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Reddito di cittadinanza, Di Maio: “Nessun giallo, le tessere le stampano le Poste”

Politica

Il caso si è riacceso dopo che Laura Castelli, sottosegretaria al ministero dellʼEconomia e delle Finanze, interrogata sullʼargomento, si era rifiutata di rispondere. Le opposizioni protestano per una mossa giudicata “di gravità inaudita”

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"Da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per tutto, inclusa la stampa delle tessere, non c'è nessun giallo". A rispondere circa i dubbi sull’assenza delle tessere per il reddito di cittadinanza è lo stesso Luigi Di Maio. Il caso era scoppiato dopo che il ministro aveva annunciato di aver dato mandato “di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche”, ma, come svelato dal Corriere, in stampa in realtà non c’erano mai andate.

Il caso della “tipografia segreta”

Un caso che è poi riesploso durante la trasmissione Otto e Mezzo, su La7, ieri sera. La sottosegretaria all’Economia Laura Castelli, incalzata dai giornalisti Lilli Gruber e Alessandro Sallusti, non ha saputo rispondere circa l’annunciata stampa delle tessere, tanto che si è cominciato a ironizzare su una possibile “tipografia segreta”. A smentire queste polemiche ci ha pensato quindi Luigi Di Maio, parlando di un accordo con le Poste già in vigore, nonostante lo stesso reddito non sia ad oggi effettivo (manca l’approvazione definitiva della manovra). Per di più, un’assegnazione del genere dovrebbe comportare una gara d’appalto di cui però non sembra esserci traccia.

Le polemiche delle opposizioni

Un punto su cui hanno polemizzato anche le opposizioni, durante l'esame della manovra da parte della commissione Bilancio alla Camera. I deputati, Pd in testa, hanno infatti chiesto chiarimenti per la mancanza di una norma nella legge di bilancio che introduca la misura bandiera del M5S sottolineando come sia di una "gravità inaudita che si dia mandato a un soggetto pubblico o privato di stampare" le tessere relative al reddito di cittadinanza "che è un intervento che non è ancora stato presentato". In risposta, la sottosegretaria Castelli ha ricordato la presenza dei due fondi "comunicanti" per finanziare il reddito e le pensioni e ha anche sottolineato come "la commissione sarà in grado di leggere il reddito quando la misura sarà presentata".