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Inceneritori, dopo le tensioni firmato il Protocollo d'Intesa a Caserta

Politica

Accordo raggiunto sulla Terra dei Fuochi. Conte: "L'obiettivo è sempre la tutela della salute e del territorio". Di Maio, in Campania, commenta le polemiche degli ultimi giorni e dice che è necessario puntare sulla raccolta differenziata 

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Il Protocollo d'Intesa sulla Terra dei Fuochi, è stato firmato in prefettura a Caserta. Una soluzione "condivisa e senza polemiche", come chiesto dal premier Conte e i suoi vicepremier. "L'obiettivo è sempre la tutela della salute e del territorio", si legge in una nota condivisa. Il documento dovrebbe mettere fine alle tante polemiche sui rifiuti andate avanti in questi giorni con i due vicepremier su posizioni diametralmente opposte. Da una parte Luigi Di Maio che, oggi a Pomigliano d' Arco (Napoli), ha ripetuto che parlare di inceneritori è "come parlare della cabina telefonica con il telefono a gettoni: è vintage". Dall’altra Matteo Salvini che, da Milano, non è arretrato di un centimetro: "La Lombardia non torna indietro, anzi l'obiettivo è che anche altre Regioni vadano avanti. Non voglio un Paese che torni indietro". Una risposta anche alla ministra grillina Lezzi secondo la quale i 13 inceneritori della Lombardia "non sono un modello, né virtuoso, né di riferimento". Tema caldo, questo, che è stato al centro del vertice del premier Conte e di 7 ministri a Caserta, che è servito per varare un piano d'azione per il contrasto dei roghi tossici di rifiuti. "È il primo atto di una battaglia senza quartiere da vincere", afferma Di Maio che ribadisce il suo no agli inceneritori.

Di Maio: "Protocollo primo atto di una battaglia"

"Facendo una norma nella legge di bilancio in cui si dice che se produci meno immondizia paghi meno Tari vedrete che in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue", ha aggiunto. Di Maio si è poi detto sicuro che le diversità di vedute nel governo si supereranno: "Alla fine si va sempre avanti".

Conte: "Nessuna polemica"

"Non c'è nessuna polemica, c'è qualche diversità di vedute ma l'indirizzo politico del governo è chiaro" e "la guida è il contratto", aveva già detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti prima di firmare nella prefettura di Caserta il protocollo di intesa per la Terra dei fuochi. In prefettura sono arrivati anche i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio che non hanno rilasciato dichiarazioni.

Contestato a Pomigliano d’Arco

Il vicepremier Di Maio, prima di recarsi a Caserta per la questione Terra dei Fuochi, è andato a Pomigliano d'Arco, sua città natale, per la firma di un protocollo d'intesa per l'alternanza scuola-lavoro. Ma al suo arrivo all'istituto tecnico Barsanti, alcune decine di studenti lo hanno contestato al grido "Di Maio fuori dalle scuole". Tra i manifestanti, anche esponenti dei Si Cobas e i licenziati Fca che stamattina hanno incontrato Di Maio nel rettorato di una chiesa di Pomigliano poco prima della visita nell'istituto tecnico. Nel corso della contestazione, gli studenti hanno anche bloccato il traffico nella zona.

Le affermazioni sulla manovra

Durante la sua visita, Di Maio, in risposta ai giornalisti che gli chiedevano se si andrà avanti nell'approvazione della manovra nonostante le perplessità di Bruxelles ha risposto: "Le riforme le faremo lo stesso". "Evitiamo allarmismi, quota 100 si farà", ha poi aggiunto, in merito alle obiezioni di sostenibilità della riforma della legge Fornero avanzate dal presidente Inps Boeri. "C’è il reddito di cittadinanza che parte a marzo, c'è la pensione di cittadinanza che parte tra gennaio e febbraio, c'è quota 100 che parte da febbraio 2019”, ha concluso Di Maio.