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Autobrennero, Toninelli: "Gestione tornerà totalmente pubblica". Ma lo è già all'84%

Politica

L'annuncio del ministro dei Trasporti dopo i pesanti disagi per le abbondanti nevicate sulla A22. Secondo l'esponente del M5s il tratto diventerà “più conveniente per i territori e per chi viaggia”

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Dopo i gravi disagi causati dalla copiosa nevicata e dai mezzi pesanti rimasti bloccati sull'A22, l’autostrada del Brennero, interviene il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Danilo Toninelli annuncia prima una ispezione per verificare "che il concessionario sia intervenuto adeguatamente per garantire la sicurezza degli utenti, come prevede la convenzione”, e poi anche il rinnovo della concessione “con una gestione totalmente pubblica”. Il ministro spiega che “per la gestione dell'A22 la concessione è scaduta da anni”. Toninelli parla di una “rivoluzione nella gestione delle autostrade che stiamo portando avanti, che garantirà pedaggi più bassi ed equi, servizi migliori e utili reinvestiti sul territorio". Sulla gestione, interviene però il presidente della Regione Trentino Alto Adige-Sudtirol e governatore della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, che attacca: “Ma quale rivoluzione? La proposta di una gestione totalmente pubblica dell'A22 risale al 2014”. Attualmente l'Autostrada del Brennero Spa, la società che gestisce in concessione dall'Anas l'A22, è controllata da soci pubblici all'84,7%.

Toninelli: "Chi si è ingrassato con la grande mangiatoia delle autostrade cercherà di fermarmi"

Più tardi, Toninelli ribadisce: "Noto molto nervosismo in qualche esponente politico del Nordest, e non solo, che sta perdendo le staffe. Stiano tranquilli. La mia nota di oggi era chiara: si parlava di rinnovo a una concessionaria 'totalmente pubblica', ripeto totalmente, come non lo è Autobrennero Spa". Il ministro aggiunge: "Chi si è ingrassato con la grande mangiatoia delle autostrade cercherà in tutti i modi di fermarmi, ma vado dritto per la mia strada e rimetterò a posto le cose, con infrastrutture meno care e più sicure". Poi conclude: "Stop infatti all'asfalto elettorale, ai clamorosi e ingiustificati dividendi. Sì a maggiori investimenti su servizi e sicurezza, ma anche a pedaggi più equi per chi viaggia".

Autobrennero, soci pubblici all’84,7%

Dal prospetto contenuto nell'ultimo bilancio, relativo al 31 dicembre 2017, pubblicato sul sito della società, emerge che il principale azionista è la Regione autonoma Trentino Alto Adige, seguita dalle provincie autonome di Bolzano e di Trento. 

Società di gestione dell'A22: "Ispezione suo diritto"

Toninelli attacca l'attuale concessionario. "Ha fatto ricorso contro la rivoluzione che stiamo mettendo in atto nonostante la convenzione sia in fase di rinnovo", dice. Secondo il ministro, la gestione della società Autobrennero "non si può dire sia stata soddisfacente in questi giorni". Per Toninelli, la scelta di fare ricorso è "incomprensibile, a meno che la si legga alla luce del tentativo di continuare a guadagnare con gli enormi dividendi di una concessione che non vorrebbero finisse mai". Luigi Olivieri, presidente della società di gestione dell'A22, risponde così al ministro: "L'ispezione è un suo diritto ed è un nostro dovere rispondere alle richieste che gli ispettori faranno. Sarà un'occasione per fare verificare il nostro operato. Sono convinto che, con le condizioni date, abbiamo agito al meglio".

Nuovo concessionario A22 con soci pubblici del territorio

La concessione della A22 in corso di rinnovo, secondo il progetto al quale si sta lavorando per il rinnovo della convenzione, dovrebbe rimanere totalmente in mano agli enti pubblici del territorio, senza alcuna partecipazione di privati. Per questo scopo è già stata creata la Brenner Corritor da parte della Regione Trentino Alto Adige con la partecipazione delle due province autonome. Alla società dovrebbero aggregarsi altri enti territoriali e, probabilmente, alcuni comuni. L'obiettivo è anche ridurre le tariffe limitando gli extraprofitti e i dividendi.

Nuovo schema di tariffa e riduzione dei dividendi per la società

La nuova concessione alla quale si sta lavorando prevede un nuovo schema di tariffa, regolata dall'autorità dei Trasporti (Art). Il pedaggio dovrà così rispettare l'efficienza del servizio reso e anche gli investimenti, valutando quelli fatti realmente e non quelli presunti. Tra gli obiettivi del ministero c’è anche quello di ridurre i dividendi per la società, che nel 2017 si sono attestati sui 33 milioni, portandoli a 2-3 milioni di euro che rimarrebbero quindi tutti sul territorio. Rimangono comunque alcuni nodi da sciogliere. Il principale è quello degli extraprofitti dell'attuale Autobrennero spa,  che secondo il ministro Toninelli dovrebbero tornare allo Stato perché realizzati negli anni in cui la concessione era già scaduta e che gli attuali soci non vogliono restituire. L'ultima proposta del ministro è di riportare queste risorse nella nuova convenzione per riequilibrare il rapporto tra investimenti e tariffe.