Conte, in punti programma avvio chiara spinta ideale
Giuseppe Conte apre il suo discorso al Senato per la fiducia con un richiamo a quel "progetto di Paese di quei 29 punti" programmatici presentati all'inizio dell'esperienza di governo e rivendica che "c'era una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia". Ripercorrendo l'intervento di ieri alla Camera, il presidente del Consiglio annota che "ora un uragano sta sconvolgendo il nostro destino collettivo" e che "anche la politica è stata costretta a misurarsi con scienza e tecnica per rispondere a emergenza e crisi economica". Allo stesso modo, Conte sottolinea che "primi in Occidente, siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, seguiti poi dagli altri Paesi". Alla sua maggioranza, il presidente anche parlando a Palazzo Madama riconosce che "e' riuscita a dimostrare grande responsabilità".
Conte: pandemia è uragano che ha ridefinito priorità
Conte ripercorre al Senato suo intervento Camera
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta sostanzialmente ripercorrendo al Senato la traccia del suo intervento di apertura di ieri alla Camera.
Al via le comunicazioni di Conte al Senato
Conte siede ai banchi del governo. Accanto a lui ci sono i ministri Franceschini, Speranza, Gierini, Bonafede, Di Maio, Lamorgese, D'Inca' e Amendola. L'Aula è piena. Ai loro posti si notano, tra gli altri, Matteo Salvini e Matteo Renzi.
Macaluso: Conte, grande protagonista vita politica e culturale
"Anche chi non ne ha condiviso le idee può convenire che sia stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana". Cosi', in Aula al Senato, Giuseppe Conte su Emanuele Macaluso.
Al via le comunicazioni di Conte al Senato
Al via nell'Aula del Senato le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla situazione politica in seguito alle dimissioni dei ministri di Iv. Ieri sera alla Camera Conte ha incassato la fiducia con 321 voti a favore (piu' della maggioranza assoluta), 259 contrari e 27 astenuti. Dopo l'intervento di Conte, si terra' un dibattito che impegnerà l'Assemblea di Palazzo Madama fino alle 12.30: riprenderà alle 13.30 fino alle 16.30. Dopo un'ora di pausa per la sanificazione dell'Aula, Conte replicherà intorno alle 17.30, dopodiché per un'ora e mezza circa ci saranno le dichiarazioni di voto. La votazione di fiducia dovrebbe avere inizio intorno alle 19.30 e dovrebbe concludersi intorno alle 20.30.
Iniziate le comunicazioni di Conte al Senato
Renzi: dibattito su Recovery e ministre, parlo nel pomeriggio
"Oggi giornata di dibattito in Senato sul Recovery Plan e sulle dimissioni delle nostre ministre. Io interverrò nel primo pomeriggio. Buona giornata a tutti!". Lo scrive su Twitter il leader di Iv Matteo Renzi.
Conte arrivato in Senato
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è arrivato al Senato per le comunicazioni sulla situazione politica.
D'Uva (M5s): gestire momento per ripartire
"La maggioranza assoluta ottenuta ieri alla Camera è un buon punto di partenza. Questo è un momento che va gestito nell'ottica della ripartenza. Soltanto così possiamo occuparci di quello che sta a cuore agli italiani". Lo ha detto il deputato Questore M5s, Francesco D'Uva, a Radio anch'io su Radio1. "In ogni caso, anche la maggioranza relativa - rileva - ti dà margini, permettendoti di fare provvedimenti come ad esempio il decreto sui ristori. Il Parlamento resta comunque al centro in quanto fondamentale crocevia democratico".
Cerno: mi fido del premier, ha rottamato 2 Matteo
"Mi fido del premier. Non ci sono più ne' Mastella ne' Quagliariello ne' la Binetti. Terzo: voglio salvare la sinistra di questo Paese". Cosi' Tommaso Cerno, eletto nel Pd ora al gruppo Misto, sul Corriere della sera racconta il perché del suo cambio d'idea sul voto di fiducia al governo. "E' stato premiante il discorso di Conte. Il premier ha indicato la rotta mettendo sul tavolo una serie di garanzie culturali - osserva - ha rottamato i due Matteo. Ha detto a Salvini 'ti tolgo la centralità' e a Renzi 'si volta pagina'". Al presidente del Consiglio da' "un 7 pieno" in pagella; è "l'unico elemento di novità di questa Legislatura. E' un nuovo tipo di leadership, non invadente, e allo stesso tempo inclusiva. Ai tempi della Dc, Piazza del Gesù avrebbe espresso tre premier in tre anni. Lui e' uno e trino". "Mi auguro che non arrivi a 161 - conclude - meglio pochi ma buoni".
