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Decreto Dignità, governo contro stime Inps. Boeri: negazionismo

Politica
Luigi Di Maio e Tito Boeri

Per il governo le stime dell'ente previdenziale della perdita di 8mila posti di lavoro sono "prive di basi scientifiche e discutibili". Di Maio sul presidente Inps: "Non possiamo rimuoverlo ma quando scadrà terremo conto che non è in linea con le nostre idee"

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Si discute ancora sul decreto Dignità (COSA PREVEDE). I ministri dell’Economia Giovanni Tria e del Lavoro Luigi Di Maio, dopo le accuse sulla presunta manomissione della relazione tecnica dell’Inps, provano a ricucire lo strappo di governo, smentendo contrasti reciproci. "Non ha mai accusato né il ministero dell'Economia e delle Finanze né la Ragioneria Generale dello Stato di alcun intervento nella predisposizione della relazione tecnica al dl Dignità", dice Di Maio. Mentre sulla posizione del presidente dell’Inps spiega: "Non possiamo rimuovere Boeri ora, ma quando scadrà terremo conto che è un presidente non in linea con le idee del governo". La precisazione arriva dopo l'attacco di Salvini al numero uno dell’ente previdenziale: "Se non sei d'accordo ti dimetti". "I dati non si fanno intimidire", la replica di Boeri che ha parlato di "nagazionismo economico".

Fico: "Complotto? Se Di Maio ha detto così, gli credo"

"Se Luigi (Di Maio, ndr) ha detto così, io gli credo", dice invece il presidente della Camera Roberto Fico, rispondendo alle domande alla possibilità che ci sia un "complotto" - evocato da Di Maio - dietro alle cifre sulla perdita dei posti di lavoro dovuti al decreto dignità. Alla domanda se Boeri debba fare un passo indietro, Fico ha risposto: "È il presidente dell'Inps e di questo parlerà con Giuseppe Conte".

Delrio: polemica con Boeri mai vista, decreto allarma

La polemica è nata a proposito della relazione tecnica secondo la quale il dl Dignità porterebbe alla perdita di 8mila posti di lavoro. Tria ritiene che le stime dell'Inps sugli effetti delle misure sui contratti di lavoro contenute nel decreto “siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili”. Sulla questione, all'indomani dello scontro, è intervenuto anche l’ex ministro dei Trasporti, Graziano Delrio: "Polemizzare coi dati di un economista prestigioso e serio come Boeri credo sia una cosa che non si era mai vista. Piuttosto si pensi agli allarmi che gli economisti e la ragioneria hanno lanciato su questo decreto". Sempre rispetto al decreto Dignità, Delrio ha sottolineato che "noi abbiamo detto che lo discuteremo senza pregiudizi, ma bisogna favorire il tempo indeterminato, più che penalizzare il tempo determinato. La possibilità che non ci siano rinnovi di contratti è molto realistica. Se si continua a negare la realtà non si fa un buon servizio al Paese".

Brunetta: un "provvedimento contro le imprese"

Contro il provvedimento dell’esecutivo M5s-Lega interviene anche il deputato di Forza Italia, Renato Brunetta. In un’intervista al Giornale ha definito il dl Dignità un “provvedimento contro le imprese, contro i giovani, contro i lavoratori: un decreto che rischia di far scappare gli investitori stranieri". "Dalla battaglia parlamentare per riscrivere interamente il decreto Di Maio,  si ricostituirà il centrodestra", spiega.