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Giarrusso al Miur, Fioramonti: mio segretario, no controllore concorsi

Politica
L'ex inviato delle Iene Dino Giarrusso (Ansa)

Il viceministro dell’Istruzione chiarisce il ruolo dell’ex inviato delle Iene all’interno del suo staff: "Questo Ministero ha pieno rispetto dell'autonomia delle università e non vuol sostituirsi ad alcun organo ispettivo esistente, tantomeno alla magistratura"

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Il viceministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti chiarisce il ruolo dell’ex inviato delle Iene Dino Giarrusso (CHI È), assunto nel suo staff. "Il dottor Dino Giarrusso è stato nominato mio segretario particolare già a fine luglio. Non sarà 'il controllore' di alcun concorso, come invece ha scritto qualcuno, perché NON esiste una figura di 'controllore' e perché questo Ministero ha pieno rispetto dell'autonomia delle università e non vuol sostituirsi ad alcun organo ispettivo esistente, tantomeno alla magistratura", afferma in una nota e un video pubblicati anche su Facebook.

"Lavoriamo assieme alla comunità accademica"

"Sappiamo tutti, però, che accanto a tanti esempi virtuosi, nei nostri atenei esistono alcuni casi di abuso – aggiunge il viceministro - Nella nostra volontà di avvicinare lo stato al cittadino, intendiamo quindi offrire una possibilità di ascolto in più a chi vuol segnalare procedure poco chiare, per poi riferire i casi più eclatanti agli uffici competenti della pubblica amministrazione". Il lavoro di Giarrusso, dunque, sarà portato avanti insieme "alla comunità accademica, alla CRUI, al CUN e ai singoli atenei".

L’ingresso nello staff  di Giarrusso

L’annuncio della collaborazione tra Giarrusso e il ministero dell’Istruzione era stato dato dallo stesso Fioramonti il 4 settembre scorso. Il volto della tv, nonché esponente del Movimento 5 Stelle, candidato alle ultime elezioni politiche senza risultare eletto, è stato chiamato anche per dirigere un osservatorio sui concorsi universitari e degli enti di ricerca. Una nomina che aveva scatenato le polemiche dell’opposizione che aveva accusato Fioramonti di trasformare il "ministero in una trasmissione televisiva" e di non rispettare l’indipendenza dell’Università.