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Governo, Election Day il 20/09 per Regionali, Comunali e referendum. Protestano le regioni

Politica
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Stessa data dunque per i tre appuntamenti elettorali. È quanto emerge dalla riunione a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Le regioni insorgono: "Data assurda, non c'è "nessun accordo tra Governo e Regioni"

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Si va verso un unico election day il 20 settembre 2020. Stessa data, quindi, per le regionali ma anche per indire le comunali e il referendum sul taglio dei parlamentari. È quanto emerge, a quanto si apprende, dalla riunione a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Ma le regioni insorgono, Quella del "20 settembre è una data assurda", nel senso che non c'è "nessun accordo tra Governo e Regioni", replicano in una nota il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e il vicepresidente Giovanni Toti.

Protestano le regioni

"Leggiamo le dichiarazioni del rappresentante del Governo che parla di accordo tra  esecutivo e Regioni sulla data del voto il 20 settembre, ma in realtà - avvertono Bonaccini e Toti - non c'è stato alcun accordo formale. Cinque delle sei Regioni chiamate alle urne avevano indicato ufficialmente altre date: il 26 luglio, il 6 settembre o al massimo il 13 settembre". Quindi, aggiungono, "il 20 settembre è una data che non era ricompresa tra quelle indicate, che peraltro impedisce la riapertura di un anno scolastico, già di per sé molto difficile. Inoltre si tratta di una data a ridosso di ottobre, mese nel quale, stando alle relazioni del Comitato tecnico-scientifico del Governo, potrebbe riproporsi il Covid". La data del 20 settembre, osservano ancora Bonaccini e Toti, "cade ben quattro mesi dopo la scadenza naturale delle legislature regionali", così "mentre i cittadini stanno ormai tornando a una vita normale, agli stessi viene impedito per quattro mesi di votare. La decisione del Governo va contro ogni pronunciamento delle Regioni su una loro specifica competenza. Chiediamo una riunione urgente della Conferenza Stato-Regioni per ripristinare un leale dialogo tra le istituzioni su un tema così delicato", concludono il presidente e il vicepresidente della Conferenza delle Regioni.

Il sottosegretario Variati chiarisce: "Dialoghiamo ancora"

"Le date del 20 e 21 settembre per un possibile Election Day sono l'ipotesi al momento più probabile, ma su cui non è stato ancora raggiunto un accordo con le Regioni", chiarisce il Sottosegretario all'Interno Achille Variati, dopo il suo intervento in Commissione affari costituzionali della Camera durante la discussione del decreto elezioni. "Le date del 20 e 21 settembre sono coerenti con le raccomandazioni formulate dal Comitato Tecnico Scientifico - aggiunge Variati - e al contempo cercano di assicurare le corrette condizioni di svolgimento democratico delle competizioni elettorali. Come ho detto intervenendo in Commissione, si tratta della proposta su cui il Governo sta dialogando con le Regioni. Vedremo se su questa opzione emergerà l'accordo che tutti auspichiamo".

Ritirato emendamento per elezioni il 13 settembre

La relatrice al decreto sul rinvio delle elezioni regionali in autunno, Anna Bilotti (M5s), ha intanto ritirato l'emendamento che anticipava la finestra del voto dal 15 settembre all'1 settembre, emendamento teso a far svolgere il voto domenica 13 settembre e il ballottaggio il 27. Lo ha annunciato all'inizio della seduta della Commissione Affari costituzionali della Camera il presidente Giuseppe Brescia.

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