Ospite di Timeline, su Sky TG24, la ministra della Pubblica Amministrazione ha spiegato che il governo è al lavoro per investire nell’interoperabilità della banche dati ma è si è anche espressa sul Referendum costituzionale in programma il 20 e 21 settembre.
“Stiamo pensando all’interconnessione delle banche dati. Il problema grande della Pubblica Amministrazione è che richiede più volte, sia ai cittadini che alla imprese, documenti che ha già in possesso. Questo tipo di attività non può più essere procrastinato, non si può chiedere 17 volte un documento che la Pubblica Amministrazione in backoffice può tranquillamente reperire, facendo dialogare le banche dati" ha detto Fabiana Dadone, titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione.
“Con il taglio dei parlamentari ci allineiamo all’Europa”
La Dadone, però, ha anche espresso la propria posizione a proposito del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Affermando che la perdita di rappresentatività, nel caso diminuissero i parlamentari, "è una sciocchezza". "Chi dice queste cose - ha proseguito - sono le stesse persone che hanno approvato leggi elettorali che invece la rappresentatività l’hanno tagliata per davvero". L’obiettivo sarebbe quello di ottenere una rappresentatività simile a quella di cui godono i vicini europei: "Ci allineiamo al numero di rappresentanti che hanno gli altri Paesi europei, anzi gli altri Paesi Europei stanno già parlando di tagliare il numero di quei rappresentanti a cui noi oggi ci andiamo ad allineare. Per garantire la rappresentanza bisogna fare una seria discussione non solo sulla legge elettorale che sia di stampo proporzionale, ma anche su come i partiti definiscono le liste e i posti in lista. Qui si tratta semplicemente di chiedere al Parlamento lo sforzo che è stato chiesto negli anni ai cittadini, di applicare un taglio e di rendere più forti quei pochi parlamentari che rimarranno, che poi pochi non saranno, perché si tratta di una riduzione di un terzo", ha concluso la ministra.