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Santori: "Sardine, nessun addio: c’è ancora bisogno di riempire i vuoti della politica"

Politica

Il leader del Movimento, che nei giorni scorsi aveva annunciato una “legittima pausa di riflessione”, adesso rilancia: “Ci spiace per chi ci aveva sperato, ma siamo ancora qui”

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"Ci spiace per chi ci aveva sperato, ma siamo ancora qui. Le sardine ci sono e non vedono l'ora di riprendersi il proprio habitat naturale, fatto di persone in carne e ossa, relazioni, creatività e cura. Fuori, nonostante tutto, è primavera": è un passaggio del discorso di Mattia Santori, uno dei 4 fondatori delle Sardine  (CHI SONO), tenuto questa sera a circa 400 attivisti del Movimento. Se nella lettera di 'convocazione' del congresso online, per la presentazione del Manifesto valoriale, Santori aveva tenuto toni a tratti 'amari' ("litigate, dissidi interni"), annunciando una "legittima pausa di riflessione", questa sera rilancia il Movimento.

“Siamo una grande casa politica”

"Molti di noi - ha detto il volto mediatico del Movimento nato a Bologna nel novembre scorso - erano soli prima delle Sardine, o al massimo divisi in gruppetti sparuti. E per quanto non sia facile trovare spazio in una moltitudine, non riusciamo a tacere la gioia di farne parte. Ci giudicherete, ci accuserete di fragilità, ma siamo una grande casa politica che ospita giovani, anziani, comunisti, liberali, omosessuali, cattolici, da nord a sud, in Italia e nel mondo. Non ce la sentiamo di perdere questa possibilità di partecipazione". 

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“C’è ancora bisogno di riempire i vuoti”

Dunque non ci sarà la fine delle Sardine, annuncia Santori. "Non ce la sentiamo perché riteniamo che ci sia ancora bisogno di riempire quei vuoti lasciati dalla politica. Di riscoprire prossimità e vicinanza in un deserto di egocentrismo, edonismo, individualismo e vanità. Abbiamo rischiato di appiattirci sulle vecchie dinamiche partitiche e di diventare strumento di giochi che non vogliamo giocare", ha concluso. 

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