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Tensione sul Mes, tempi lunghi per il vertice serale a Palazzo Chigi

Politica

Durato oltre tre ore l'incontro di maggioranza voluto dal premier Conte per cercare un accordo sulla riforma. Decisione rimandata all'11 dicembre dopo risoluzioni Camere. Non partecipa Italia Viva: "Si mettano d'accordo Pd e M5S che stanno litigando", dice Renzi

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E' iniziato alle otto, con un'ora e mezzo di ritardo, ed è durato quasi quattro ore il vertice di maggioranza convocato dal presidente del Consiglio Conte sulla riforma del Fondo salva-stati (COS'E'). Tempi molto lunghi, quindi, che non sono bastati a prendere una decisione comune, rinviata a dopo l'11 dicembre, dopo che il Parlamento si sarà pronunciato a partire dalle risoluzioni che saranno approvate in occasione delle comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà in vista del prossimo Consiglio Europeo.

Assente Italia Viva

All'incontro hanno partecipato - oltre allo stesso Conte - il ministro dell'Economia Gualtieri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fraccaro, il ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli, il ministro per gli Affari Europei Amendola, il ministro degli Esteri e capo delegazione del M5S Di Maio, il ministro della Cultura e capo delegazione del Pd Franceschini, il ministro della Sanità e capo delegazione di Leu Roberto Speranza. Assente Italia Viva: "Il nuovo litigio della maggioranza è sul Mes e noi siamo i pacificatori, che non abbiamo nulla su cui litigare, se la vedessero tra loro", ha commentato Matteo Renzi in televisione.

Logica "di pacchetto"

Solo al termine del vertice, durato oltre tre ore e mezza, è trapelata qualche informazione. Fonti della presidenza del Consiglio hanno sottolineato che, in vista della prossima riunione dell'Eurogruppo del 4 dicembre, il Governo affronterà il negoziato riguardante l'Unione Economica e Monetaria (completamento della riforma del Mes) seguendo una logica di "pacchetto". Ogni decisione - hanno aggiunto le stesse fonti - diventerà definitiva solo dopo che il Parlamento si sarà pronunciato a partire dalle risoluzioni che saranno approvate l'11 dicembre, in occasione delle comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà in vista del prossimo Consiglio Europeo. Tutto questo - si conclude - in linea con i punti 12) e 13) della risoluzione del Parlamento approvata il 12 giugno 2019.

I punti 12 e 13 della risoluzione approvata a giugno 2019

I punti 12 e 13 della risoluzione del giugno 2019, a firma Molinari-D'Uva, impegnano il governo "a promuovere, in sede europea, una valutazione congiunta dei tre elementi del pacchetto di approfondimento dell'unione economica e monetaria, riservandosi di esprimere la valutazione finale solo all'esito della dettagliata definizione di tutte le varie componenti del pacchetto, favorendo il cosiddetto "package approach", che possa consentire una condivisione politica di tutte le misure interessate, secondo una logica di equilibrio complessivo". Inoltre "a render note alle Camere le proposte di modifica al trattato Esm, elaborate in sede europea, al fine di consentire al Parlamento di esprimersi con un atto di indirizzo e, conseguentemente, a sospendere ogni determinazione definitiva finche' il Parlamento non si sia pronunciato".