Tav, scontro sul referendum. Conte: "Non previsto". Chiamparino: "Consultazione possibile"

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Il governatore chiede a Salvini il voto il 26 maggio, in occasione delle elezioni. Il premier: “Non ci sono gli strumenti giuridici”. La replica: “Per statuto si può, su un tema specifico”. Il presidente di Telt: l'obiettivo resta il 2030

Botta e risposta in giornata sulla Tav tra il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino e il premier Giuseppe Conte. Da un lato il governatore ha chiesto “uno strumento di voto certo e trasparente”, scrivendo una lettera al titolare del Viminale Matteo Salvini, dall’altro il presidente del Consiglio ha replicato che “il referendum non è previsto” perché “non ci sono gli strumenti giuridici”. Ma Chiamparino non si è arreso: “Non ho mai chiesto un referendum, ma una consultazione popolare che riguarda i cittadini del Piemonte e che è prevista dallo statuto regionale, che la consente, per interrogare i cittadini su un tema specifico. Si può quindi svolgere sulla Tav”. Intanto, il presidente di Telt, Hubert du Mesnil, intervistato in diretta da France Info, ha dichiarato: "Abbiamo vissuto un passaggio difficile ma con Conte abbiamo trovato una formula per sbloccare la situazione e superare questa tappa, che certamente non è l'ultima". "L'obiettivo per la consegna", ha aggiunto "resta il 2030 e dobbiamo tenere duro per rispettare questa scadenza". Evidenziando i benefici ecologici del progetto, che a suo parere contribuirà a liberare le Alpi dall'inquinamento dei Tir, du Mesnil ha ribadito: "Siamo al servizio di questa scelta e ci crediamo".

Chiamparino: "Avevo già scritto a Toninelli, mai risposto"

Sul fronte italiano, Chiamparino ha aggiunto: "Al ministro Salvini abbiamo chiesto di poter celebrare la consultazione in concomitanza con le elezioni del 26 maggio, il che ci permetterebbe di risparmiare una cifra considerevole e di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini". Il presidente della Regione Piemonte ha precisato: "Non ho mai telefonato al presidente Conte, non mi permetterei di disturbarlo, ma ho inviato una lettera lo scorso 5 ottobre sul tema delle infrastrutture in Piemonte. Da allora non ho mai ricevuto il minimo riscontro, così come del resto dal ministro Toninelli, cui avevo già scritto sullo stesso tema il 5 giugno 2018".

Salvini: "Bisogna cambiare la Costituzione, adoro i referendum"

In mezzo allo scambio tra Chiamparino e Conte, c’è stato anche l’intervento del vicepremier Matteo Salvini, che sul referendum osserva: ”Magari... ma Chiamparino ignora: non si può, non si può perché manca la legge della Regione Piemonte. E si potrebbe fare cambiando la Costituzione, cosa che sono dispostissimo a fare perché io i referendum li adoro”. Il vicepremier in giornata è poi tornato sul tema, ribadendo che "nel contratto di governo c'è la revisione integrale dell'opera: è un'opera che parte da lontano, che ha dei costi che si possono rivedere. I francesi possono dare di più, l'Europa può dare di più".  "Noi - ha aggiunto Salvini - sulla tratta italiana possiamo risparmiare fino a un miliardo di euro. Però - ha concluso - io sono convinto che il tunnel serva e che l'Italia debba essere collegata al resto d'Europa perché noi abbiamo le Alpi, altri non le hanno".

L'ex commissario: "Conte non ha tutelato gli interessi del Paese"

Nel frattempo Paolo Foietta, già Commissario di governo per l'asse ferroviario Torino-Lione, ha scritto una lettera aperta al premier Conte, sottolineando come questi abbia deciso "di assumere pregiudizialmente la posizione di una parte; per questo, perlomeno in questo caso, non credo che la tutela dell'interesse nazionale corrisponda alle sue azioni". Foietta ha quindi invitatp il presidente del Consiglio a "denunciare pubblicamente" le pressioni di cui ha parlato in questi giorni, assumendo "la responsabilità delle sue affermazioni". L'ex commissario ha poi definito l'analisi costi-benefici come un prodotto "insostenibile e ridicolo". Foietta, infine, ha accusato Conte di aver dimostrato "che non intende confrontarsi con i dati, gli studi tecnici e le analisi difformi dalle sue opinioni".

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