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Autostrade, tensioni nel governo su revoca della concessione. Confronto in Cdm

Politica

A quanto si apprende, il premier Conte è per la linea dura: o Aspi accetta le condizioni che il governo le ha già sottoposto oppure ci sarà la revoca. "Non si può più tergiversare", è il suo ragionamento. Sul tavolo una nuova proposta dell'azienda, che prevederebbe l'uscita di Atlantia da Autostrade in un anno con l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti

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Il dossier Autostrade arriva in Cdm. Il premier Giuseppe Conte porta la sua informativa al tavolo del Consiglio dei ministri e, a quanto si apprende, è per la linea dura: o Aspi accetta le condizioni che il governo le ha già sottoposto oppure ci sarà la revoca. "Non si può più tergiversare", è il suo ragionamento. Intanto, è arrivata una nuova proposta da parte di Autostrade: l'offerta, presentata al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, prevederebbe l'uscita di Atlantia da Autostrade in un arco temporale di un anno con l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti. Di conseguenza, il Cdm è stato temporaneamente sospeso per una riunione ristretta tra Conte, Gualtieri e la titolare del Mit Paola De Micheli per esaminare la proposta, che non sarebbe stata ritenuta ancora soddisfacente dal premier.

Lo schema di accordo

Secondo lo schema di accordo, contemporaneamente all'ingresso di Cdp e al passaggio come socio di minoranza di Atlantia, Aspi verrebbe quotata in Borsa e ciò

darebbe, quindi, la possibilità ai singoli azionisti di valutare se ridurre ulteriormente la loro partecipazione. Nell'ipotesi resterebbe aperto il nodo della manleva (a fronte dei danni civili che potrebbero essere chiesti da terzi in seguito del crollo del ponte Morandi), mentre sul risarcimento danni per le vittime della tragedia dell'agosto del 2018, da parte di Atlantia, non ci sarebbe stata una ferma opposizione.

Lo scontro politico

La possibilità della revoca è una strada che accontenterebbe il M5s ma aprirebbe una falla con Iv (LE ULTIME TAPPE DELLA VICENDA). Il Consiglio dei ministri serale è il teatro di questo confronto. Sul tavolo ci dovrebbe anche essere il Dpcm per le nuove misure di contenimento anti-Covid. "No a slogan populisti, la revoca è facile da dire, difficile da fare", sottolinea intanto Matteo Renzi. Sulla linea dura, invece, oltre a Leu si allinea anche il Pd, con il segretario Nicola Zingaretti che dice: "La lettera di Aspi è deludente, i rilievi del premier sono giusti”. Il leader dem chiede un assetto societario che veda lo Stato al centro di una nuova compagine azionaria. Conte, in una doppia intervista a La Stampa e al Fatto Quotidiano, ribadisce: "I Benetton ci prendono in giro, questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati".

La replica della società

La replica dei Benetton non si fa attendere. "Abbiamo sempre rispettato le istituzioni: quando in passato è stata sollecitata ad entrare in diverse società così come oggi", è il messaggio che filtra da ambienti vicini agli imprenditori veneti (LA NUOVA PROPOSTA DI ASPI). Il blitz di Conte ha messo in allarme anche l'altro socio di minoranza, il fondo cinese Road Silk, che, chiede "notizie" all'ambasciatore italiano a Pechino.

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Tensioni M5s-Lega

"Tutti i ministri saranno nelle condizioni di conoscere i dettagli" della vicenda, "ora è necessaria una decisione", ha detto il premier italiano. "Non arretreremo", avverte il capo politico del M5s Vito Crimi. "Abbiamo massima fiducia nelle parole di Conte", sottolinea Luigi Di Maio attaccando, allo stesso tempo, Matteo Salvini: "Falso e ipocrita, al governo era alleato dei Benetton”. Affermazioni a cui replica subito il leader leghista: "A differenza di altri non ho mai incontrato un Benetton nella vita. Di Maio e Toninelli non scarichino la propria incompetenza su altri, su Autostrade hanno perso solo tempo e fatto perdere soldi agli italiani. Mai visto un parere legale né un atto su revoca o proroga: il governo si svegli e decida qualcosa, dall'anno scorso non hanno più l’alibi ‘è colpa di Salvini’".

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Cosa succede ora

"Se sei un uomo delle istituzioni, non fai come al bar, aspetti la magistratura", è l'attacco che Renzi recapita a Palazzo Chigi. La linea di Conte ha tuttavia delle affinità sia con quella del Pd e anche con quella di Iv: la centralità dello Stato, magari attraverso Cdp (citata da Renzi), nella futura società di gestione di Autostrade. Il nodo sta nella quota che, nelle strategie dei partiti, deve restare nelle mani dei Benetton: Pd - e soprattutto Iv - sono più possibilisti laddove il M5S li vuole fuori dal Cda di Aspi. La vicenda viene seguita con attenzione anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che auspica che la questione si risolva nel migliore dei modi e senza contraccolpi nel governo. Resta da vedere se davvero il governo arriverà ad imporre una revoca ( o una decadenza del contratto, che potrebbe avere ripercussioni finanziarie minori). Il dl milleproroghe dà a Conte la possibilità di farlo. Le conseguenze economiche e politiche sono tutte da decifrare. "In caso di revoca abbiamo delle soluzioni", assicura il premier.

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