Faraone: irresponsabile è coprire sabbie mobili
"Ci riuniremo dopo aver ascoltato l'intervento del presidente del Consiglio e decideremo, sicuramente non voteremo la fiducia". E' quanto ribadisce Davide Faraone, capogruppo Italia viva a palazzo Madama, intervistato dalla Stampa. "Saremmo stati irresponsabili se avessimo taciuto e coperto un governo nelle sabbie mobili, non siamo irresponsabili se diciamo che serve un nuovo governo che corra - osserva - Noi abbiamo posto un problema politico lasciando gli incarichi di governo mentre altri li mendicano per sostenerlo. Se si vorrà discutere di vaccini, lavoro, scuola noi ci saremo. Il resto non ci interessa; sono sfiduciato, da troppo tempo chiediamo un cambio di passo senza alcun successo, siamo stanchi delle parole. Si muove qualcosa se minacciamo le dimissioni o se ci dimettiamo sul serio, altrimenti la palude. Avete visto com'è cambiato il Recovery e com'è scomparsa la task force? Avete notato come sui servizi segreti ha detto il contrario della conferenza stampa del 30 dicembre?". "Il nostro gruppo è una testuggine, nessuno ci convincerà che all'Italia serva un 'governo qualunque', magari sostenuto da peones messi insieme solo dalla distribuzione di incarichi e prebende - rileva - Al nostro Paese serve un governo forte, autorevole e riformista e Italia Viva lavora per questo".
Boschi: astensione per tenere aperto il dialogo
"Per noi la politica è qualcosa di più del pallottoliere, ci interessa dare una mano al Paese. E per questo l'astensione e' la strada per tenere aperto un canale di dialogo: al premier la decisione se coltivarlo o reciderlo". Lo dice Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia viva, in un'intervista al Corriere della sera. "Se non avrà 161 voti - osserva - dovrebbe riflettere se presentarsi dimissionario al Quirinale e consentire di formare un governo piu' forte e piu' stabile. Credo invece che proverà a formare la terza maggioranza in tre anni. Pur di restare dov'è, Conte cambia idea annualmente. Ieri vederlo leggere un testo di elogio a Biden dopo aver magnificato Trump è stato surreale". "L'Italia si gioca il futuro adesso. Non tra un anno - rileva - adesso bisogna spendere bene i soldi del Recovery plan, rimandare i ragazzi a scuola, vaccinare le persone, sbloccare i cantieri. Abbiamo chiesto al governo una visione per i prossimi anni, ci hanno risposto con la caccia ai responsabili. Se il governo ha altre idee o vuole perseguirle con altre maggioranze vada pure avanti senza di noi".
Tajani: elezioni difficili ma sono via maestra
"Non sono diventato salviniano, la mia storia parla da sola, sono sempre stato di Forza Italia: europeista, cattolico, liberale, garantista e vicepresidente del Ppe dal 2002. Non occhieggio ne' da una parte ne' dall'altra, non ci possono essere dubbi sulla mia posizione culturale e storica". Cosi' Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, in un'intervista alla Stampa indica le elezioni come la "via maestra, ma e' difficile che si possano realizzare; vedremo se Conte avrà i numeri al Senato, poi valuteremo". "Se non li ha deve andare al Colle a dimettersi e chissà come va a finire - osserva - Noi abbiamo avanzato l'ipotesi di un governo di centrodestra. Berlusconi ha detto che le elezioni sono la via maestra, ma e' l'ultima via visto che c'è la pandemia. Vediamo che altre strade si possono percorrere, le urne mi sembrano l'ultima ipotesi, ma è importante che il centrodestra sia coeso". Su Renata Polverini che ha votato la fiducia commenta: "Polverini è fuori da Forza Italia, chi vota la fiducia esce da Forza Italia".
Binetti: è Conte che si sposta al centro. Vedremo
La senatrice Udc Paola Binetti conferma il suo no alla fiducia al governo ma, dai microfoni di La7, osserva anche che "è Conte che viene verso il centro", dunque, dice guardando al futuro "vedremo, ci saranno certamente provvedimenti che potremo sostenere". "Io - chiarisce Binetti - ho già un partito, l'Udc, che è un partito di centro", ed e' comunque tra centristi in Parlamento e tra eventuali provvedimenti di sapore centrista da parte del governo, spiega ancora Binetti "che ci si dovrà confrontare e si vedrà".
Binetti: non voto fiducia su storia Conte II
"Il discorso di Giuseppe Conte è stato oggettivamente più inclusivo. Gli darei la sufficienza". Lo dice la senatrice Paola Binetti, intervistata dal Corriere della sera. Nega però un suo voto di fiducia: "No, no. E sa perché? Perché Conte chiede un voto sulla storia dell'esecutivo Conte II". "Non c'è stato un riferimento all'allargamento della maggioranza a un nuovo soggetto centrista. Il Paese ha bisogno di un partito di centro", osserva, e Conte "può essere una parte importante di questo nuovo progetto". "Palazzo Chigi non ha chiamato Paola Binetti", chiarisce la senatrice, ma fa presente che è stata 'corteggiata' "da tanta gente. Si figuri che non ricordo più il colore di chi mi ha chiamata". La previsione sul voto di oggi a Palazzo Madama è che "il governo non avrà la maggioranza assoluta. Oggi è no. Del doman non v'è certezza".