Il modello previsto dal disegno di legge presentato dal deputato pentastellato si ispira al sistema tedesco. Tra i punti chiave: abolizione dei collegi uninominali, impianto proporzionale, soglia di sbarramento al 5% e diritto di tribuna
Mentre la maggioranza di governo fatica a trovare un’intesa su una proposta condivisa di legge elettorale, e nell’attesa della pronuncia della Corte costituzionale sull’ammissibilità del referendum anti-proporzionale della Lega, il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia, del Movimento 5 Stelle, ha depositato il disegno di legge del cosiddetto “Germanicum”, un sistema elettorale ispirato a quello tedesco. Il modello, che prevede l’abolizione dei collegi uninominali, un impianto proporzionale, una soglia di sbarramento nazionale al 5% e la previsione di un diritto di tribuna, vuole essere “un testo semplice per far partire il dibattito parlamentare da alcuni chiari punti”, come lo ha definito lo stesso Brescia.
Cosa prevede il Germanicum
Alla Camera, dei 400 seggi previsti dalla riforma costituzionale, al netto degli 8 seggi che saranno attribuiti ai deputati eletti nelle circoscrizioni estere con il proporzionale e un seggio che andrà all'eletto della Valle d'Aosta in un collegio uninominale, i restanti 391 seggi sarebbero distribuiti proporzionalmente tra i partiti che superano lo sbarramento del 5%. I 63 collegi plurinominali del Rosatellum, che servivano per eleggere 386 deputati, funzionerebbero anche per la nuova Camera. Stesso meccanismo per i 200 seggi del nuovo Senato: quattro vanno ai senatori eletti all'estero, uno alla Valle d’Aosta, mentre i restanti 195 sarebbero distribuiti ai partiti che nel resto d’Italia superano il 5%.
Il diritto di tribuna e le preferenze
Anche il diritto di tribuna, cioè quel meccanismo che garantisce anche ai partiti che non superano la soglia di sbarramento una rappresentanza parlamentare, è mutuato dal sistema tedesco, pur se con un sistema di assegnazione diverso, dato che in Germania esistono collegi uninominali e il numero dei parlamentari è variabile e non fisso come in Italia. Non viene invece affrontato dal testo depositato da Brescia il tema delle preferenze, che secondo l’accordo di maggioranza sarà demandato a un successivo confronto così come il tema dei listini bloccati.