Europee, Di Maio e Di Battista a Parigi per asse coi gilet gialli. L'intesa sembra lontana
PoliticaIl vicepremier e l'esponente del M5s hanno fatto visita a Cristophe Chalençon, uno dei leader del movimento francese. Ma sia lui che altri vertici dei gilets jaunes al momento appaiono contrari a ogni iniziativa politica
Il tour dei 5 Stelle in Europa alla ricerca di alleanze per le vicine elezioni stavolta fa tappa a Parigi, dove il vicepremier Luigi Di Maio e l'esponente pentastellato hanno incontrato Cristophe Chalençon, uno dei leader dei gilet gialli, dopo i primi tentativi respinti al mittente dal movimento francese. Di Maio pubblica con entusiasmo su Instagram la foto di gruppo corredata dal messaggio in cui sottolinea le cose in comune e la voglia di lavorare insieme, e specifica che lui e la delegazione dei 5 Stelle hanno incontrato "il leader dei gilet gialli Christophe Chalençon". I gilet gialli sono però divisi in vari gruppi e di leader o presunti tali ne hanno parecchi, alcuni anche in conflitto fra loro. Chalençon, per esempio, sembra escludere l'alleanza col M5S. Anche se fonti del M5s vicine a Di Maio, insistono: Chalençon non ha mai "detto niente alleanze" con il M5s. E viene confermato l'incontro in programma per fine mese con i gilets jaunes.
Chalençon: bene incontro con M5s ma nessuna alleanza elettorale
Un'intesa con il M5S per le europee è possibile? "Niente affatto". Così aveva risposto a Le Parisien Chalençon, il portavoce dei "gilet gialli liberi" che ha incontrato Di Maio e Di Battista. "La nostra lotta è molto mediatizzata" in Italia e "volevamo incontrarli", ha spiegato Chalençon. "Abbiamo accettato perché volevamo scoprire questo partito e capire bene il suo posizionamento politico rispetto alla Lega. Di Maio ci ha assicurato che ci saranno liste separate alle elezioni amministrative ed europee. E questo ci piace", ha aggiunto.
Nelle ore in cui il vicepremier Di Maio e Di Battista erano a Parigi era anche arrivata la smentita di un altro leader, Maxime Nicolle anche noto come "Fly Rider", che ha detto: "Si tratterebbe di un'iniziativa autonoma di una parte politicizzata che non rappresenta il movimento dei gilets jaunes. Se Di Maio mi chiama non alzo nemmeno il telefono". E anche Eric Drouet, tra i principali leader riconosciuti, si era detto "contrario ad ogni iniziativa politica fatta in nome" delle casacche gialle. Ciò detto, è lo stesso Di Maio ad assicurare che con i gilet gialli che ha incontrato ci sarà, anche a breve, un incontro a Roma. Insomma forse si marcia verso un'alleanza. E questa è per i 5 Stelle materia sensibile.
Il motivo del tour in Europa del M5s
Perché nei fatti, ed ecco il motivo del tour, dopo la defezione di una serie di formazioni a partire da quella dell'ex alleato Nigel Farage il M5S rischia di trovarsi senza gruppo, e quindi fuori dai giochi in Europa. Per un fatto numerico, visto che per ora i precedenti tentativi hanno portato a incontri favorevoli giusto con piccole formazioni. Piccole e fra l'altro con le più disparate tesi di bandiera che vanno dall'attivismo antisfratto dei croati della "Barriera Umana" (Živi zid) alle idee ultranazionaliste e ultraconservatrici dell'ex cantante ed ex attore polacco Pawel Kukiz, incontrato da Di Maio lo scorso 9 gennaio.
I tentativi coi gilet gialli
I tentativi di contatti con i francesi dei gilet gialli, partiti ormai da tempo e passati anche attraverso a una serie di endorsement lanciati da Di Maio via social, con tanto di offerta (rifiutata) di utilizzo della piattaforma Rousseau, arrivano stavolta comunque a un primo incontro prontamente rivendicato dal Movimento 5 Stelle, in attesa di nuovi sviluppi.